Federico era riuscito a bloccare ovunque il numero del moro in modo tale che non lo avrebbe chiamato.
Riuscì a trovare una ragazza che non era mai andata a letto e stava conquistando al lampo la sua fiducia.
Era una davvero facile e il biondo pensò che neanche sarebbe arrivato Natale che quella lì, l'avrebbe già sverginata.
Si ritrovò quel sabato mattina ad andarla a prendere da scuola. Da quanto le aveva raccontato, si era trasferita dalla Spagna e studiava al Liceo Terenzio Mamiani, lo stesso dove andava il piccolo, ma doveva far di tutto ad evitarlo.
Arrivò alla scuola e il suo sguardo si posò sull'unica persona da cui si doveva nascondere.
Un sorriso spuntò sul volto del moro e lo vide che si avvicinava ma Maria, passò accanto a lui e andò in direzione del grande.
La baciò e dopo si accorse della presenza di Zic dietro Benjamin, avrebbe voluto spaccargli la faccia perché da quel che vedeva, stava dando fastidio al piccolo ma si contenne anche questa volta.
Poi salì in sella e poco dopo lo raggiunse il moro, ma quando cominciò a parlargli, sfrecciò subito con la sua moto.
Passò il pomeriggio a casa della ragazza mentre lei faceva i compiti. Era noioso stare lì a non far nulla, nessuna distrazione la smuoveva dalla posizione eretta che teneva sulla sedia. Ci riprovò per vedere se la mora avrebbe lasciato stare i compiti e avrebbero fatto qualcosa di significativo ma nulla, era troppo concentrata, cosa che non accadeva quando era con il piccolo che si distraeva subito quando il problema era Federico.
"Federico ma cosa cazzo combini? Qui c'è una ragazza carina che fa i compiti e con quella crocchia sembra sexy e tu pensi a Benjamin? Cosa ti prende, se è perché vuoi continuare il patto fatto con lui e che ti insegni l'inglese, ti sei sbagliato di grosso" poi il biondo pensò che stava diventando matto a parlare da solo tutta colpa di quel piccolo moro.Aspettò che la ragazza terminò con i suoi compiti per poi seguirla in bagno ad aspettare che si fece la doccia ma quest'ultima chiuse la porta così che il ragazzo non poté entrare.
Poteva essere carina, un pò sexy ma al tempo stesso era antipatica.
Passarono tre ore e Maria uscì dal bagno lavata, vestita e truccata.
Poi andarono nel luogo delle gare e il biondo la avvertì di rimanere sempre nello stesso punto.
Salì sulla moto e Valentina annunciò di una nuova regola e Federico quando si sentì stringere in vita pensò subito che era Maria e così le disse di stringersi forte. Però era strano, quel tipo di abbraccio sembrava diverso rispetto a quello della ragazza, gli trasmetteva adrenalina e la mora non gli aveva mai trasmesso quella carica ma lasciò perdere e non ci pensò, si concentrò a finire la gara.
Arrivò al primo posto d'altronde tagliando il traguardo e invece di fermarsi, decise di continuare sfrecciando per la via raggiungendo le strade della piccola città che bagnava il Tirreno, ovvero ad Ostia.
Scese dalla moto e sentì che anche la persona dietro di lui stava facendo la stessa cosa, si tolse il casco e fissò per minuti che sembravano ore il suo ospite.
Era un gioco di sguardi, un gioco desideroso, un gioco pericoloso."Volevo parlarti" disse Benjamin fissando i suoi stessi piedi.
"Risali in sella, ti porto a casa" parlò il biondo voltandosi pronto a salire sulla moto ma il piccolo lo bloccò.
"No, prima parliamo" affermò convinto.
"Va bene" si arrese il grande e andarono a sedersi sulla sabbia fredda. Lo stesso posto in cui si erano scambiati quel bacio sfuggente.
"Mi dispiace se ho detto quelle cose, cioè in fondo sei libero di sceglierti gli amici che vuoi ed io non dovevo insistere con il dire che ti ho capito e che ti posso aiutare, hai già delle persone che ti vogliono bene e a quanto pare adesso hai anche quella lì... Com'è che si chiama?" chiese il moro un pò triste.
"Ma a me non mi importa di Maria, è solo un passatempo"
"Ed io cosa ero prima della litigata?"
"Il mio insegnante di inglese"
"Posso ritornare a darti lezioni, Fefe?"
"Certo Bebe" e il grande si posizionò sulle gambe dell'altro cominciandolo a baciare.
Lentamente lo fece distendere ma qualcosa li interrusse."Fé, la sabbia è fredda e mi sto sporcando i capelli" e questo provocò una risata dal biondo.
"Allora mettiti sopra di me" disse Federico continuando a ridere però due labbra lo fecero zittire.
Benjamin posò la sua bocca su quella dell'altro ragazzo mentre con una mano sfiorò il petto del biondo.
Federico mise le sue mani nei capelli del piccolo giocando con le sue ciocche.
Forse il moro in fondo capì che l'altro era un pericolo, un pericolo così divertente, così da far rischiare la propria vita.
Federico era la benzina: innocente, innocuo, ma bastava una piccola fiammella e tutto sarebbe esploso.
Benjamin la scintilla che avrebbe creato l'esplosione.
Ogni bacio che si scambiavano, il piccolo era sempre più certo che il grande volesse attenzioni, affetto e nessuno riusciva a darglielo e lo cercava in quei baci.
Certo forse lo aveva capito mentre l'altro provava a scappare e nascondersi per non far vedere sé stesso, quello che in realtà si nasconde dietro ad una corazza armata e non dar soddisfazioni alla gente che diceva di comprenderlo quando in realtà nessuno sapeva niente di lui.
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Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //
FanfictionBenjamin, quel tipo di ragazzo che è circondato da amici perlopiù falsi essendo che a scuola è molto bravo. Un ragazzo dolce e sensibile, con dei genitori avvocati e odia le feste. Tutto ciò che richiama il sabato, per lui è come una sigaretta. In...