La chiacchierata tra Hae e Jimin fu interrotta questa volta da Jungkook, il quale li aveva avvertiti dell'arrivo della torta per Taehyung; allora entrambi si affrettarono verso il tavolo da poco spostato al centro della stanza, mentre il festeggiato rosso dall'imbarazzo e per la sorpresa, fu costretto a piantarsi giusto nel mezzo. Cominciò a fare facce strane per sdrammatizzare e tutti iniziarono a ridere, riuscendo a malapena a cantare la canzoncina di auguri, mentre battevano le mani a tempo.
"Sai anche cantare? Complimenti Jimin" Hae si voltò verso il ragazzo in questione, una volta che il fracasso per Tae fosse finito, e mostrò tutta la sua sorpresa nell'aver notato che il talentoso ballerino se la cavasse anche con la voce.
"Ci sono tante cose che so fare" ammiccò il ragazzo, ma poi scoppiò a ridere non riuscendo affatto a mantenere la maschera di ragazzo presuntuoso e pieno di sé.
Hae si unì a quella risata, sorridendo come non faceva da tempo ed in seguito se ne sarebbe pentita, perché si era promessa di rivolgere quel sorriso sincero solo a se stessa.
Abbassò lo sguardo sul cellulare, come se si fosse improvvisamente ricordata di qualcosa di molto importante, e l'orario segnava che era passata la mezzanotte da un pezzo e lei doveva tornare a casa al più presto.
"È tardissimo, devo assolutamente andare." Ripose il cellulare nella tasca dei suoi jeans stretti, poi si diresse a passo veloce verso lo stanzino doveva aveva messo al sicuro il suo cappottino.
"Ma come, non resti a passare la notte con noi? Non hai mangiato neanche la torta." Jimin sembrò quasi deluso, mentre la seguiva standole facilmente al passo, poi entrambi si fermarono in un punto della grande sala, la ragazza per indossare il cappottino e il ragazzo in attesa di una risposta.
"Mi dispiace tanto Jimin, ma non avevo preso in considerazione l'idea di trascorrere la notte fuori e i miei mi aspettano." Si strinse nelle spalle in segno di scuse una volta ricoperta del suo capo preferito, poi gli rivolse un inchino prima di sfuggire via.
"Salutami gli altri!"
Il ragazzo le corse incontro e le appoggiò una mano sulla spalla, arresosi alla situazione, ma comunque non intenzionato a farla andare da sola, non che fosse possibile di quel giorno mentre tutti erano fuori a fare baldoria per l'inizio dell'anno nuovo.
"Dove credi di andare da sola? Ti accompagno." Jimin in quel momento fu tanto autoritario quanto Yoongi le prime volte che lo aveva incontrato, però le rivolgeva un sorriso dolce, al contrario del ragazzo con i capelli avorio che era impassibile a qualsiasi emozione.
"È un vizio del gruppo, a quanto vedo. Non preferisci restare a festeggiare con gli altri?" Questa volta Hae fu più arrendevole, anche perché sapeva che il ragazzo non avrebbe mai ceduto.
"Tranquilla, ho tutta una notte davanti da trascorrere con loro."
Jimin aveva la sua macchina parcheggiata sul retro della palestra e, come aveva spiegato alla ragazza, non la usava spesso perché era sempre in quella di uno dei ragazzi del gruppo. Però gli piaceva guidare, sopratutto di notte quando per strada non c'era nessuno e tutto era mille volte più calmo.
Hae si sedette accanto a lui ed allacciò la cintura, appoggiando la testa al finestrino quando il ragazzo partì, ritrovandosi a dormire profondamente dopo qualche minuto, presa dalla stanchezza. Solo una volta arrivata a casa, fu svegliata dolcemente da Jimin che la scosse per una spalla.
"Hae? Ti lascerei dormire per tutto il tempo che desideri, ma credo tu debba andare a rassicurare i tuoi."
Hae non era abituata a tanta gentilezza, Jin e Jimin erano stati i primi a trattarla bene in tutta la sua vita e si sentiva un po' a disagio non sapendo come comportarsi.
"Sì, scusa. Non volevo addormentarmi." La ragazza passò una mano sul viso, attenta a non sporcarsi con il trucco, poi rivolse un sorriso assonnato al ragazzo.
"Tranquilla." Dopo qualche secondo aggiunse "posso avere il tuo numero o devo continuamente pregare Yoongi e Jin per parlarti?" Rise debolmente, porgendole il cellulare. Anche lei sorrise divertita ed afferrò il cellulare del ragazzo per segnare il proprio numero; una volta fatto ciò lo bloccò e glielo ridiede.
"Grazie Jiminie e buon anno." Si sporse per dargli un bacio sulla guancia, poi fece per uscire.
Jimin sorrise a quel gesto e prima che la ragazza andasse via, le rispose con tono allegro: "Buon anno, Hae, e grazie a te per essere venuta stasera."
Dopo qualche minuto, era già sulla strada verso la palestra ed Hae avvolta nel calore della propria casa.
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Coldness; m.yg
Fanfiction#34 IN FANFICTION #1 IN YOONGI "Non credi sia pericoloso per una ragazza sola in un locale di sera bere così tanto?" Hae si voltò verso quella voce, con un sopracciglio alzato in segno di perplessità. Davanti si ritrovò un ragazzo alto, dai capelli...