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11 Dicembre

"Non è gentile da parte tua abbandonare ogni volta i tuoi amici, sai?"
Camminavano uno accanto all'altro, perché Yoongi ricordava la strada dall'ultima sera che l'aveva fatta e Hae non aveva bisogno di guidarlo. Il loro passo non era molto veloce, come se si trattasse di una passeggiata, però nessuno dei due si era rivolto la parola, fino al momento in cui la ragazza aveva parlato, e non si scambiarono mai lo sguardo.
"Anche loro farebbero lo stesso al posto mio."
Hae era colpita dalla freddezza con cui le parole uscivano da quella bocca, il ragazzo avrebbe potuto dire le parole più dolci e risultare comunque arrabbiato con quel tono; lo ammirò quasi, perché egli dava l'impressione che anche lei voleva dare, aveva raggiunto quel livello di distacco che anche lei voleva avere e si chiedeva se fosse stato sempre così dalla nascita o se anche lui era stato vincolato da qualche evento.
Non si rese conto di averlo fissato per un po' mentre faceva questi pensieri, però Yoongi lo notò, guardandola con la coda dell'occhio e le sue labbra sottili si piegarono in un quasi impercettibile sorriso beffardo.
"Cos'hai da guardare?"
Hae fu scossa dai suoi pensieri e sembrò ritornare sulla terra a quella domanda. Dovette voltare il viso dall'altro lato della strada affinché il ragazzo non notasse anche il lieve rossore che aleggiava sulle sue gote e per fortuna, la scarsa luce della sera, parve aiutarla.
"Non stavo guardando, stavo pensando e il mio sguardo si è posato distrattamente su di te" ammise borbottando.
Yoongi scosse la testa divertito.
Ormai erano giunti a destinazione ed Hae avrebbe voluto abbandonarlo per entrare al calduccio nella sua casa, ma a quanto pareva Yoongi non era della stessa idea, perché si sedette sulla panchina al di fuori del cancello e le fece segno di sedersi accanto a lui.
Hae obbedì, non senza negargli un'espressione negativa, e quando si sedette fece attenzione a lasciare una certa distanza tra i loro due corpi.
"Non ho voglia di tornare già a casa" si giustificò semplicemente il ragazzo dai capelli avorio. Avrebbe voluto invitarlo dentro, offrirgli una bevanda calda, invece di stare lì fuori, ma semplicemente annuì, volendo mantenere un certo distacco con quello che era poco più di uno sconosciuto. Decise di tenergli compagnia solo perché si sentiva debitrice, essendo stata accompagnata da lui in un paio di occasioni, anche se contro la sua volontà e poi comunque non aveva niente di più interessante da fare.

"Come mai?" Si azzardò a chiedere, cercando di mascherare il suo interesse. In realtà non c'era alcun interesse, stava solo tentando di intrattenere un discorso dato che se fosse calato il silenzio su quei due, sarebbe diventato molto imbarazzante per lei, però Yoongi sembrò non voler collaborare e si limitò ad alzare le spalle.

Stufa di quella situazione, mettendo via tutti i buoni propositi di essere gentile e ricambiargli favori mai chiesti, si alzò sbuffando e stendendo il suo cappottino con le mani.

"Dove vai?" Yoongi alzò per la prima volta lo sguardo sulla ragazza.

"A casa."

"Di già?"

Hae lo guardò perplessa.

"Non mi pare di aver altro da fare qui."

Yoongi riabbassò lo sguardo, annuendo semplicemente, poi aggiunse con il suo solito tono pacato.

"Se ti va, venerdì puoi raggiungere me e i ragazzi in palestra, abbiamo intenzione di guardare un film insieme."

Hae non disse nulla, e senza salutarlo, entrò in casa.

Coldness; m.ygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora