c̷h̷a̷p̷t̷e̷r̷ 19

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Federico si era svegliato quella domenica di soprassalto da un incubo che da molto tempo non lo perseguitava.
Suo nonno era, al centro di una stanza vuota con delle pareti bianche, su un letto e un macchinario che controllava il suo cuore.
Aveva gli occhi chiusi come l'ultima volta che lo aveva visto, voleva abbracciarlo ma sapeva a cosa andava incontro però fece lo stesso quel gesto. Andò lì e lo abbracciò, strinse quel corpo minuto tra le sue braccia versando qualche lacrima e poi d'improvviso il macchinario suonò. Emise un suono lungo e odioso. Il suono che segnò la fine di quella vita, della vita del nonno e quella di Federico.
Poi si era spostato e il corpo della persona che lui tanto amava era svanita. Era diventata nebbia scura.
E così si era ritrovato in quell'incubo.
Si fece una doccia fredda per mandare via quel brutto ricordo.
Si vestì e uscì in moto.
Pranzò al MC donald's e dopo si accese una sigaretta.
Inspirò e fece fuoriuscire una nube di fumo dalle sue labbra.
Andò a casa di Stefano dove la sua comitiva di amici era presente.
Prese in disparte Grace andando nel bagno e sfogò il suo triste umore in lei andandoci a fondo.
Kitty era così facile che ci andava con chiunque e il biondo riusciva in un certo senso a soddisfarsi.
Ritornò dagli altri seguito dalla castana che si posizionò poi tra le sue gambe e nessuno chiese niente perché sapevano già la risposta che il ragazzo avrebbe dato.
Poi verso sera andarono alla solita strada solo che la domenica non c'era nessuno poiché non si tenevano gare e insieme a loro si unì Maria.
Federico e il resto della comitiva si accesero una sigaretta tranne la mora che rifiutò.

"Dai, fai solo un tiro, non fa male a nessuno per una volta" provò a convincerla il biondo.

"No, detesto fumare" disse alla fine la ragazza e Fede la lasciò perdere. Non valeva la pena litigare per una che faceva un pò troppo la testarda.

Verso le nove e mezza di sera, il cellulare del grande vibrò nella tasca posteriore e notò sul display il nome del moro.
Al secondo squillo rispose subito nel caso fosse successo qualcosa.

"Bebe, perché mi hai chiamato?" chiese il grande un pò preoccupato.

"Nha così, solo per avvisarti che ho la febbre" parlò in tono scherzoso.

"C'è qualcosa che non va?" domandò il biondo.

"Sei con quella?"

"Sì ma è perché siamo diventati amici, non è che sei geloso?"

"Io? Ma che! È solo che sò riconoscere le persone antipatiche e lei lo è. Comunque ti ho chiamato per dirti che i miei genitori partiranno insieme a dei loro amici per Vienna per due settimane e.." non concluse la frase che Federico lo interruppe.

"E quindi starò a casa tua notte e giorno, ti cucinerò, ti porterò a scuola, ti vedrò dinuovo quando farai la doccia, ti.." questa volta fu il turno di Benjamin ad interrompere il biondo.

"Frena, se mi avessi fatto finire la frase ti stavo dicendo che ci sarà una persona insieme a me che passerà questi giorni ed è il figlio dei colleghi con cui partono i miei. Indovina un pò chi è?" disse sarcastico.

"I don't know"

"Complimenti per l'inglese e la persona con cui condividerò quei giorni, è il più insopportabile su questo pianeta e che è di sotto a cenare, ovvero Zic" Federico alla pronuncia di quel nome si affogò con la sua stessa saliva. La persona che lui detestava sin dalle elementari.

"Quel Zic? Cazzo non ci voleva ed io come farò a prenderti per uscire? Quello me lo impedirà"

"Ah! Mi continua a ripetermi che tu non sei quello che mi mostri, che sei uno stronzo e vorrei capire tra voi due cosa è successo, ha solo detto che vi conoscete fin da bambini quindi cavolo raccontami"

"Benjamin te l'ho detto che il tasto del mio passato è dolente e se ti racconto ciò, poi sprofonderai nel mio casino e non voglio, sto solo cercando di proteggerti"

"Okay, divertiti con quella"

"Notte Bebe e guarisci presto e farò di tutto per passare quelle due settimane insieme a te" disse al termine Federico prima che l'altro chiuse la chiamata.

Il biondo da quella telefonata capì che Benjamin era alquanto lunatico a cambiare umore in due secondi, cioè forse in fondo, in fondo anche lui cambiava umore molto spesso. Su questo erano più o meno simili.
Però la sua mente cominciò ad elaborare un piano, in modo che non potesse entrare in casa Mascolo e ritrovarsi quello stronzo davanti.
Allora poteva scavalcare il muretto, fare il giro della villa senza che Zic lo potesse vedere, entrare dalla solita finestra testando prima che quel ragazzo non stia in camera del moro, chiudere la porta a chiave e stare con Benjamin per continuare la sua scommessa. Oppure invece di rimanere lì, potrebbero andare a fare una passeggiata sempre di nascosto. Già, gli erano venute brillanti idee. Chissà se sarebbero funzionare?
Cioè Federico sapeva calcolarsi tutto per bene e ciò sarebbe riuscito alla perfezione come era in programma nella sua testa.

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Scusate se non ho aggiornato in questi tre/quattro giorni ma poiché a scuola ci stiamo esercitando per gli esami di qualifica, a casa mi tocca studiare parecchio quindi il prossimo capitolo non so quando riuscirò a pubblicarlo e per questo vi sto avvertendo.
Scusatemi ancora!
E comunque fra meno di sette giorni esce il videoclip di Moscow Mule.

Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora