c̷h̷a̷p̷t̷e̷r̷ 50

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Erano passati giorni da quando aveva terminato la sua tesina ed ora mancava solo studiarla, ma per quello aspettava più gli ultimi giorni poiché gli bastava poco per saperla già. Aveva un quoziente intellettivo diverso dalla massa e non c'era bisogno che facesse grandi sforzi.

Adesso Benjamin era disteso sul prato vicino alle rive del Tevere, al suo posto magico con un libro tra le mani e un evidenziatore che sottolineava di tanto in tanto quelle frasi belle.
Il libro era diverso dagli altri che in precedenza aveva letto, era un pò strano, ma quella volta che si recò in libreria, il titolo lo aveva colpito. Di solito non si basava tanto sui titoli, per di più sulla trama ma quella volta fu diverso. Tipo amore a prima vista con quel libro ed ora un pò se ne pentiva, cioè lo coinvolgeva però il finale era diverso da come se lo aspettava.
Fuoco resta con me regnava sulla copertina flessibile del libro. Certo quando lo prese lesse al volo la trama che raccontava di due ragazze così opposte che fecero amicizia a causa di uno strano incontro e che insieme fuggirono lontano dai loro mostri, però non si aspettava una cosa del genere.
Ma in tutto ciò si sentì come Satine, con dei genitori che gli volevano bene, degli amici popolari e lui era al centro dell'attenzione. Come Satine, anche lui si sentì un idiota ad essere stato con un ragazzo che non pensava al suo bene ma voleva solo sesso, mentre era un pò come Carola riguardo al suo essere "forte" anche se non ci credeva molto.
Bè tutto sommato forse era bello, ma il finale non era così come il resto del libro.
Si trovò a pensare di fare la stessa cosa delle due ragazze, ovvero scappare per poi fare la stessa fine di Satine, la quale non pensò alle conseguenze, solo a ciò che di negativo le era successo.
In fondo del suo aver fatto sesso la prima volta lo sapeva chiunque, come nel libro che il video era arrivato nei cellulari di tutta Italia, e Benjamin gli passò per la mente se nel caso Federico non lo avesse ripreso e avesse sparso su internet.
Cioè allora si sarebbe sentito peggio di Satine.
Estrasse il suo cellulare dalla tasca posteriore e cercò qualunque cosa che lo avrebbe portato alla sua ricerca e niente, forse in un certo senso in questo ne era sollevato di non essere su internet.
Erano giorni difatti che non piangeva e quel libro lo stava spronando a fargli uscire le lacrime e forse lui non era così tanto forte, bastava poco per farlo cedere, soprattutto da quando Federico era comparso nella sua vita si sentiva così debole e non riusciva a fare niente. Voleva scappare, sfogarsi, fare avventure, fare cavolate che prima d'ora non aveva mai fatto e invece era legato alle regole ancora e non riusciva, era chiuso nella stessa gabbia che si era costruito.
Prese il libro e l'evidenziatore, salì in groppa al cavallo ritornando alle stalle. Entrò in casa lasciando ciò che aveva in mano nella sua camera ed uscì di casa. Tanto non c'erano i suoi genitori da avvertire, il sabato lavoravano molto di più tranne quei giorni che si prendevano le vacanze, ma questo al moro non gli importava.
Si fece accompagnare dall'autista fino al centro per poi dargli appuntamento nello stesso posto che lo aveva lasciato fra tre ore.
Camminò per le vie dell'antica Roma, visitando posti in cui ci era già stato all'uscita scolastica di terza elementare ma ogni tanto ripercorrere quelle strade era bello, potevi fingere di essere nella grande epoca del Sacro Romano Impero prima che venisse assediato dai barbari e da tutti i popoli che si succedettero nella storia.
Era bello e un pò magico.
Si ricordò di un film che suo padre gli aveva fatto vedere con Adriano Celentano, si chiamava "Innamorato pazzo" e per quello passeggiando pensò all'attore in quell'anno che girarono il film in cui per attirare l'attenzione di una ragazza poiché se ne era innamorato a prima vista, si immedesimò nella storia di Roma raccontandola un pò a modo suo.
Si fermò in una gelateria in centro assaporando il suo cono con gelato al pistacchio continuando nella sua camminata.
Arrivò al parco e si sedette su una panchina vicino ai giochi. Guardò i bambini che correvano da una giostra all'altra, alcuni aspettavano il loro turno usando ciò che gli circondava in modo appropriato, altri che se ne fregavano della fila facendo stupidaggini e i genitori neanche li degnavano poiché troppo intenti a parlare con altri genitori.
Poi il suo sguardo cadde su quella giostra che amava da bambino, dove si rifugiava per aspettare la domestica o l'autista che lo venivano a prendere, cioè la scuola era dall'altra lato della strada quindi ci andava chiunque che dovesse aspettare e la panchina su cui era seduto ora, non la scelse per caso, ma proprio perché da piccolo si sedeva lì, a volte si portava i sue due cavalli giocattoli per passare il tempo. Dopo i suoi piani di passare del tempo da solo svanirono poiché un bambino di qualche anno più grande di lui entrò nella sua vita e ci fece amicizia.
Gli voleva bene ma non come ad un fratello, forse un qualcosa di più anche se a quell'età non sapeva dell'amore quello vero. Si ricordò di quel bacio inaspettato che gli diede quel piccolo biondo e la cosa gli era piaciuta, solo che poi era sparito.
Nella sua mente immaginò il bambino di cui non si ricordava il nome e poiché adesso esistevano i social, poteva contattarlo ma la sua memoria questa volta non voleva giocare a suo favore. Disse fra sé e sé l'alfabeto provando a vedere se si ricordava, ma nulla.
Alla fine lasciò perdere e si alzò notando che si era fatta ora e da lì fino al luogo in cui lo aspettava l'autista ci volevano venti minuti.
Iniziò a camminare a passo spedito dall'altra parte dell'uscita dove si incontravano i ragazzi e per sua grandissima sfortuna, vide una scena che gli fece ribrezzo. E menomale che non si fece spiegare, perché adesso una spiegazione non c'era. No che non c'era, passò veloce accanto ai due ragazzi che si stavano baciando e corse verso il luogo dell'appuntamento.
Ne era stanco di quel ragazzo, stava contando i giorni che mancavano alla sua partenza per Londra per poter non pensare più a lui.

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Non ho voluto scrivere il finale del libro che nella storia Benjamin sta leggendo per non spoilerare niente se qualcuno vorrebbe leggerlo, perché come libro è bello.

Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora