c̷h̷a̷p̷t̷e̷r̷ 34

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Erano passate due settimane da schifo.
I due ragazzi non si vedevano.
La colpa era solo della scuola.
Benjamin voleva evadere da quelle quattro mura che lo circondavano e da quei compiti ma quell'anno era l'ultimo e c'era la maturità, quindi purtroppo non poteva.
In quei quattordici giorni che passavano lentamente, il moro non ce la faceva più aveva una voglia assurda di Federico.
L'unico e breve svago concesso era cavalcare essendo che a giorni aveva la competizione.
Era domenica sera e i suoi genitori erano usciti, Benjamin stava studiando storia poiché l'indomani aveva l'interrogazione, l'ultima prima che si concludesse il primo bimestre.
Era sul punto di addormentarsi sui libri quando il campanello lo svegliò di soprassalto.
Ma proprio oggi i suoi genitori avevano avuto l'idea di dimenticarsi le chiavi di casa? A quanto pare. Si domandò e si diede una risposta da solo.
Scese le scale, aprì la porta con gli occhi mezzi socchiusi e in breve tempo due labbra furono sulle sue.
Benjamin aprì velocemente gli occhi e si scostò.

"Federico cosa ci fai qui?" chiese il moro.

"Einar mi ha detto che i tuoi ti hanno messo sotto con lo studio perché hai le ultime interrogazioni prima della fine della prima parte del bimestre e per quasi due settimane me ne sono rimasto lontano ma oggi volevo venire, non ce la facevo più a starti lontano" e alla fine spinse al suo interno il piccolo e lo prese in braccio, senza proteste.

Chiuse con un calcio la porta d'ingresso e salì le scale, arrivarono in camera del moro e il grande lo poggiò sul suo letto.
Benjamin mandò all'aria lo studio per quella sera, tanto aveva studiato abbastanza e si ricordava ogni piccola cosa benissimo.
Le felpe di entrambi furono violentemente agiate sul pavimento, stessa fine fecero i pantaloni e rimasero in boxer cominciando a far sfiorare le loro intimità.
Le loro labbra si cercavano desiderose e vogliose.
Poi Benjamin capovolse le posizioni ritrovandosi adesso lui sopra e il biondo sotto.
Decise di fare lo stesso che l'altro gli aveva fatto quel giorno che erano andati a un passo in avanti.
Scese con i baci lungo la mascella, passando per il collo dove lasciò un segno violaceo. In realtà Federico non voleva che qualcuno gli facesse succhiotti per far capire a chi appartenesse, lui era un ragazzo libero però lasciò perdere. In fondo doveva conquistarsi la fiducia.
Poggiò le labbra su quel petto scolpito del grande scendendo pian piano giù fino ai lembi dei boxer. Risalì con la bocca facendo modo che si rincontrasse con quella dell'altro mentre una sua mano andò a finire nei boxer del grande.
Un gemito si lasciò sfuggire dalle labbra del ragazzo biondo.
Il piccolo cominciò il suo lavoro sull'intimità dell'altro. Fece scorrere la sua mano su e giù per la lunghezza.
Federico ansimava e attrasse più a sé il moro, si ritrovò a farlo involontariamente senza rendersene conto continuando a non interrompere il bacio.
A Benjamin quel ragazzo cominciava a piacergli sempre di più. Cosa diavolo gli stava combinando? Alla fine il biondo venne sporcando la mano dell'altro, il quale si accasciò al suo fianco poggiando la testa sul petto del grande.
In quel momento sentì altro, qualcosa che sinceramente non aveva mai provato, anzi quella stessa sensazione la provò dieci anni fa. C'era qualcosa di inspiegabile, qualcosa che non ritornava. Com'era possibile che quella sensazione di farfalle nello stomaco e di brividi l'avesse provata solo quando era un piccolo bambino di otto anni? Non sapeva darsi una risposta valida.

L'indomani si svegliò con uno strano vuoto accanto. Aprì di scatto le palpebre e di Federico nessuna traccia.
Poi si ritrovò un biglietto.
"Scusa Bebe se al risveglio non sarò al tuo fianco a darti il buongiorno, ma non potevo farmi scoprire dai tuoi.
Ci vediamo all'uscita,
Tuo Fefe"
Recitava il messaggio, alle penultime parole un sorriso spuntò sulle sue labbra. Quindi all'uscita sarebbe andato a prenderlo? Ne era più che felice.
Si alzò vestendosi, fece colazione e poi subito a scuola.
Aspettò come sempre Einar e al suono della campanella entrarono.
L'interrogazione di storia andò bene ottenendo il suo solito dieci e con ansia aspettava il termine di quelle lezioni.
Per far passare il tempo, decise di aggiornare il suo amico riguardo la sua strana e fantastica relazione, se così si poteva chiamare, con Federico omettendo qualche dettaglio poco descrivibile e sconsono per l'altro.

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Okay è breve come capitolo per il semplice fatto che l'ho scritto adesso e non avevo molte idee però non volevo lasciarvi senza dirvi che domani pomeriggio/sera non posterò essendo che domani mattina ho la pratica degli esami di qualifica e dopodomani ho scritti e orali. Quindi dovrò studiare.

Però una piccola domanda, ho già in bozza una one shot di due/tre capitoli che raccontano il passato di Federico e ciò che ha vissuto e potrebbe esserci qualche risposta a qualche domanda che forse vi siete poste durante la storia e volevo chiedervi se, quella storia, la pubblico o no?
Ma ovviamente prima dovrò riuscire a pubblicare qualcun'altro capitolo che vi possa far rimandare alla one shot.

Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora