c̷h̷a̷p̷t̷e̷r̷ 23

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Benjamin ne era felice di svegliarsi con il biondo al suo fianco, cioè non lo sapeva il motivo ma era felice e questo bastava.
Il grande accompagnò il moro a scuola mentre Zic li seguì da dietro con l'auto solo per dare fastidio.
Le ore trascorsero normalmente con la loro lentezza ma tutto sommato arrivò ben presto sera. I due ragazzi si ritrovarono ad andare in un pub con i loro amici.
Arrivarono e trovarono subito un tavolo con poltrone appartate, si misero seduti e ordinarono degli shottini. L'unico ad evitare quei drink fu il piccolo che sapeva di detestarli e che se doveva succedere qualcosa, voleva essere lucido e non ubriaco.
Tutti provarono a convincere il moro a bere, ma nulla.

Prima che la mezzanotte rintoccasse, i due ragazzi tornarono a casa dove c'era un Zic in compagnia dei suoi amici a fumare, bere birra e con la musica a palla nel salotto di casa Mascolo. Era casa di Benjamin quella e non sua e non aveva il diritto di invitare i suoi amici per quelle cavolate.
Andò verso la radio, la spense, prese il portacenere con quelle sigarette accese che avevano poggiato spegnendole e le buttò nel cestino.

"Cosa cazzo fai? Nessuno ti ha dato il diritto di rovinare la mia serata, tu sei stato fuori con il tuo amichetto a divertirti ed io non posso?" urlò Lorenzo al moro mentre il grande se la rideva e gli amici del moro tinto guardavano la scena con gusto aspettandosi una rissa.

"È casa mia e lo stare qui per due settimane, non ti da il diritto di fare quello che vuoi come a casa tua e poi difatti io per divertirmi sono uscito, non sono rimasto qui" confessò il piccolo che in tutti gli effetti lo era, sia di altezza che di età.

"Sei un figlio di papà del cazzo, adesso che i tuoi genitori non ci sono non sai a cosa attaccarti? Anzi no, c'è qui sto stronzo del tuo amico a cui ti attacchi" Federico a sentir pronunciare le ultime parole, si buttò sul corpo del ragazzo che detestava così da ritrovarsi a terra.

Prima gli sferrò un pugno sulla mascella, poi sul labbro e così di seguito.
Dopo Zic si riprese e sferrò pugni continui al ragazzo sopra di lui mentre dal naso di uno e dalla bocca dell'altro usciva sangue che andò a gocciolare sul pavimento.
Benjamin tentò di fermagli, gridando ma fu subito bloccato dai due amici del moro tinto. Non poteva che facessero a botte in casa sua perché se lo avrebbero saputo i suoi genitori era nei guai però non tanto se Zic si divertiva con i suoi amici, ma della sua amicizia con un ragazzo del suo mondo opposto.
Dopo un pò riuscì a divincolarsi dalla presa di quei due ragazzi robusti, spinse con quella poca forza che aveva il biondo all'indietro così riuscendo nel suo intento di separarli.

"Cavolo, guardate cosa avete combinato. Adesso voi due ve ne andate mentre tu e tu, pulite questo casino" prima puntò il dito sugli amici di Zic e successivamente su Federico e su Lorenzo.

Quei due ragazzi se ne andarono mentre gli altri due obbedirono all'ordine imposto dopo vari tentativi di rifiutare dandosi la colpa a vicenda.
Terminarono di pulire e il moro tinto se ne andò in camera e stessa cosa fecero Benjamin e Federico.
Rimasero lì a fissare il soffitto illuminato dalla poca luce della luna che filtrava dalla finestra.
Poi il moro si alzò per dirigersi in bagno, aprì il rubinetto del lavandino e si sciacquò la faccia ben più volte come se era lui ad essersi macchiato, poco dopo lo raggiunse il grande ancora con il naso da cui usciva sangue che si sedette sul bordo della vasca.
Il piccolo lo osservò dallo specchio, prese un pò di ovatta versando il disinfettante e si avvicinò all'altro.
Si posizionò tra le gambe e con due dita sollevò il viso del biondo tamponandogli sul naso.

"Ahi! Brucia, fai piano e poi da quando in qua il mio Bebe è diventato un infermiere?" disse il grande e il moro divenne rosso a sentire 'mio Bebe', cioè cosa significava?

"L'ho visto nei film ma prima d'ora non avevo curato nessuno"

"Quindi posso reputarmi fortunato che sono il primo?" chiese Federico mentre avvicinò di più a sé il piccolo stringendogli i fianchi senza far del male all'altro.

"Probabilmente"

Benjamin terminò di curarlo gettando l'ovatta sporca nel cestino mentre il sangue del biondo aveva smesso di fuoriuscire dal naso.
Il moro si diresse verso il letto sfilandosi la felpa, passò a togliersi quell'unico paio di jeans che aveva per lasciar intravedere il suo di dietro ricoperto dai boxer mentre afferrava il pigiama.
Federico era rimasto sullo stipite della porta del bagno ad osservare ogni movimento. Pensò che fosse un pò sexy in quei movimenti così lenti e determinati.
Poi lo vide quando si tolse la maglia passando per i pantaloni e lasciando poco all'immaginazione quando fu di spalla al grande.
Anche lui si sfilò i vestiti, spense la luce del bagno e raggiunse l'altro a letto prima che si mise la maglia del pigiama.

"Preferisco che tu dorma meglio senza e se avrai freddo, ci sono io a riscaldarti" disse il biondo.

Il piccolo lasciò la maglia e si avvicinò al grande sfiorandogli quelle labbra illuminate dalla luna.
Un bacio fu il primo dei tanti che si susseguirono quella notte.
Nessuno dei due voleva dormire.
Si fecero le quattro di mattina quando Benjamin terminò quel loro gioco.

"Buonanotte Fefe"

"Notte Bebe" e si addormentarono l'uno avvinghiato all'altro.

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Vi avviso che l'altro capitolo dovrebbe uscire o domani sera o mercoledì pomeriggio, in base a quando lo termino.

Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora