c̷h̷a̷p̷t̷e̷r̷ 45

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Poteva sembrare un bambino innocente, uno di quelli dolci e gentili, cioè in parte lo era ma quando qualcuno gli faceva un torto, non ne rispondeva delle sue azioni.
I suoi genitori erano della Spagna e per molti anni avevano vissuto lì, il piccolo Lorenzo conosceva benissimo quella lingua e aveva molti amici che gli volevano bene però poi un giorno, i suoi ricevettero una lettera di trasferimento. Erano degli avvocati abbastanza conosciuti a Sevilla e nelle città attorno, quindi per il loro lavoro dopo un pò bisognava spostarsi.
Arrivarono in Italia, a Roma precisamente, e per Lorenzo era una nuova avventura, una nuova esperienza da fare.
Aveva solo sette anni quando cambiò scuola, ritrovandosi con nuove amicizie da fare, nuovi maestri da conoscere e una nuova cultura.
Non ci mise molto ad imparare la lingua del posto, neanche a farsi degli amici e neanche ad ambientarsi. Ma come si fece degli amici, ci furono anche dei nemici.
Un bambino più grande di lui lo derideva, pensava che un nemico non se lo sarebbe mai fatto però non fu come pensava.
Si chiamava Federico, un bambino dai capelli biondi che lui detestava. Odiava il giallo come i capelli di quel bambino, odiava come era basso a confronto con lui. Odiava qualunque cosa, ma come lo odiava così lo imitava anche, forse era un pò di invidia.
Seguiva alla fine delle lezioni sempre quel Federico.
Conobbe molte nuove cose. Tipo le moto, prima di allora sapeva cosa fossero ma non aveva mai preso lezioni e difatti suo padre gli insegnò; conobbe un bambino che vedeva sempre con Federico che giocava con dei cavalli, vide anche il bacio che ci fu tra i due e ciò lo eccitò, era una nuova cosa. Poi arrivarono le sigarette, le prime birre, le canne e le prime ragazze da portare a letto.
Forse non era tanto male quel Federico, grazie a lui di nascosto aveva scoperto un mondo tutto nuovo, un mondo che gli appartenesse.
Gli anni ovviamente passavano e i due ragazzi si odiavano, così tanto che li portò a dividersi quella città. Nel senso c'era Roma del nord che era destinata a Lorenzo, lui la controllava, controllava i traffici di droga, i combattimenti illegali che si facevano, mentre nella Roma del sud era sotto il controllo di Federico. Nessuno dei due o dei loro amici doveva superare quel confine invisibile che si erano posti.
Lorenzo si faceva chiamare Zic perché il suo vero nome lo detestava.
Cominciarono anche le prime cotte verso il suo stesso sesso. Nella sua camera c'erano poster di Leonardo DiCaprio, Jhonny Deep e di nascosto ai suoi genitori si eccitava a vedere quegli uomini così fighi.
Al tempo stesso negava della sua piccola attrazione verso il biondo, sì lo detestava ma gli piaceva.
Poi passarono altri anni e vide che Federico era attratto da quel bambino con cui si frequentavano da piccoli, quello che giocava con i cavalli e a vederli sembrava come se non si fossero riconosciuti.
Difatti ebbe le conferme i giorni successivi.
Lui però non voleva che nessuno gli si avvicinasse, un pò era geloso.
Successivamente si svolse quella gara di fine anno e lui per la prima volta fu invitato, gli piaceva vincere e aveva deciso insieme ai suoi amici di farla pagare al biondo solo perché frequentava un ragazzo che non era lui.
Aveva manomesso i freni dopo che aveva scoperto che si gareggiava con un compagno e Lorenzo capì che l'altro voleva scegliere Benjamin e voleva che finisse all'ospedale.
Per sua sfortuna non successe ciò che si era programmato, ma prima o poi qualcosa gli sarebbe venuto in mente per far del male.
Così, un giorno di fine marzo, a scuola girava voce che Benjamin fosse andato a letto. Lorenzo non ci mise molto a capire, in quella scuola sapevano tutti che il moro era vergine poiché non lo avevano mai sentito parlare di ragazze o cose del genere, e per lui bastava fare uno più uno. Capì che tutto ciò era una scommessa di cui sicuramente il moro non ne era a conoscenza.
Federico era troppo attaccato a quel ragazzo di cui non ricordava neanche che in passato si conoscevano, quindi un piano si fece strada nella mente di Zic. Doveva far in modo che litigassero, che si allontanassero per poi finalmente riuscire a frequentarsi con il biondo, anche se sarebbe stato solo sesso gli andava bene.
Quindi decise che quella volta avrebbe oltrepassato il confine tra le due gang.
Questa volta niente doveva andare per il verso sbagliato, era tutto pianificato e aveva coinvolto i suoi due amici.
Lasciò che passassero i giorni e il sabato arrivò.
Dopo aver pranzato, uscì di casa andando a casa Mascolo.

"Buon pomeriggio signora, Benjamin è in casa? " disse Lorenzo una volta che la madre del ragazzo gli aprì.

"Certo, è in camera sua a studiare" rispose la donna.

"Posso?" continuò Zic.

"Lorenzo sei uno di famiglia, quindi tranquillo" ringraziò la donna e salì le scale diretto in camera del moro.

Bussò ottenendo un "avanti" e non se lo fece ripetere due volte entrando in quella camera.
Doveva seguire il copione del suo piano.

"Cosa ci fai qui?" chiese con nonchalance Benjamin.

"Sai ho chiesto al tuo amichetto di fare una sfida questa sera, ti va d venire a vedere mentre perde?" invitò.

"Non lo so. Perché questa cosa?"

"Oh, ti voglio far conoscere una nuova realtà, ti divertirai" e accettò inconsapevole di ciò che veramente sarebbe successo.

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Doppio aggiornamento!
È un pò confuso come capitolo ma volevo pubblicarne uno esclusivamente dal punto di vista di Zic per farvi mettere in chiaro i suoi motivi.

Quindi cosa vi aspettate dal prossimo?

Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora