"Sai, forse ho sbagliato a lasciarti andare, non era veramente ciò che volevo però adesso lo capisco quanto cazzo mi manchi. Mi mancano i tuoi occhi indifesi che in mezzo alla gente cercavano i miei. Mi manca il fatto che solo tu mi facevi sentire bene mentre io ti stavo solo facendo male. Mi mancano le tue mani che in quel modo delicato affondavano nei miei capelli per poi vagare sul mio corpo. Eri così innocente mentre lo facevi ma dolce. Mi mancano le tue labbra che andavano alla ricerca delle mie solo per dare vita ad un bacio che entrambi desideravamo. O quando facevamo sesso? Con te non era il semplice sesso, sentivo che c'era qualcosa di speciale a cui non davo peso. Però non è da quando sei venuto nel mio territorio che i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta, no è stato molto tempo prima. Chissà forse te lo ricordi o forse no però vorrei raccontartelo lo stesso perché tu eri un bellissimo bambino e in realtà ti consideravo il mio angelo poiché eri così piccolo e indifeso.
E poi se dobbiamo parlare del nostro primo e vero bacio non è stato quella notte, ma era successo quando eravamo ancora bambini. Tu, io, la pioggia e l'altalena. Certo era solo a stampo, però era la prima volta che poggiavo le mie labbra su quelle di una persona del mio stesso sesso. Ti dissi che lo avevo visto fare nei film tra amici come mi spiegava mio nonno, ma non è vero, in realtà quei film trattavano di ragazzi innamorati che non erano affatto amici. Provavano quello strano sentimento che ancora non capisco come possa succedere perché non sono bravo. Cioè per me l'amore è come l'olio nell'acqua, non ha senso, forse perché non ci capisco nulla.
Ma da quando ti ho avvicinato a me per quella stupida scommessa mi ero promesso che saresti stato come uno dei tanti, l'ennesima persona per cui non si prova nulla però non è vero, sono caduto nella mia stessa trappola, cioè in realtà non credo che quello che provo sia amore vero e proprio perché per ora non sarei in grado di dartelo. Ti ho detto che meriti una persona migliore solo perché non volevo pensarci a quando avresti saputo che ti ho usato, non volevo ferirti ma purtroppo l'ho fatto. Volevo chiarire ma una spiegazione non c'era. Volevo dirti che sei l'unica persona che mi fa sentire bene da quando mio nonno se ne è andato ma non l'ho fatto ed ora mi ritrovo a scrivere queste parole per non so quale motivo.
Sicuramente adesso sei in una città in cui i ragazzi ti verranno dietro perché una persona come te non bisogna farla scappare, non come purtroppo ho fatto io che ti ho lasciato andare provando a convincermi che ti avrei dimenticato. Chissà, forse tra qualche ragazzo che ti viene dietro, adesso starai cominciando con lui qualche storia d'amore però spero per lui che non sia come me e che non ti faccia soffrire.
Poi volevo dirti una cosa, sono andato l'altro giorno a casa tua e mi aveva aperto tuo padre, gli ho domandato di te, di dove fossi e lui, forse per il mio abbigliamento, mi ha chiuso la porta in faccia ma nel momento successivo è uscita tua madre dicendo che stavi bene però non mi ha voluto rispondere sul fatto di dove fossi e allora ho lasciato perdere. L'importante che io abbia saputo che stavi bene ma non credo che tu stia così tanto bene e lo so da quando al funerale ti ho abbracciato. Ho capito che ti avevo ferito molto.
Quando sono uscito dal cancello della villa, mi si è presentato un uomo robusto difronte a me, tipo l'età di tuo padre ed ha iniziato a farmi domande strane. Non capivo cosa volesse, ma l'attimo successivo ha detto che era stato bello farsi toccare da un ragazzino e lì non ho più visto nulla poiché gli sferrai un pugno sullo zigomo e scappai. Se lo avrei saputo prima, ti avrei difeso e lui non ti avrebbe toccato. Nessuno doveva o deve farti male, sei una persona che va protetta e non calpestata. Però non dovrei proprio essere io a dirti queste cose essendo che sono stato il primo a fartele e lo so, mi dispiace.
Forse un giorno proverò a farmi perdonare quando sicuramente mi avrai già dimenticato ma non fa niente, significherebbe farti innamorare di nuovo di me ma la prossima volta con nessuna scommessa o roba del genere.
Mi manchi e molto.
Ti voglio bene piccolo" rilesse ciò che aveva scritto nel caso ci fossero errori per poi fare le foto e pubblicare sul suo profilo instagram. Sotto al post non ci mise nessuna descrizione perché quelle parole si commentavano da solo.
Si ricordò che tra i suoi follower non c'era quella persona a cui era destinato il suo messaggio e non sapeva neanche come si chiamasse poiché già più volte aveva provato a cercarlo, ma niente. Forse prima o poi gli sarebbe capitato il post a quel ragazzo nella sezione delle ricerche.~~~
Ho già altri quattro capitoli pronti, quindi quando meno ve lo aspettate li pubblico, ovviamente non tutti insieme.
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Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //
FanfictionBenjamin, quel tipo di ragazzo che è circondato da amici perlopiù falsi essendo che a scuola è molto bravo. Un ragazzo dolce e sensibile, con dei genitori avvocati e odia le feste. Tutto ciò che richiama il sabato, per lui è come una sigaretta. In...