TRENTADUE

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Carter

Mi alzo dal letto ore dopo, con la faccia incrostata di trucco sciolto e l'umore a terra.
Voglio solo spaccare la testa a qualcuno in questo momento. La delusione che avverto è pari ad un coltello che gira e rigira dentro alla mia milza. Non credevo di poterci rimanere male dopo così poco tempo, ma purtroppo mi sbagliavo.
Speravo che sta volta sarebbe andata bene, ma mi sono ritrovata di nuovo con le chiappe per terra. D'altronde che dovevo aspettarmi? Una storia d'amore spassionata col capo della mia azienda? Avrei dovuto arrivarci subito, ma come al solito io e la razionalità viviamo su due pianeti diversi quando si tratta di maschi.
Neanche col lanternino avrei potuto ficcarmi in una situazione peggiore di questa.

Decido di vestirmi quantomeno decentemente per far sì che l'uscita con la mia compagnia di teatro vada meglio di come è andata oggi la mia giornata.

Mi infilo in un vestito blu e in delle zeppe dello stesso colore: se David non può apprezzarmi, lo farà qualcun'altro. Non che io sia emotivamente pronta per una cosa del genere, ma la rabbia mi spinge a pensarla esattamente così. Come se non fosse mai successo nulla e dovessi pentirmi di quello che ho fatto.

Esco dalla mia stanza e vedo un piccolo fagotto di coperte, raggomitolato davanti alla TV, che sta trasmettendo Tre metri sopra il cielo.
Riconosco dentro alla stoffa la faccia affranta di Jasmine, che sta divorando una vaschetta di gelato.

"Jas?"

Lei si volta e riconosco nel suo sguardo lo stesso dolore che c'è nel mio. Deve aver litigato pesantemente con Josh per colpa mia. Forse non avrei dovuto gridare in quel modo, ma non sono riuscita a controllarmi.

"Da uno a dieci, quanto può essere deficente un maschio?" mi domanda, agitando il cucchiaio del gelato.

Mi siedo di fianco a lei e la osservo.

"Hai litigato con Josh?"

"L'ho mollato" dice, facendo finta che la cosa non la tocchi.

Sgrano gli occhi.

"Che?! Ma sei impazzita?!"

"Se ha detto bugie su David può averle dette su tante altre cose" sentenzia.

"Sono certa che sia stato quell'imbecille di David a chiederglielo..." sospiro.

"Non importa, io odio quelli che si coprono quando fanno le cazzate. Ha una sua testa, poteva pensarci prima"

Mi siedo e la abbraccio forte. Mi dispiace di aver causato tutto questo, ma a volte i maschi sanno essere davvero stupidi. Come diavolo si fa a fare finta di niente?!

"E tu dove vai vestita così in tiro?" mi domanda, spostando l'attenzione sui miei abiti.

"Beh, i miei colleghi del musical mi hanno invitato fuori a bere qualcosa, anche se non so se sia una buona idea a questo punto..."

Jasmine mi mette un dito davanti alla bocca.

"È un'ottima idea! Dobbiamo staccare la spina per un po' " esclama, saltando giù dal divano ed appoggiando il gelato sul tavolino.

"Ma che ti prende?!"

"Non muoverti" mi dice, correndo in camera sua.

La sento frugare di qui e di là, e dopo due minuti la vedo uscire vestita con un abito in seta verde mela. È sempre stupenda, ma certe volte i suoi sbalzi d'umore mi preoccupano seriamente.

"Noi stasera usciamo e facciamo una strage" dice, con lo sguardo di chi ha voglia di prendersi una bella rivincita dopo una sconfitta.

"Tu sei matta, sappilo"

Quello Stronzo Del Mio CapoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora