Sono al bar davanti a quello che dovrebbe essere il mio nuovo posto di lavoro e sto sorseggiando il mio cappuccino. Quando sono triste stranamente sono più puntuale del solito. La tavola calda è strapiena di gente e la televisione appesa in alto spara a tutto volume il notiziario del mattino. La cronaca nera mi è sempre interessata, per cui sto seguendo la notizia di una ragazza scomparsa nel New Jersey qualche mese fa. Sembra che l'Fbi stia indagando,ma ancora non si sa nulla. Si sa solo del ritrovamento del cellulare addosso ad un tizio con vari precedenti penali. Che roba.
"E ora passiamo al mondo della letteratura. Stamani abbiamo assistito alla presentazione del nuovo libro di Martin Hubber,per la prima volta in diretta nazionale. Lo scrittore è candidato al Nobel per la letteratura,e tra qualche mese scopriremo se la nomina sarà andata a buon fine. A presentarlo David Frost,il responsabile della casa editrice Angel, con credo quella che sia la sua compagna"
Sgrano gli occhi quando mi ritrovo davanti all'inquadratura di David al fianco di Lona. Lei ha una mano sulla sua spalla e ha un sguardo trionfante come pochi. Non sarà mica che...
Rimango imbambolata per qualche secondo. Vedo che non ci ha messo molto a tornare dalla vecchia fiamma.Beh, non sono più affari miei in ogni caso.
Mi accorgo di avere gli occhi umidi ed esco dalla tavola calda in fretta. Arrivero in ritardo se mi inchiodo davanti alla TV.
Esco dal locale e tento di asciugarmi le lacrime,ma queste non ne vogliono sapere di smetterla di scendere. Stupida Lona. Stupido David. Stupida me.
Attraverso distrattamente la strada, ma appena lo faccio avverto il rumore di un'inchiodata. Non faccio neanche in tempo a girarmi, che vedo la Land Rover nera fermarsi a qualche centimetro da me. Purtroppo i freni non fanno il loro lavoro,e la macchina mi tocca dentro abbastanza forte da farmi cadere a terra. Ho sbattuto leggermente la testa e mi sento come se mi avessero infilato pezzo per pezzo in una scatola di sardine, ma non dovrei essermi rotta nulla.
"Oh mio Dio,tutto bene?"
Questa voce mi sembra fin troppo familiare.
"Si,più o meno" dico,mettendomi seduta.
Alzo gli occhi e davanti a me si palesa niente poco di meno che David Frost in persona. Sgrana gli occhi appena mi vede.
"Carter?"
"Oh,ehm,ciao..."
Ho tutto il trucco sbavato dal pianto e sono appena stata quasi investita. Non male come biglietto da visita da mostrare ad un ex fidanzato apparso in TV 15 secondi prima con una bionda mozzafiato.
"Ti sei fatta male?"
"No non dovrei.."
Mi alzo,ma appena mi metto in piedi barcollo leggermente.
"Dobbiamo andare in ospedale"
"Sto bene"
"La macchina ti ha colpita,potresti avere qualcosa che non va"
"È tutto a posto,non serve"
David mi prende per un braccio e mi trascina letteralmente verso la macchina.
"Ehi,ma che ti prende!"
"Ho detto che andiamo in ospedale, a costo di portartici di peso e a piedi"
Mi fa salire sulla macchina, dopo di che ordina all'autista di portarci all'ospedale più vicino. Rimaniamo in silenzio per tutto il viaggio,anche se in realtà ci sono milioni di cose che vorrei dirgli. Ho l'impressione però che se lo facessi scoppierei a piangere di nuovo a dirotto. Meglio di no.
Arriviamo all'ospedale e passiamo praticamente tutta la mattinata tra un esame e l'altro. Per fortuna ho riportato solo alcune contusioni, mentre il resto è a posto.
"La prossima volta sta più attenta. Potevi morire. Vieni,ti accompagno a casa" mi dice David,mentre stiamo per uscire dall'ospedale.
"Agli ordini" sbuffo.
"È per il tuo bene,non sbuffare con me"
"Posso farcela anche senza babysitter,grazie"
"Babysitter?"
"Si,mi tratti come una bambina di cinque anni"
"Ma sentila...se ti tratto così è perché ci tengo"
"Non hai un'altra bionda da strapazzo a cui pensare?"
David sta per dire qualcosa ma si ferma di colpo.
"Stai parlando di Lona? Sul serio?"
"Vi ho visti insieme, non voglio spiegazioni né niente, vivi la tua vita felice, ma non tirarmi in mezzo"
"Sei stata tu a decidere che dovevamo lasciarci Carter, non ti ho costretto a fare niente"
"Allora perché ti ritrovo sempre in mezzo!"
Sto per andare avanti,quando sento il mio cellulare squillare. È la suoneria di emergenza di papà.
"Pronto?"
"Signorina Mills?"
"Si,con chi sto parlando?"
"Sono il maggiore Maison. La chiamo per quanto riguarda suo padre"
"È successo qualcosa?"
"Sarebbe il caso che venisse in sede centrale. Suo padre è disperso sul campo"
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Quello Stronzo Del Mio Capo
Romance[COMPLETA] Semplice, estremamente goffa e dalla lingua tagliente, Carter Mills è una ragazza di ventisette anni sempre alle prese con qualche disavventura. Coltivando la sua passione per la letteratura e per la scrittura in generale, Carter lavora d...