47.

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Jin si stava guardando allo specchio da circa trenta minuti, nel tentativo di scovare anche il più minimo difetto da correggere. Prima di uscire di casa, ogni volta, si svolgeva questo rituale, seguiva con l'auto convincersi di essere bellissimo ed infine varcava la soglia con un gran sorriso che nascondeva la vastità di complessi e paranoie che si celavano dietro quel viso perfetto.
Più si complimentava con se stesso di fronte agli altri, più credeva di non essere all'altezza di chi aveva intorno e quindi si creava questa maschera di finta autostima per non crollare di fronte a tutti.
Quella sera in particolare aveva bisogno di apparire al meglio, perché quando Hae e Yoongi si sarebbero dileguati, Namjoon avrebbe avuto solo lui da guardare.
"Jin, stai benissimo." Hae si affacciò da dietro le spalle larghe del ragazzo e gli sorrise attraverso il riflesso nello specchio per incoraggiarlo.
"Mi sento stupido a fare tutto questo, come se a Joonie potesse mai interessare." Sospirò abbassando le spalle, poi si voltò per recuperare le ultime cose prima di scendere al piano inferiore.
"Seokjin, abbiamo già fatto questo discorso." Hae gli camminò dietro, mentre Yoongi già li aspettava al piano di sotto seduto comodamente sul divano in soggiorno.
"Ed io ti ho già detto che ti sbagli. Senza offesa, ovviamente. Conosco Namjoon e so cosa significherà per lui questa serata, cioè: niente." Indossò la giacca mentre diceva queste parole e l'altro ragazzo dai capelli che erano ritornati di un avorio acceso si alzò dalla sua postazione per dirigersi all'ingresso.
"A meno che non decida di ubriacarsi anche questa volta" scherzò Jin, non volendo rovinare anche l'umore degli altri due.
"Sapremo chi dei due ha ragione solamente quando ci troveremo lì." Yoongi aprì la porta ed insieme andarono verso la macchina del ragazzo per andare al locale, dove Namjoon già lì aspettava abitando a pochi passi da esso.
Quando arrivarono, la musica pompata ad alto volume si sentiva tanto alta già dall'esterno e ciò fece storcere il naso ai tre. Entrarono insieme dopo aver parcheggiato l'auto in un luogo sicuro, Yoongi che teneva Hae stretta a se, e subito andarono alla ricerca dell'altro che era già lì da un po' di tempo. Fu Jin ad intravederlo in mezzo alla folla, vicino al bancone per prendere qualcosa da bere.
"Ragazzi, è lì." Il maggiore lo indicò e si diressero verso di lui. Yoongi ed Hae, però, avevano intenzione di salutarlo semplicemente, per poi trovare un posticino appartato dove poter stare tranquilli, indisturbati da quella marea di persone sudaticce e scatenate.
Jin avrebbe voluto maledire i due, perché così si era ritrovato da solo con l'altro ragazzo mentre era in uno stato di ansia altamente elevato.
"Stai davvero bene stasera" esordì Namjoon, bevendo quello che sembrava essere l'ennesimo bicchiere di un qualche alcolico al più grande sconosciuto.
"Grazie, anche tu." Jin si prese un minuto per osservare il ragazzo di fianco a lui, mentre teneva tra le labbra il bicchierino di vetro. Indossava una maglia larga che gli scopriva le clavicole ed una giacca nera, leggermente scostata dalle spalle per via del calore. Dei jeans, anch'essi neri, gli fasciavano le lunghe gambe e nel complesso non aveva nulla da invidiare ai modelli delle riviste.
"Gradisci ciò che vedi?" Scherzò Namjoon, sentendosi il suo sguardo addosso e solo allora Jin si rese conto di averlo guardato più del dovuto.
"Non immagini quanto" disse ironicamente l'altro, nonostante lo pensasse davvero, ma Namjoon non si fece sfuggire quel commento.
"Tieni, bevi perché stasera ti voglio rilassato" e detto ciò, Namjoon spinse sul bancone di legno un bicchiere di alcolici verso il ragazzo.
L'altro, esitante, lo afferrò, poi butto giù tutto d'un sorso, sentendo subito dopo la gola pizzicare.
Il minore lo guardò compiere quell'azione, si soffermò ad osservarlo e Jin si sentì bruciare sotto quegli occhi, ma non riuscì a dire nulla.
Namjoon si riprese da quello stato di trance e scosse la testa, ordinando un altro drink.
"Joonie, non ti conviene esagerare..." Jin gli posò una mano sulla spalla e Namjoon si innervosì, ma cercò di non darlo a vedere. Sembrava prossimo ad ubriacarsi e l'ultima volta che Jin lo aveva visto stordito dall'alcol, non erano successe cose che dovevano accadere. Per questo motivo iniziò a preoccuparsi, anche se una parte di se nascosta molto in profondità, aspettava quel momento e sperava in qualche avance del ragazzo, anche se non sarebbe stato nulla di voluto o che l'altro avrebbe ricordato il giorno dopo. Si sentiva un amico pessimo a pensare certe cose, ma proprio non riusciva a placare certi istinti.
"Andiamo a ballare" ordinò Namjoon e la cosa divertente era che nessuno dei due se la cavava tanto bene con il ballo, erano più portati per altre capacità artistiche.
Il più piccolo, però, era impaziente quella notte e trascinò Jin in pista, iniziando a muoversi a ritmo della canzone di quel momento.
Jin fece lo stesso, cercando di non innamorarsi ancora di più nel vedere l'altro così rilassato, godersi il momento in quell'outfit che lo rendeva un dio greco ai suoi occhi. In men che non si dica, si ritrovò schiacciato contro il corpo del minore, perché lo spazio tra quelle persone era davvero minimo. I loro sguardi si incrociarono e Jin ridacchiò imbarazzato, sentendo come tutta quella situazione fosse sbagliata. Eppure gli piaceva così tanto sentire il calore del suo corpo contro il proprio; non gli era capitato di stargli così vicino, perché ogni volta che la distanza tra loro diminuiva, lui fuggiva non volendo destare sospetti e non riuscendo a reggere le azioni e gli sguardi intensi di Namjoon. Quella sera però, non vi era via di fuga, Yoongi ed Hae erano spariti e non c'era nessuno che potesse aiutarlo. Non riusciva a capire se Namjoon fosse lucido o meno, non sapeva quanto aveva già bevuto e per il momento non aveva fatto ancora nessuna strana richiesta. Era Jin però che desiderava un altro drink, aveva i nervi che si contorcevano tra di loro e di quel passo avrebbe urlato in mezzo alla folla.
Namjoon gli sorrise, con gli occhi leggermente lucidi per via di quello che aveva buttato giù in corpo, e portò le proprie braccia possenti attorno alla vita del maggiore. Riuscirono a guardarsi negli occhi senza problemi grazie all'altezza quasi simile e Jin dovette appoggiare le mani sul petto dell'altro ragazzo per non rischiare di cadergli addosso. Namjoon appoggiò innocentemente il mento sulla spalla di Jin, e all'altro parve che lo stesse abbracciando, per questo si tranquillizzò, anche se tutto quella vicinanza era fin troppa per lui. Il più piccolo, però, non era tanto innocente e ben presto le sue labbra finirono sul collo di Jin che emanava un buon profumo di dolce. Iniziò a marcarlo con la propria bocca, alternando baci dolci a morsi violenti, seguendo quella scia che portava alle labbra di Jin, con le quali poi fece legare le sue. E ancora una volta Jin si ritrovò ad assaporare un bacio di Namjoon e ancora una volta sarebbe stato l'unico a ricordarlo e a doverlo tenere nascosto. Quella volta però non si era opposto neanche per un secondo, le sue dita erano andate ad intrecciarsi con i capelli del minore, il suo petto nel quale batteva forte il cuore era a stretto contatto con quello dell'altro. Dopo quello che parve un secondo, ma fu un'eternità, Namjoon si staccò dalle labbra di Jin e con un pigro sorriso e gli occhi socchiusi indietreggiò portando con sé anche l'altro verso un punto dove la musica non era troppo alta. Jin lo guardava confuso, non accennando a volersi staccare, finché l'altro non parlò.
"Per tua informazione, non sono ubriaco e non lo ero nemmeno la scorsa volta."
E dopo quel breve momento di shock per Jin, le loro labbra si unirono di nuovo, questa volta con la dolce consapevolezza che sarebbe rimasto impresso nelle menti di entrambi.



mi piace troppo scrivere momenti namjin haha
cooomunque, questa volta ho aggiornato un po'
prima, avete visto? ho intenzione di scrivere in questi giorni gli ultimi capitoli, dato che la storia è ormai giunta vicino alla fine e poi man mano li pubblicherò

detto ciò, vorrei ringraziarvi infinitamente perché questa storia ha quasi raggiunto le
diecimila visualizzazioni e oddio, chi lo avrebbe mai immaginato? non posso davvero credere che ci siano persone che leggono con costanza ed apprezzano la mia storia, qualcosa che la mia mente malata ha prodotto
è davvero bello e gratificante e vorrei ringraziare ognuna di voi che è stata qui dall'inizio, per le stelline che colorate ogni volta, per i commenti DOLCISSIMI che mi riservate
mi diverte tantissimo leggervi ogni volta e spesso mi migliora le giornate che non sono cominciate proprio bene
in sintesi GRAZIE per avermi seguita fin fui, vi voglio bene
al prossimo capitolo!

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora