Un altro anno era passato e i due lo avevano trascorso a Londra però adesso toccava fare i conti con una persona che doveva imparare ad accettare la realtà.
Una persona che vedendo il proprio figlio entrare nella villa mano nella mano con quel ragazzo che l'anno precedente le aveva chiesto informazioni e lui gli aveva chiuso la porta in faccia.
Già, quell'episodio riaccadde.
Quell'uomo bastò a fare due più due e chiudere la porta in faccia sia al figlio e sia al suo ragazzo.
La madre di Benjamin però la riaprì facendoli entrare, in fondo quella casa era anche del moro.
Prima che un discorso potesse avere inizio accadde tutto in fretta.
Prima l'uomo scaraventò un vaso contro la moglie mandandolo in frantumi e non provocando nessuna ferita alla donna, dopo dalla sua schiena estrasse una pistola.
Provarono tutti a parlargli, a farlo ragionare, a fargli capire a cosa stesse andando incontro ma non prestò attenzione che l'arma era puntata contro Federico.
Quel ragazzo che aveva lottato tanto contro tutti.
Quel ragazzo che sembra essere forte, ma che cedeva al primo momento.
Quel corpo del ragazzo che adesso veniva protetto da un'altra persona che amava.
Una persona che ora era distesa fra le sue braccia.
La sua persona.
La madre del piccolo si affrettò a chiamare l'ambulanza mentre dei singhiozzi lasciavano la stanza. Provenivano dal biondo, dalla donna e anche dall'uomo che alla fine si pentì di cosa aveva appena fatto e delle conseguenze che gli sarebbero toccate."Piccolo, non chiudere gli occhi, sei forte devi resistere. L'ambulanza sta per arrivare" sussurrò quella parole quasi più a sé stesso che al ragazzo fra le sue braccia.
"Benjamin, cazzo scusami. Mi dispiace, io non volevo. Ti prego, spero che un giorno potrai perdonarmi" affermò il padre mentre la madre non cessava di piangere.
"Fefè ti amo" disse quelle parole in modo che suo padre le potesse udire.
E quando anche il grande stava rispondendo a ciò, il campanello suonò e nemmeno il tempo di realizzare che Benjamin era sull'ambulanza e suo padre in manette trasportato in galera da due poliziotti.
Chissà cosa si sarebbe detto in giro su tutta questa questione.
La famiglia Mascolo avrebbe perso tutti i suoi clienti e i soldi.
Chissà se avrebbe perso anche il figlio.In ospedale, Benjamin fu portato d'urgenza in sala dove con la massima cautela gli estrassero il proiettile e a pensare a lui e alla sua operazioni c'era di nuovo il dottor Ferrari.
E ci provò, provò anche questa volta a salvare una vita di una persona che Federico amava e dire che ci riuscì era ben poco.
Il proiettile fortuna di tutti non era entrato dentro al corpo mettendo a rischio gli organi, ma solo la pelle che con il passare del tempo sarebbe guarita.
Il moro era nella sua stanza con il dottore che controllava se era tutto a posto.
Federico dal canto suo, aveva chiamato Einar che in breve tempo era arrivato con Valentina ed Alessia e insieme alla madre del piccolo aspettavano notizie."Dottore potreste farmi un favore, solo per vedere la loro reazione" chiese il moro.
"Credo di aver capito già, ma non è che nel caso la prendono un pò troppo male e alla fine fanno fuori la mia di vita? Sai con Federico avrei un tantino di paura per la sua reazione poiché in precedenza provai a salvare la vita di suo nonno e di Stefano" dichiarò Ferrari.
"Non si preoccupi, dopo le può dire che era solo uno scherzo inventato da me"
"Va bene" e il dottore uscì dalla stanza percorrendo il corridoio arrivando fino alla sala d'attesa dove ad attenderlo c'erano le persone a cui avrebbe dovuto mentire.
Non era tanto bravo con le bugie ma ci provò.
Guardò in basso sussurrando due parole "mi dispiace" e sollevò il viso per osservare le reazioni come gli aveva chiesto il ragazzo.
E la reazione più sconvolgente ce l'aveva proprio Federico che gli stava andando contro per sfogarsi della sua rabbia e appena gli mise le mani sul camice, il dottore si mise a ridere facendo insospettire tutti su questo sbalzo d'umore cosa che il biondo prese a suo vantaggio poiché afferrò l'uomo."Che cazzo adesso ti ridi?" sbottò il ragazzo con gli occhi che iniziavano ad inumidirsi.
"In realtà è in stanza che vi aspetta e per questa messa in scena, prendetevela con lui che mi ha voluto mettere in mezzo" disse l'uomo.
"Oh, adesso quel piccoletto mi sentirà" si lasciò sfuggire Federico che andò diretto alla camera, solo dopo aver saputo il numero aprendo di colpo la porta e richiudendola alle sue spalle.
"Tu piccolo stronzetto, con me questi giochetti non gli devi fare altrimenti..." iniziò il grande mentre Benjamin era disteso nel letto che non poteva fare troppi sforzi per la ferita
"Altrimenti cosa?" lo incitò con un ghigno sulla faccia.
"...altrimenti ti sbatto al muro e ti scopo qui mentre tutti ci sentiranno che ci amiamo" continuò il biondo.
"Sei un idiota"
"Ah, adesso l'idiota sarei io? Bravo Mascolo" e detto questo, Federico si avvicinò pericolosamente al corpo del piccolo lasciandogli un bacio sulle labbra che l'altro approfondì.
"Avete terminato Romeo e Giulietta?" si intromise con un colpo di tosse Alessia.
"Ma noi siamo Benjamin e Federico, una versione moderna" rispose sarcastico il moro.
E in quella stanza d'ospedale si potevano udire risate che da un momento all'altro, qualcuno gli avrebbe sbattuti fuori da lì.
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E nonostante Federico adesso stia con quella Paola, io continuerò a credere nei piccoli Fenji che regnano. 💔
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Bl̷u̷e r̷os̷e // Fenji //
Fiksi PenggemarBenjamin, quel tipo di ragazzo che è circondato da amici perlopiù falsi essendo che a scuola è molto bravo. Un ragazzo dolce e sensibile, con dei genitori avvocati e odia le feste. Tutto ciò che richiama il sabato, per lui è come una sigaretta. In...