26) Gelato al gusto di rossetto

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Kayra's POV

Dopo cena, Jen si offrì di sparecchiare, mentre Fabrizio mi prendeva in braccio e mi portava sul divano.

- Papi, pule io in baccio! - strillò Pietro, agitando le braccine verso di lui, che lo prese subito, sollevandolo in alto e facendolo ridere.

E se non avessi più potuto avere dei bambini?

E se Justin mi avesse creato un danno permanente?

Mi sentii stringere la gola, e le mani iniziarono a tremare.

Ecco, ci mancava solo un attacco di panico davanti a Pietro!

- Mami! Guada come volo! 

Mi sforzai di rivolgergli un sorriso, incrociando lo sguardo di Fabrizio, mentre mi portavo una mano al petto.

Lui capì, senza bisogno che io parlassi. Si avvicinò a Jen e le mise Pietro in braccio, facendole segno di portarlo nell'altra stanza.

- Dove mi potti, zia Jenny? - le chiese Pietro succhiandosi il pollice.

- Ehm... zia Jenny ti fa vedere una cosa bella, ok?

Il piccolo non protestò, le mise un braccino attorno al collo e iniziò a giocare con una ciocca dei suoi capelli, mentre entrambi sparivano nel corridoio.

Fabrizio mi venne incontro ad ampie falcate, piegandosi sulle ginocchia e appoggiandomi le mani sulle gambe.

- Stellì, guardame... respira co' me...

- C-ci p-provo... - balbettai, cercando di sincronizzare il mio respiro al ritmo del suo.

- Te prenno n'po' d'acqua? O magari una de 'e tue pastije?

- N-non andare v-via... p-per favore...

- Nun vado da nessuna parte, ok? Tu però respira co' me...

Dopo un paio di minuti, riuscii a regolarizzare il respiro.

- E' passato... - osservai a bassa voce - ... me lo potresti prendere un bicchiere d'acqua, adesso?

Lui annuì, alzandosi e tornando poco dopo da me, con una bottiglietta d'acqua.

- Bevi, piccolé! E dopo, me spieghi a che hai pensato...

Quasi mi strozzai con l'acqua: ma come faceva quell'uomo a capire tutto, senza che io dicessi una parola?

Mi sollevò di peso dal divano, sedendocisi sopra e tirandomi sulle sue ginocchia, sistemandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

- Ecco... ho pensato che... non lo so... e se Justin mi avesse creato un danno permanente? E se non potessi più avere dei bambini?

- Nun penso popo, Kayré... ce l'avrebbero detto n'ospedale, no?

- Non voglio essere una donna a metà...

- A metà? Ma che sta a di'? Sei 'na donna coi cojoni e i contro-cojoni, stellì! Artro che donna a metà! Ma come te vengono?

I miei occhi si riempirono di lacrime: - Non sappiamo nemmeno se era un maschio o una femmina... - dissi, premendomi una mano contro alla bocca per soffocare i singhiozzi e non farmi sentire da Pietro.

- Ne avremo un artro... o un'artra... to prometto, piccolé! Mo', però, nun piagne più... me distrugge vederte così... - sussurrò, stringendomi forte a sé.

In quel momento, suonarono alla porta. Fabrizio si staccò da me, alzando gli occhi al cielo.

- Mo' chi è che rompe 'e palle? 'Sta casa me pare n'porto de mare, ahò! Gente che va, gente che viene... te dispiace se vado n'momento a vede' chi è?

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora