Colonna sonora
Elastic Heart - Sia 🎶
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Nel pomeriggio David si reca alla sede di Manhattan della Angel per alcuni lavori, e mi lascia del tempo per godermi il panorama. Passeggio qui e là per la città, e visito negozi, bar e librerie. È un posto splendido, ma non ci vivrei mai. Troppo caotica.
Non che Brooklyn sia migliore, ma insomma, Manhattan è il cuore pulsante di New York. Anche se sono vicine, sono due cose diverse.Verso le sei decido di tornare in albergo per darmi una ripulita, quando sento il cellulare vibrare all'improvviso.
Da:AgenteCapoDispotico
《 Fatti trovare pronta per le 19.30, ti porto in un posto speciale 》
Sul mio viso si allarga un sorriso a trentadue denti. Adesso sono curiosa.
Mi fiondo in albergo e mi infilo sotto la doccia. È incredibile quanto l'acqua calda sia terapeutica per i nervi.
Ci metto praticamente un'ora e mezza a prepararmi, accertandomi di non essere conciata come un pagliaccio. Questa storia del principe azzurro mi rende parecchio nervosa e non so cosa aspettarmi. Insomma, conosco David da due settimane, è una cosa assurda. Dopo un po' sento il cellulare vibrare, segno che devo uscire dalla stanza e andare giù.
Esco fuori dell'albergo: sul ciglio della strada, davanti a me, un David tirato a lucido in gacca e cravatta mi osserva sorridente. È bello come un dio greco, mentre io sembro Mickey Mouse vestito da donna. Imbarazzante.
"La carrozza è pronta, milady" mi dice, aprendomi la portiera della macchina. Una porsche bianca. Giusto per non fare lo spaccone.
"Addirittura..." dico, ridendo.
"Non hai detto di volere il principe azzurro, Pel di Carota?"
Sorrido come una bambina in un negozio di caramelle, ed entro dentro la macchina. Il mio cuore sta accellerando pericolosamente, e se non mi calmo sono sicura che combinerò un disastro. Una delle mie, insomma.
David sale di fianco a me e dice all'autista qualcosa che non riesco a capire.
Partiamo verso la meta ignota, mentre io sono sicura di stare per avere un embolia polmonare. Non capisco se tutto questo è reale o se sia solo l'effetto ritardato delle canne che mi facevo quando avevo sedici anni. Probabilmente entrambe le cose.Ad un certo punto sento la mano di David accarezzare la mia, e mi sale la pelle d'oca fin sulla punta del naso. Arrossisco leggermente e sgancio un sorriso timido.
"Curiosa?" chiede.
"Beh, direi di sì"
"All'inizio avevo pensato di portarti in uno di quei ristoranti lussuosi di alto rango, ma credo che ciò che stiamo per fare sia più nel tuo stile" sorride, osservandomi dolcemente.
Sollevo un sopracciglio.
"Che significa?"
"Lo vedrai" si volta, senza smettere di sorridere.
Sono ufficialmente più curiosa di prima.
La Porsche si ferma davanti ad un grattacielo enorme, e l'autista ci fa scendere con calma, augurandoci poi una buona serata. Ci immettiamo nella struttura, e saliamo con l'ascensore fino al dodicesimo piano. L'ultimo.
David si va avanti e apre una delle tante porte che ci sono nel corridoio. Appena entriamo, davanti a me si palesa un appartamento mozzafiato: un divano ad L, una cucina modernissima, un televisore da millemila pollici e una vetrata gigantesca, che mostra una vista spettacolare su Manhattan.
"Accidenti.." dico, con la bocca aperta.
Chiudi la bocca, non fare la bavosa.
Ma taci."Ti piace?" mi chiede il mio capo-non-capo quando mi vede osservare l'appartamento con occhi luccicanti.
"È stupendo! Ma è tuo?" chiedo, sempre stupefatta.
"Già. Ci vengo quando lavoro nella sede di Manhattan"
Sposto gli occhi su ogni singolo pezzo del mobilio, finché non noto che tra il divano a L e la TV c'è un tavolino basso apparecchiato, con una pizza gigante al centro. In più ci sono popcorn e lo schermo del televisore rivela una scritta gigantesca: Netfilx.
Mi scappa una risata.
"E questo?" chiedo, stupita.
"So che ti piace la pigrizia, i film e tutto ciò che riguarda il divano, per cui ti ho accontentata"
"Oh mio dio... ma come facevi a saperlo?"
"Ammetto che mi hanno dato una mano" sorride, quasi come per scusarsi.
"Hanno? Per caso questi hanno iniziano per J e finiscono per ASMINE?"
Lui sorride colpevole, e io con lui. Ammetto che sta volta l'aiutino della mia migliore amica è servito parecchio.
"Allora, mangiamo?" chiede sorridendo.
Annuisco felicemente e in pochi secondi ci ritroviamo svaccati sul divano a mangiare pizza e a guardare Once Upon a Time. Si. L'ho obbligato ad iniziare la serie, anche se non la vedremo mai tutta stasera.
"Adesso capisco da dove ti sono saltate fuori tutte queste idee sul principe azzurro" commenta.
"Io ci credo fermamente" bonfonchio, addentando una fetta di pizza.
"Si, quello lo avevo capito... io sono più bello di lui però" dice, indicando l'attore che interpreta il principe.
"Mah non saprei... lui è un principe" dico io, prendendolo in giro.
"Ma non ha un attico con un divano comodo e Netflix"
"Un punto per te" ammetto.
Lui si avvicina pericolosamente al mio collo.
"E poi ti ricordo che sono anche io il tuo principe finché non torniamo a casa"
Arrossisco leggermente. Giusto. Il mio cuore comincia a tamburellare come fosse ad una fiera di paese.
"P-Perché io? Insomma tu hai un attico, una porsche, una casa editrice da milioni di dollari... io a malapena ho la testa attaccata al collo" balbetto.
"Mi piaci anche per quello" risponde, cominciando a darmi dei piccoli baci sul collo. Cerco di non diventare bordeaux in faccia, ma la mia missione fallisce miseramente, rivelando tutto il mio imbarazzo.
David si stacca da me e lo becco a fare una risatina compiaciuta."Che c'è?"
"Diventi sempre tutta rossa quando mi avvicino"
"Beh è colpa tua" dico, mettendo il finto broncio.
"Lo so, signorina Mills. È per questo che lo faccio a tradimento"
"Sei proprio un maniaco" bonfonchio.
Lui mi sorride sornione e poi posa le sue labbra sulle mie, cominciando a coccolare la mia lingua con la sua. Bacia davvero bene, diamine.
"Se continui a guardarmi così, faremo raffreddare la pizza, ti avviso" sorride, staccandosi da me.
"Beh... hai un microonde no?" rispondo, sorridendo.
Vedo l'entusiasmo bruciare nei suoi occhi, per poi avventarsi sulle mie labbra di nuovo.
E fu così che non mangiammo mai i resti della pizza.
Eccoci, belli miei. Capitolo 22, e le cose si fanno sempre più intriganti.
Piccola curiosità: nel libro ho inserito anche ME STESSA. Si avete capito bene. Uno dei personaggi, a differenza degli altri, è la mia reincarnazione fatta a personaggio, caratterialmente in tutto e per tutto. Ma chi sarà mai? Lascio a voi il compito di sgamarmi.
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Quello Stronzo Del Mio Capo
Romance[COMPLETA] Semplice, estremamente goffa e dalla lingua tagliente, Carter Mills è una ragazza di ventisette anni sempre alle prese con qualche disavventura. Coltivando la sua passione per la letteratura e per la scrittura in generale, Carter lavora d...