Prologo: Tutto suo padre

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Catania, 1 settembre 2020

Kayra's POV

- Mamma!

Alzai gli occhi dal foglio bianco che stavo fissando da una mezz'oretta buona e guardai mio figlio.

Era un bellissimo bambino di due anni, vispo, con una cascata di capelli neri e lisci e due grandi occhi nocciola screziati di verde.

Pietro si stava stropicciando gli occhietti con una mano, mi guardava col pollice in bocca sulla soglia della cucina.

- Amore! - mi alzai e gli andai incontro, prendendolo in braccio - Ti sei svegliato?

- Tì, mamma! - trillò lui, iniziando a giocare coi miei capelli, attorcigliandoli un pochino attorno alle dita - Io sveio!

- Lo vedo, amore. Hai dormito bene?

Pietro mi guardò, mentre continuava a succhiarsi il pollice: - Nel sogno c'ea papà... - mi arrivò un pugno allo stomaco - ... mami, pecché papi no è co noi?

Mi si riempirono gli occhi di lacrime, non sapevo cosa rispondergli. Come sempre, del resto.

- Perché tuo padre è un figlio di...!

- Jennifer! - esclamai, mentre mettevo a fuoco la figura alta e slanciata della mia migliore amica. Era appena uscita dalla doccia e aveva i capelli bagnati incollati al viso, fasciata in un accappatoio troppo grande per lei - Dai, non davanti a Pietro, ti prego!

Jennifer fece spallucce, entrando in cucina e prendendomi Piero dalle braccia: - Piccolo, il tuo papà vive in un'altra città e...

- ... ed è molto impegnato, amore! Lui canta, ti ricordi che te l'ho spiegato?

Pietro mi guardò con i suoi occhioni enormi, identici a quelli di Fabrizio. Il mio cuore saltò un paio di battiti. Dio! Era ogni giorno più simile a lui!

- No mi vuoe bene?

- Amore... - ogni volta era sempre la stessa cosa, ogni volta non sapevo cosa dirgli - ... lui...

- Kayra, non è così difficile! - sbottò Jennifer, appoggiando Pietro sul tavolo - Insomma... diglielo e basta!

Sospirai: come spieghi ad un bambino di due anni, che suo padre non sa nemmeno della sua esistenza?

- Tesoro... papà e la mamma non stanno più insieme... - iniziai a voce bassa, sentendo un coltello che, lentamente ma inesorabilmente, mi stava dilaniando il cuore - ... si sono lasciati prima che nascessi tu...

- Pecché? - strillò Pietro, allungando le manine verso i capelli bagnati di Jen - Papà no ti vuoe bene?

- Bambino intelligente! - osservò Jennifer - Sicuramente ha più cervello di suo padre!

La fulminai con lo sguardo.

- Zia Jenny, ma cosa è il ce... cevello?

Jen si chinò ad arruffargli i capelli ed io sentii un tuffo al cuore, pensando a quando potevo fare la stessa cosa con quelli di Fabrizio, che erano assolutamente identici a quelli di Pietro: - Poi te lo spiego... Kà... allora, che facciamo? Ci andiamo?

Sapevo a cosa si stava riferendo. Quella sera ci sarebbe stato una sorta di evento karaoke, a cui si poteva partecipare solo essendosi iscritti in precedenza, in un locale del centro città.

- Non lo so... - mi passai una mano sugli occhi, con fare stanco - ... e lui? - indicai Pietro che stava facendo una treccina a Jen - Non voglio lasciarlo ai miei anche stasera! Voglio stare con mio figlio!

Amavo quel bambino più della mia vita e, ogni volta che lo guardavo negli occhi, rivedevo lui.

Erano più di due anni che non lo vedevo e non lo sentivo. Ogni volta che appariva in qualche trasmissione o partiva una sua canzone alla radio, cominciavo ad imprecare sottovoce oppure scoppiavo in lacrime.

Fabrizio Moro mi aveva resa donna, madre, e poi aveva fatto la cosa peggiore che potesse fare, ovvero farsi beccare avvinghiato alla sua ex, mezza nuda tra l'altro. Poche ore dopo aver fatto l'amore con me.

Assurdo, no?

Ci eravamo conosciuti ai provini per Amici 2018. Lui era uno dei professori, io un'aspirante allieva.

Era nato immediatamente qualcosa tra noi, e poche ore dopo ci stavamo scambiando il nostro primo bacio sotto al Colosseo.

Romantico, vero?

Sì, certo.

E poi, lui aveva rovinato tutto.

Sospirai, guardando Jen.

- Andiamoci, dai. Bado io a Pietro, mentre tu canti... ti prego!!! - Jen mi guardò, facendo un'espressione da bimba implorante.

- Tesoro, tua zia Jenny sembra più piccola di te, certe volte.

Pietro ci guardò entrambe con gli occhioni spalancati, poi sorrise: - Zia Jenny è bea! - esclamò, facendo un sospiro profondo e guardando la mia migliore amica con gli occhi sognanti.

- L'ho detto io, è un bambino intelligente! Ed è pure un cascamorto come suo pa... - Jen mi guardò, vedendo che ero sul punto di piangere - ... oddio, scusami! Scusami, veramente! Prima di parlare, dovrei collegare il cervello!

Scossi la testa: - Tranquilla, Jen... non fa niente... e comunque - ripresi, cercando di mantenere la voce ferma - non posso cantare... mi sarei dovuta iscrivere mesi fa!

- Ma l'hai fatto!

Guardai Jen senza capire, poi realizzai: - Jennifer Dominici! - esclamai, fingendomi arrabbiata - Che cosa hai combinato?

- Ehm... io...

- Piccola traditrice! - strillai - Se ti prendo sei morta!

Iniziai ad inseguirla per casa, mentre lei correva e Pietro rideva come un matto.

In fondo, ero felice.

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora