19 - Sentimenti

311 39 86
                                        

Con l'arrivo del buio, quando per la prima volta Abel ed io non dovemmo tornare dai nostri amici per la notte, ci rendemmo conto che in fondo eravamo contenti di poter restare insieme ad Uriel fino ad addormentarci. Ci sdraiammo tutti e tre ai piedi delle rocce e dopo una giornata tanto difficile, inaspettatamente, mi sentii felice come non lo ero mai stata prima.

«Dormi sempre qui?» chiesi ad Uriel mentre ci sdraiavamo.

Dovevo ammettere che il bosco di notte era piuttosto sinistro, non avrei mai voluto dormirci da sola.

«Sì, praticamente da sempre. C'è un'atmosfera diversa rispetto agli spazi aperti, spero che non vi crei problemi».

«In realtà sono contenta di poter condividere con te anche queste cose» sviai. «Spesso, la sera, cercavo di immaginarti qui mentre ti addormentavi. Mi dispiaceva pensarti da solo».

«Un paio di volte siamo stati tentati di venire a trovarti di nuovo» proseguì Abel, che guardava il bosco in quella nuova atmosfera con pura curiosità. A dire il vero, io lo avevo pensato ben più spesso di "un paio di volte".

«E' meglio che non l'abbiate fatto, i vostri amici si sarebbero sicuramente lamentati».

«Probabile. Ma d'ora in poi non dovremo mai più preoccuparcene». Abel aveva un sorriso così allegro che contagiò perfino Uriel.

«Questo è vero. Beh, allora... buona notte. Spero che riuscirete a dormire bene».

Fu labuona notte più bella della mia vita. Non badai al buio pesto di quel luogo nascostoalla luna, agli strani fruscii del vento tra i rami e allo scrosciare delleacque del fiume in lontananza. Li avevo entrambi accanto a me, così vicini chepotevo sfiorare i loro visi senza nemmeno alzarmi, e sentii che fino a che loromi erano accanto, non avrei mai avuto bisogno d'altro. 

*

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

*

Crack.

Un improvviso rumore per nulla familiare mi risuonò nelle orecchie, interrompendo il mio sonno in piena notte.

Mi alzai con un sussulto, trovando tutt'intorno a me solo buio pesto. Quando i miei occhi si abituarono, una manciata di secondi dopo, riuscii a scorgere Abel addormentato accanto a me, ma non trovai Uriel. Che fosse andato da un suo protetto?

Mi strinsi nelle braccia, rabbrividendo. Ero sola e da lì non scorgevo né le stelle né la luna, mentre dalla mia valle ero abituata a vedere perfino la via lattea. Beh, cosa dovevo aspettarmi? Le chiome di quel bosco erano fittamente intrecciate le une alle altre.

Decisi di spostarmi dove c'era più luce, in modo da calmarmi un po'. Lo spazio aperto più vicino era sicuramente il fiume, così iniziai a camminare in quella direzione quasi a tentoni, costretta a una lentezza che mi fece sembrare quella distanza molto maggiore del solito.

Poi, quando finalmente vidi l'acqua illuminata dalla luna, trovai Uriel lì, seduto sulla riva. Mi vide subito anche lui. Sembrava molto provato, era quasi accasciato su se stesso.

My ArchangelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora