QUARANTASETTE

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"E fu così che riuscii a conquistare quella bionda supersexy"

Max ha deciso di renderci partecipi rispetto ad ogni evento della sua vita che riguardi il rimorchiare una donna. È tutta la cena che va avanti e sono sicura che Colin stia per tirargli un pugno per farlo stare zitto.

"Eppure sei ancora single" gli tira una frecciatina.

Max squadra Colin con sguardo di rimprovero, per poi ribattere subito.

"Sono single per scelta"

"È esattamente quello che direbbe uno che non scopa da mesi"

"Abbiamo bevuto latte andato a male per colazione vedo"

Colin sbuffa, ma vedo comparirgli sotto ai baffi un leggero sorriso.

"Avete intenzione di picchiarvi entro il dolce? Perché se sì vado a chiedere dei pop corn" li canzona Jasmine.

"Non sono io che non partecipo all'euforia della serata" sbuffa Max.

"Veramente credo che di euforico ci sia solo tu, noi altri siamo più divisi tra il ribrezzo e lo stupore"

"Giuro che se rovini un'altra delle mie storie ti infileró la polvere urticante nelle lenzuola"

"Col rischio di dovermi trasferire nel tuo letto e di dover dormire vicino vicino a te? Non ti inquieterebbe avere il mio petto villoso così vicino?"

"Adesso sono io che provo ribrezzo" lo schifa Max.

I due vanno avanti a punzecchiarsi per tutta la durata del pasto, e non accennano a smettere. Che sia l'alba di una nuova fantastica amicizia?

Per fortuna all'arrivo della torta preparata dallo staff della cucina, l'attenzione si sposta tutta verso il bel dolce, su cui ci fiondiamo manco fosse una bistecca gigante e noi un branco di leoni. Si tratta di una Red Velvet, ricoperta da uno strato gigante di pasta di zucchero. Penso che potrei morire adesso. È buona da morire.

A metà portata però, veniamo interrotti dal maggiordomo di David, che si avvicina a lui e le sussurra qualcosa. Lo vedo sorridere e voltarsi verso di me.

"Ho una sorpresa per te" dice prendendomi la mano.

"Mio dio, ma è gigantesca!" sento urlare dal corridoio. Ci voltiamo tutti verso quella voce tremendamente familiare, e in un attimo vedo spuntare la testolina di Lucy dal corridoio, accompagnata da una cameriera impassibile al suo stupore.

"Lucy!"

Il mio volto si allarga in un sorriso a trentadue denti e con la coda dell'occhio vedo la stessa cosa succedere a Jasmine. Le corriamo incontro e la stringiamo in un abbraccio confortante. Sono contenta che sia venuta anche lei in questo momento difficile.

"Ehi, combinaguai, vi lascio da sole per una manciata di mesi e mi finite sulla prima pagina di tutti i giornali?"

"È una storia piuttosto lunga" commenta Jasmine.

"Preferirei sentirla da voi che leggerla dalle pagine delle riviste scandalistiche la prossima volta" ridacchia lei.

"Purtroppo non ne abbiamo avuto l'occasione. Sono contenta che tu sia qui comunque" dico io, sorridendo ancora di più.

"Figurati, appena il tuo fidanzato mi ha telefonato e mi ha spiegato il macello che era successo sono dovuta correre via per forza, anche perché avrei rischiato di essere assalita dai paparazzi anche io a lungo andare"

Mi volto verso David e gli mimo un grazie con le labbra. Sono davvero felice. Sono tutti qui per aiutarmi e questa cosa mi tranquillizza parecchio.

"Ciao bellezza, da quanto tempo" la saluta Max, che riceve in cambio uno sguardo confuso e una richiesta di chiarimento sulla sua identità.

L'ego del maniaco si placa in cinque secondi, e lo vedo ritornare nei suoi alloggi in meno di un secondo.

"Ciao, io sono Colin" si presenta educatamente l'altro ospite.

"Piacere Lucy" dice lei, rimanendo un po' a labbra ciondolanti.
Io e Jasmine ci scambiamo un'occhiata di intesa. Quando fa così vuol dire che a primo impatto qualcuno le piace parecchio. E chi lo avrebbe mai detto.

La facciamo accomodare, e cominciamo a raccontarle tutte le disavventure successe nell'ultimo periodo.

"Ma davvero? Sembra di essere in una soap opera spagnola"

"Eh già" commento io.

"Beh adesso è il caso che ti rilassi un po'. La cosa piano piano andrà scemando secondo me"

"Se i paparazzi non ci trovano prima" sbuffo, passandomi una mano sulla faccia. David mi accarezza un braccio per farmi tranquillizzare.

"Nah, vedrai che andrà tutto bene. Ci siamo qui noi!"

Ancora non sapevo che quel momento sarebbe stato solo l'inizio di una delle finestre più buie della mia vita.

Quello Stronzo Del Mio CapoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora