Federico svolgeva sempre e costantemente la sua monotona vita quotidiana.
Passò del tempo disteso sul suo letto a pensare sul da farsi. Miliardi di cose gli balenarono in testa ma tra le tante non sapeva cosa fare.
Si decise di andare a farsi una doccia calda. Lo rilassava. Rimase sotto il getto d'acqua per più di un'ora. A volte si dice che quando si fa la doccia con l'acqua calda è perché in quel momento vorremmo un abbraccio da una persona che vorremmo avere al nostro fianco e per il biondo quella persona non c'era più. Delle lacrime solitarie si cullarono uscendo dagli occhi e procedendo per la loro strada fino ad incontrarsi con le gocce d'acqua. Non furono le prime, dopo esse ne seguirono delle altre e il ragazzo si ritrovò a sedersi nella cabina doccia, a prendersi le gambe abbracciandole e poggiare la testa su esse e versare lacrime amare.
Erano rare le volte che piangeva ma se lo faceva, era perché ci teneva a qualcosa, a qualcuno e la maggior parte delle volte la persona a cui pensava era suo nonno. Da quando la sua assenza cominciò a farsi sentire, Federico si ritrovò in un tunnel buio, pieno di pericoli ma questo in fondo lo sentiva ancora. Lui era in un lungo tunnel che camminando, camminando, non arrivi mai alla fine dove la luce del sole splende. Quel tunnel era pieno di pericoli a cui ogni giorno andava incontro. Il fumare troppo, rischiare con la moto, avere troppi nemici, la polizia alle calcagne. Tutto quanto era un incubo si ripeteva sempre che prima o poi sarebbe terminato solo quando avrebbe incontrato la persona speciale ma per ora era destinato a rimanere prigioniero dei suoi stessi incubi, delle sue stesse paure.Si sollevò dalla sua posizione, si lavò velocemente la faccia per riprendersi e uscì dalla cabina indossando attorno alla vita un asciugamano.
Si accese una sigaretta e cominciò ad aspirare.
Con le labbra formò una 'O' da cui fece fuoriuscire il fumo.Verso pomeriggio, stanco di rimanere lì, si recò a casa di Stefano. Oramai andava sempre là.
Salutò gli amici e si sedette sul divano rimanendo lì a fissare un punto indefinito. Era come imbambolato, come se difronte a sé ci fosse una Venere in tutta la sua bellezza ma in realtà c'era esclusivamente una parete bianca.
Il bianco appunto era quel colore che esprimeva al cento per cento Federico anche se non sembrava. Lui aveva una luce interiore che non sapeva usarla e di conseguenza alle persone esterne mostrava il nero.
Il bianco simboleggia la fiducia nelle persone e lui ne aveva molta, i sentimenti che nascondeva agli occhi altrui, il desiderio del cambiamento, era in costante cambiamento finché non sarebbe riuscito a trovare il suo punto di equilibrio, l'ancora che lo avrebbe tenuto fermo, è molto facile che cadda nelle illusioni e già a volte era successo."Terra chiama Federico? Ci sei?" lo risvegliò dai suoi pensieri il ragazzo al suo fianco scuotendolo per un braccio.
"Eh, sì. Stavate dicendo?" chiese il biondo.
"Se stasera andiamo in disco, vorrei ballare e divertirmi e..conoscere altre ragazze fighe" disse Massimo.
"Specifica meglio 'altre ragazze che me la diano' " commentò Federico.
"Già, bè stasera sei dei nostri?" e in quel momento un messaggio da parte di Benjamin comparve sulla schermata notifiche del cellulare.
Lo aprì leggendo il contenuto in cui citava testuali parole: i miei sono partiti questa mattina, so che forse non vorresti venire perché qui a casa con me c'è quello là, ma mi chiedevo se verresti ugualmente per farmi compagnia.
Digitò velocemente una risposta per poi rispondere all'invito degli amici.Passarono le ore a mangiare patatine, pop corn e bere birra mentre rimandavano in replay una cassetta che conteneva video porno e i ragazzi se ne gustarono e di tanto in tanto facevano finta di far qualcosa di sconcio con il cibo.
Si fece poi ora di prepararsi e uscire e Federico salutò gli amici andando a casa del ragazzo dai capelli castani.Parcheggiò la moto fuori il cancello, suonò al campanello e il cancellò si aprì.
Da lontano vide tre figure sulla porta che non sapeva ben riconoscere. Camminò pian piano calpestando la ghiaia sotto i suoi piedi provocando rumore che sembrava da film horror.
Pian piano che si avvicinava, riuscì a distinguere le figure. Uno era Benjamin, poi al suo fianco Zic e sulla porta c'era una donna che più o meno avrebbe avuto sulla cinquantina d'anni.
Salutò il piccolo e dopo passò alla donna porgendole la mano quando ella le chiese chi fosse e lui senza esitare rispose con un "sono amico di tuo figlio" ma subito dopo si accorse di aver sbagliato e si diede dello stupido mentalmente. Benjamin lo aveva detto che sua madre era in viaggio, quindi quella donna chi era? Però alla fine a rispondere a quella domanda, fu il ragazzo che non sopportava. Gli avrebbe voluto spaccare quel bel faccino che si ritrovava ma la sua buona volontà lo trattenne.
Poi la domestica, se ne andò lasciando i tre ragazzi soli con alcune premesse che rispettarono.
Cenarono e si misero a guardare un film anche se Federico e Benjamin non prestavano molta attenzione e stessa cosa anche Lorenzo che dava importanza al suo cellulare.
Dopo un pò, il moro tinto se ne andò nella camera ospitante per quei giorni che avrebbe passato lì mentre i due ragazzi cominciarono a baciarsi e terminarono sul letto del piccolo.
Il biondo prese a carezzare la schiena scoperta dell'altro.
Federico a volte lo desiderava, aveva voglia di sentire quel ragazzo dentro di sé e di questo aveva paura ma ogni talvolta giungeva ad una conclusione, ovvero era la voglia del sesso poiché ne era astemico da un mese quasi e dalla voglia di concludere quella scommessa.
Passarono il resto della notte a farsi i grattini, cosa che sollevò di morale il grande essendo che quel giorno voleva un assoluto bisogno di affetto e quello che gli stava dando Benjamin non era sufficiente, ma si accontentò.
Successivamente si addormentarono e l'indomani a risuonare nella stanza del moro, fu la sua sveglia impostata alle sei del mattino a cui diede fastidio all'altro.
Benjamin si alzò dal letto con tanta agilità e voglia di vivere mentre il biondo voleva solo sprofondare nel cuscino e difatti neanche due minuti dopo che si abbandonò al sonno.
Il piccolo fece tutto ciò che di solito fa la mattina prima di andare a scuola e poi, grazie alla torta preparata da Rosamunde qualche ora prima, e del succo alla pesca che versò nel bicchiere, con fare dolce andò a svegliare Federico."Fefe, su dai svegliati, vorrei che mi accompagnassi tu a scuola poiché l'autista è in ferie e Lorenzo lo detesto a come guida" e il grande a quella dolce voce e al fatto a come lo avesse chiamato, soprattutto, si stropicciò gli occhi aprendolo man mano e si ritrovò la colazione.
"Bebe ma non dovevi, mi sarei alzato e avrei fatto colazione in cucina" commentò Federico.
"Shh - e posizionò un dito sulle labbra del biondo-tu sei il mio ospite e quindi è ciò che ti spetta e comunque buongiorno"
"Buongiorno anche a te piccolo Bebe" e il moro si voltò dall'altro lato mentre le sue guance si tinsero di rosso.
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Cosa ne pensate del videoclip di Moscow Mule? Cioè solo a me sa di Fenji? 🌼
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Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //
FanfictionBenjamin, quel tipo di ragazzo che è circondato da amici perlopiù falsi essendo che a scuola è molto bravo. Un ragazzo dolce e sensibile, con dei genitori avvocati e odia le feste. Tutto ciò che richiama il sabato, per lui è come una sigaretta. In...