[se volete prima prepararvi un pacco di fazzoletti, ve lo consento 😂]
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Zic era l'ultima persona che dovesse mettere piede lì e soprattutto non doveva impicciarsi degli affari del biondo, ma in fondo era quello che voleva lui.
Avrebbe messo in atto il suo piano e sperava che filasse tutto liscio."Ed ora cosa vorresti da me? Che lo lasciassi? Che lo scopasti ancora? No perché non ti è chiaro che se io faccio una cosa, a te non ti deve riguardare. Esiste un proverbio che dice 'fatti i cazzi tuoi che campi cent'anni'. Quindi ritorna nel tuo territorio e lascia che io faccia quello che mi pare" Federico si voltò, pronto a ritornare al suo posto ma Lorenzo lo bloccò.
"Quindi la tua era una scommessa giusto? Te lo sei portato a letto, lo hai fatto innamorare di te per poi gettarlo come i giocattoli, proprio come anni fa. Te lo ricordi quel bambino solitario che giocava al parco con i suoi giocattoli, seduto alla solita panchina?" disse Zic.
"Me lo ricordo bene e so chi è, ed ora vai e non immischiarti" propose di nuovo il biondo aspettando che l'altro se ne andasse, però non successe.
"Non me ne vado, solo voglio darti una rinfrescata alla tua memoria. Quello stesso bambino che avevi baciato per la prima volta con la scusa che anche gli amici si danno i baci come avevi visto nei film, gli dicesti, lo stesso che ora hai usato come giocattolo. Non è così o sbaglio? Non è Benjamin quel bambino?" Federico afferrò Lorenzo per il colletto della maglia, pronto a sferrargli un pugno.
"Quando cazzo la finirai di parlare e poi queste cose dove l'hai viste, in un documentario?" parlò a denti stretti.
"No, le ho viste con i miei occhi, sai ti seguivo solo per imparare i punti deboli del mio nemico e Benjamin lo è, è il tuo punto debole"
"Non metterlo nei nostri discorsi, è chiaro? Lui non centra nulla"
"Come non centra nulla se è di lui che stiamo parlando, del tuo giocattolino preferito ed ora non gli vorrai dire della scommessa?"
"Benjamin non deve sapere di nessuna scommessa. Quanto ancora non ti è chiaro?"
"Di quale scommessa?" e gli sguardi di ogni persona presente, era puntata sul corpo esile del ragazzo in questione.
Benjamin era arrivato lì da poco e non aveva capito molto, aveva solo udito il suo nome, dopo si era fatto spazio tra la gente che era attorno a qualcuno e voleva sapere chi fosse. Cioè aveva riconosciuto la voce del suo biondo ma non quella di Zic e quando li vide discutere, capì che qualcosa non andava finché non sentì pronunciare il suo nome accanto alla parola "scommessa" e volle sapere cosa significava.
"Benjamin, non è nulla. E poi perché sei qui? Non ti aspettavo" cambiò discorso il grande provando a far sviare quell'argomento ma non ci riuscì.
"Federico di quale scommessa non dovrei sapere nulla?" ritentò il moro.
"Dai Federico, rendilo partecipe o vorresti che glielo dicessi io?" esclamò con un ghigno divertito sulla faccia Lorenzo. Era tutto ciò che voleva che accadesse.
Tutto attorno calò un silenzio imbarazzante.
"Benjamin io ti avevo sempre avvertito di stargli lontano ma vuoi saperla una cosa? Lui ti ha solo usato per arrivare al suo scopo di vincere una scommessa che riguardava sverginarti e farti innamorare di lui" raccontò Zic.
"Fede, è tutto vero?" chiese il moro aspettandosi una risposta che non arrivò. Cioè in realtà l'altro ragazzo annuì con il viso chino a terra.
"Quindi io in tutto questo tempo sono stato il tuo giocattolo personale? Complimenti Federico, sei riuscito a rovinarmi la vita ed io che credevo che tu fossi diverso, ma in realtà sei solo uno stronzo egoista" il piccolo si voltò con passo veloce diretto alla macchina mentre lacrime amare rigavano le sue guance seguito da dietro da Alessia che non voleva proferire parola solo perché non sapeva se avrebbe detto cose sbagliate al momento sbagliato facendolo rimanere ancora più male.
La ragazza salì in auto mentre Benjamin provava ancora ad aprire quello stupido sportello che sembrava ce l'avesse con lui.
Al tempo stesso, anche un'altra persona era corsa dietro di lui afferrandolo per un braccio."Benjamin, ti posso spiegare" disse il biondo.
"Cosa vorresti spiegarmi? Che sono inutile, che sono un ingenuo a non averlo capito prima che mi stavi usando? O che mi fai schifo?" urlò il moro.
"Avrei voluto dirtelo ma non in questo modo"
"Avresti voluto dirmelo? Quando? Quando ti saresti piano piano già allontanato da me e mi sarei chiesto se fossi io il problema? Quando ti avrei trovato a spassartela con una ragazza? O con un ragazzo? Cioè io mi sono innamorato di te e tu mi hai solo usato. Quindi non c'è niente da chiarire e adesso sparisci per sempre dalla mia vita. Mi fai schifo" e altre lacrime rigavano il suo volto, voleva non risultare così fragile davanti all'unica persona di cui si era innamorato.
"Cazzo Bebe, fammi spiegare. Non chiedo altro, solo una spiegazione" Federico era deluso di sé stesso, per una volta si sentiva da schifo ad aver usato qualcuno, solo che il problema non era una persona normale, era quella persona che credeva SPECIALE ma ora lo stava seriamente perdendo o forse da un lato era meglio così.
"Non chiamarmi con quel nomignolo, l'ho sempre detestato e non cercarmi altrimenti racconterò tutto ai miei e finiresti in due secondi dietro le sbarre" e quella che poteva essere una minaccia, lo risultava agli occhi del grande che senza fare più alcun sforzo, lo lasciò. Lasciò che l'unica persona in grado di capirlo veramente, si allontanasse da lui.
Benjamin salì in auto con le guance rigate dalle lacrime e guidò fino a casa stando attento.
Parcheggiò l'auto nel viale e corse nel retro della villa diretto alle stalle una volta che aveva chiesto cortesemente ad Alessia di lasciarlo solo e di inventare una scusa.
Saltò su in groppa a Black che galoppò fino alla riva del Tevere. Il suo posto preferito che lo calmava. Si mise disteso sul prato osservando il cielo notturno cosparso di stelle e lasciò nuovamente, libero sfogo al pianto. Pianse come non aveva fatto prima d'ora, si sentiva uno scemo ad essere stato dietro ad un ragazzo che fin dal primo momento non voleva far altro di vincere una inutile scommessa.
Lo odiava.
Odiava il suo modo di parlare.
Odiava come lo guardasse.
Odiava come lo baciasse.
Odiava come lo toccasse.
Odiava il suo modo di fare.
Odiava il suo carattere.
Odiava i suoi pregi e i suoi difetti.
Ma odiava anche sé stesso per essersi innamorato di una tale persona.
Odiava Federico Rossi solo perché lo amava.
Gli aveva concesso tutto, gli aveva mostrato lati che nessuno conoscesse, gli aveva riservato i suoi sorrisi, le sue promesse e soprattutto gli aveva donato il cuore ma il grande glielo aveva frantumato a brandelli.~~~
Cosa ne pensate?
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Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //
FanfictionBenjamin, quel tipo di ragazzo che è circondato da amici perlopiù falsi essendo che a scuola è molto bravo. Un ragazzo dolce e sensibile, con dei genitori avvocati e odia le feste. Tutto ciò che richiama il sabato, per lui è come una sigaretta. In...