Era il giorno prima della partenza per Londra ed era in camera sua mentre sua madre gli stava dando qualche avvertenza.
In realtà neanche le stava dando ascolto troppo preso dall'emozione del giorno dopo, sarebbe stato il suo secondo volo perché per quanto ricordava da piccolo avevano fatto una gita in famiglia in Tanzania e quindi avevano volato però in elicottero privato, questa volta era un aereo e loro risiedevano nei posti di prima classe per quanto avevano già fatto le carte d'imbarco i suoi genitori."Mamma hai finito?" domandò un pò esausto il moro.
"Sono consigli di vita, servono sempre" rispose la madre.
"Certo, come prendere le medicine in base a ciò che ti accade, questo sapevo già"
"E delle medicine d'amore, quelle sai prenderle?" cosa voleva dire la donna?
"Eh?" inarcò un sopracciglio non capendo.
"Nel caso ti innamorassi e poi qualcuno ti spezzerebbe il cuore, nel senso non star troppo tempo dietro a quella persona perché se poi quella tiene a te verrà lei a chiederti scusa se ti farà male e se ti capita, dai seconde occasioni a persone che forse neanche se le meritano, solo per capire veramente cosa vorrebbero da te ma sii forte" peccato che sua madre non sapesse che già una persona gli aveva fatto male.
Il problema era che gli aveva fatto molto male e sarebbe stato difficile perdonarlo, però se solo Federico gli avrebbe chiesto scusa, forse dopo questo consiglio, una seconda occasione gliela avrebbe data a patto che quest'ultimo non lo avrebbe ferito di nuovo e doveva essere forte. Molto forte.
"Mi riferisco a qualunque persona, che sia ragazzo o ragazza" continuò la donna.
"In che senso?"
"Lo sai, l'amore è imprevedibile. Ci innamoriamo sempre di una persona che neanche credevano di innamorarci. È solo un amico. È solo uno sconosciuto. È il mio nemico. Siamo diversi. Non mi piace. E poi, poi è lì che arriva l'amore ed entra nella porta del nostro cuore come nulla fosse.
Quando mi innamorai di tuo padre, era un uomo in gamba, totalmente diverso da me e pensavo che uno come lui di una alta società, non potesse stare con una come me, ma poi è accaduto. Ci siamo innamorati e sei nato tu, il miglior sbaglio che avevamo fatto, lui ne aveva solo diciannove ed io diciassette""Mamma, continua a parlare di te e papà, non mi hai mai raccontato la vostra storia"
"Prima non volevo parlartene perché eri ancora un ragazzino e vedevo che non eri così interessato all'amore e quindi decisi di aspettare a darti consigli, ma adesso sei un uomo ed è giusto che tu sappia della nostra storia" la donna prese un lungo respiro per cominciare a raccontare
"Quando ci siamo visti per la prima volta era al ballo di fine anno della sua scuola. L'accesso era soltanto per chi fosse di quella scuola e se non eri di lì, almeno dovevi avere qualche amico per poterci entrare poiché ci andavano perlopiù gente con soldi in tasche. Riuscì ad entrare grazie alla mia migliore amica che in un modo era riuscita a farsi amico un tipo di lì. Per tutta la serata rimasi seduta mentre la mia amica di divertiva a ballare con tizi che neanche conosceva. Poi la mia attenzione fu catturata da un ragazzo alto che al centro della sala ballava con una ragazza. Era davvero bello. Aveva quegli occhi così belli per cui appena li vedi te ne innamori. Forse era proprio così, era un colpo di fulmine il mio.
Alla fine della serata, andai alla ricerca della mia amica ma nulla, di lei nessuna traccia. Pensai che fosse al parcheggio, ci andai ma la sua auto non c'era. La chiamai un paio di volte e niente. Poi erano tre o quattro, non ricordo. Cioè questi ragazzi si stavano avvicinando a me intenti a violentarmi, ma arrivò quel ragazzo e con un colpo assestò credo il capo di quelli e se ne scapparono. Mi portò a casa e gli lasciai il numero perché lo avrei voluto ringraziare per ciò che aveva fatto" qualche piccola lacrima si era formata sul volto della madre di Benjamin a quei quasi bei ricordi.
"La settimana successiva ci incontrammo nel bar di mio padre che amavo tanto e da lì seguirono molti altri appuntamenti, di nascosto ai suoi ed io il motivo non lo capivo essendo un pò ingenua e pensavo fossi io il problema, poi scoprì il perché. Lui doveva sposare una ricca, come lo era d'altronde. Trascorremmo l'anno insieme, la notte in cui mi disse che mi amava abbiamo fatto il nostro sbaglio ma bello. Rimasi incinta di te, poi tuo padre decise di farsi avanti e dirlo ai suoi che così, lo lasciarono fuori casa con le sue valige e partirono non dicendogli dove e lui non li vedette più. Se lui ogni tanto è acido è per questo motivo, ne ha sofferto però i miei lo accolsero come un figlio e diciamo che leggermente ne era felice. Questo è tutto. Chiunque tu vai ad innamorare, sappi che io ti accetterò. Sei mio figlio e non ti abbandonerò mai" disse le ultime parole per poi scoppiare a piangere.Benjamin la attirò a sé in un abbraccio e la strinse forte sussurrandole un centinaio di volte quanto gli voleva bene.
"Mamma una piccola cosa?" propose il ragazzo.
"Mmhh"
"Se io non volessi fare l'avvocato, come reagiresti? Cioè non è il lavoro dei miei sogni"
"Allora inseguili finché si avverino e non pensare al giudizio della gente, è la tua vita e con papà ci parlerò io da fargli capire cosa è meglio per te"
"Grazie, sei la mamma migliore"
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Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //
FanficBenjamin, quel tipo di ragazzo che è circondato da amici perlopiù falsi essendo che a scuola è molto bravo. Un ragazzo dolce e sensibile, con dei genitori avvocati e odia le feste. Tutto ciò che richiama il sabato, per lui è come una sigaretta. In...