«Uriel, ci devi delle spiegazioni» esordii non appena lo vidi.
Il nostro amico sapeva che stavolta non poteva rifiutarsi, e infatti acconsentì subito con un cenno di resa, indicandoci di venire a sederci con lui sulle rocce. Avevo raccontato tutto anche ad Abel ed eravamo entrambi molto preoccupati.
Restò in silenzio a fissare il cielo per qualche secondo, poi sospirò e si voltò a guardarci.
«E' complicato da spiegare, fa parte della mia formazione» sembrò quasi giustificarsi. «Dovete promettermi di non parlare con nessuno di quello che vi dirò, si tratta di cose che gli altri arcangeli preferiscono non divulgare».
«Certo, sai che puoi fidarti di noi» gli promise subito Abel, e io confermai le sue parole annuendo.
«D'accordo. Dovete sapere che prima di diventare ufficialmente adulti, gli arcangeli svolgono un percorso di preparazione che va dalla nascita fino al quindicesimo anno di età, attraverso quelli che noi chiamiamo "i cinque passaggi". Ne avviene uno ogni tre anni esatti».
Ogni tre anni... Uriel aveva la nostra stessa età, per cui significava che ne aveva già attraversati più della metà.
«A tre anni di vita vediamo per la prima volta il mondo umano, ma solo in forma angelica. A sei anni abbiamo il permesso di partecipare Consiglio degli Arcangeli, che è una riunione ufficiale nella quale prendiamo le decisioni più delicate tutti insieme. A nove anni possiamo visibilizzarci per la prima volta nel mondo umano, ovviamente sotto stretta sorveglianza del nostro mentore. Per quell'età dobbiamo aver già imparato molte cose di quel mondo, tra cui leggere e scrivere».
Finalmente cominciai a capire. Uriel doveva aver compiuto da poco i dodici anni.
«E quindi ora hai appena superato...».
«Il quarto passaggio» mi confermò.
«E cos'hai iniziato a fare?» si preoccupò Abel.
Uriel non sembrò per nulla contento di risponderci. «Fino a pochi giorni fa, se Raphael riteneva che un incarico fosse troppo... cruento, non mi portava con sé. Invece da adesso parteciperò a tutte le missioni del mio territorio, nessuna esclusa».
Finalmente capii. Uriel aveva iniziato ad affrontare situazioni ben peggiori di quelle viste fino ad allora, ecco perché si riduceva a quel modo.
«Hai visto delle cose tanto brutte?» mi preoccupai, ripensando agli sguardi persi e al sangue di poche ore prima.
Sviò la domanda con un sorriso rivolto al vuoto, che tuttavia ottenne solo di causarmi una morsa allo stomaco.
«Va tutto bene, Azalee. Mi abituerò in fretta, e poi Raphael è sempre con me. Per favore, non state in pena a causa mia». Questo, purtroppo, era impossibile.
Mi avvicinai a lui e mi strinsi al suo braccio, premendo il viso contro la sua spalla. Uriel cresceva in fretta - era diventato anche più alto di Abel - ma restava il bambino buono e sensibile di sempre, e saperlo in quelle condizioni mi faceva star male.
«Qual è l'ultimo passaggio?» mi preoccupai.
«L'età adulta. Tra tre anni Raphael smetterà definitivamente di accompagnarmi».
E quello sarebbe stato anche peggio.
La presi piuttosto male, finendo col far preoccupare Uriel più di prima. Anche Abel era preoccupato, ma si sforzò di essere forte per me o magari per Uriel stesso, che in un momento così difficile avrebbe dovuto potersi appoggiare a noi. Più Abel cresceva, più per indole cercava di essere un sostegno per entrambi, e aveva ragione: Uriel si stava tenendo tutto dentro proprio per non farci stare in pena per lui, e io, con la mia debolezza, stavo solo peggiorando le cose. Dovevo smetterla.
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My Archangel
FantasyIn un mondo parallelo al nostro, simile ad un paradiso terrestre, vivono angeli dalle candide ali molto più simili agli esseri umani di quanto potremmo immaginare. Ogni angelo trascorre la sua vita in tranquillità, attendendo con ansia di poter inc...