VENTITRÉ

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Colonna sonora

Mercy - Shawn Mendez🎶

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Due giorni dopo

Rientro a casa, e incredibilmente la trovo vuota. Sono stati giorni magnifici, ma adesso ci toccherà tornare alla realtà.
Ieri abbiamo preso parte alla Fiera del Libro, dove abbiamo assistito alla presentazione dell'opera di Mr. Babbo Natale. Sono contenta del fatto che abbia venduto tante copie, con tutta la fatica che ho fatto per correggere quelle pagine. Siamo partiti stamattina, e David mi ha salutato teneramente prima di lasciarmi a casa. Il nostro accordo si è concluso, quindi non so esattamente cosa succederà ora. È stato bello finché è durato, ma ho cercato di non farmi troppe illusioni a riguardo. Non mi va di passare altre notti a frignare sinceramente.

"Ehi! Sei tornata!" sento dire da una voce.

Jasmine riemerge dalla sua camera, mano nella mano con Josh. Sono entrambi sbattuti e con i capelli arruffati. Si saranno dati alla pazza gioia mentre non c'ero.

"Già" sorrido, con un pochino di malinconia. Già mi manca non avere un omino dispotico in giro per casa.

"E quel sorriso sghembo?" mi chiede Josh incuriosito.

"Che?" chiedo, confusa.

"Hai un aria felice, e se Carter Mills ha un'aria felice significa che è successo qualcosa" indaga Jasmine. Come se non sapesse... dopotutto ha consigliato lei a David come passare il nostro primo appuntamento a New York.

"E cosa dovrebbe essere successo?" faccio finta di niente.

Jasmine mi punta gli occhi addosso e io scoppio in una risatina. Non sono capace a mentire.

"In effetti qualcosa è successo" sorrido maliziosamente.

Josh e Jasmine si guardano con la bocca spalancata.

"Racconta. Subito."

Gli racconto tutto in breve e per poco non vedo lei e Josh prendere e stappare una bottiglia di vino davanti a me. Quanto hanno tramato esattamente per questo?

Dopo aver parlato con cip e ciop per un po' decido di andare a letto e godermi la giornata libera per un po'.
Non capitava da molto che fossi a casa a fare niente, per cui mi godrò un po' di relax, una volta nella vita, anche se per quanto mi costi ammetterlo, sento già la mancanza di quel principe un po' strano di New York.

David

Arrivo finalmente a casa dopo il viaggio da Manhattan a Brooklyn e decido di rinchiudermi nel mio studio per un po'. Ho delle pratiche da sbrigare, ed oziare non è mai stato nei miei interessi, specie quando si parla della mia azienda.
Mi metto sotto e per fortuna la mattinata passa senza troppi pensieri per la testa. Già all'ora di pranzo però, qualcosa mi infastidisce. La sedia di fianco a me è completamente vuota. Non ci sono rumori molesti tipo un rutto, qualcosa che si rompe o che cade... insomma, di Carter neanche l'ombra. Vorrei poter dire che la cosa non mi disturba, ma invece è come se questi quattro giorni fossero stati terapeutici. Per me, per lei. Per tutti.
Le avevo promesso che dopo Manhattan le avrei lasciato il tempo per decidere... ma purtroppo sono una persona impaziente. E poi un pranzo insieme non rovinerà la sua riflessione... giusto?

Osservo l'orologio: le undici e mezza. Mi infilo la giacca e mi fiondo giù per le scale, deciso a fare qualcosa di veramente carino. Dopo tutto non sembrava dispiacerle la mia compagnia no?
Sento già la voce di Josh che rimbomba nella mia testa: quella ti ha fottuto il cervello, amico. Forse, per una volta, il mio amico aveva avuto ragione. All'inizio quel piccolo tornado mi aveva attirato solo per la somiglianza con la mia ex moglie, ma dopo Manhattan posso dire di essere totalmente sicuro: quelle due saranno anche identiche, ma non c'entrano niente l'una con l'altra. Forse era così che doveva andare. Forse è davvero la mia occasione per avere un bel finale nella storia.

In men che non si dica è senza neanche rendermene conto, sono entrato ed uscito da una piadineria italiana dall'aspetto gustoso, con un sacchetto pieno di schifezze di ogni genere.

Mi rimetto alla guida e dopo due minuti sono sotto casa di Carter, attaccato al campanello.  

Ad aprire la porta è proprio lei, che mi guarda stranita e sognante.

Sulla mia faccia si fa largo un sorriso di felicità misto a delle scuse.

"Sorpresa".

Quello Stronzo Del Mio CapoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora