48) Fidate de me

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* Attenzione: questo capitolo è più spinto degli altri, e non avrei mai avuto il coraggio di scriverlo, se non fosse stato per la mia stellì <3 se certi contenuti vi urtano, potete tranquillamente passare oltre, altrimenti buona lettura *

Kayra's POV

Battei lentamente le palpebre, iniziando ad aprire gli occhi piano piano, nella penombra della camera da letto. Mossi appena le gambe, sentendo il calore del suo corpo nudo contro al mio, e percependo chiaramente la sua virilità pulsare contro alla mia schiena.

Mugolai, voltandomi a guardarlo, ma lui dormiva profondamente, il viso parzialmente nascosto dai capelli scuri, le braccia strette attorno alla mia vita, con una mano che mi stringeva leggermente il seno.

Sorrisi, scostandogli un poco i capelli dalla fronte e portandoli all'indietro, scoprendo il suo volto perfetto, di cui percorsi i contorni con un dito, lentamente.

Lui bofonchiò qualcosa di incomprensibile, ma non si mosse.

Feci allora per spostarmi, ma lui mi strinse più forte, iniziando ad aprire gli occhi.

- N'do voi anna' tu? Nun avemo ancora finito, sa'? - mi disse a voce bassissima, e ancora un po' impastata dal sonno.

Ridacchiai: - Tu non ti stanchi mai, vero?

Lui non rispose, si limitò a sdraiarsi completamente su di me, puntellandosi sui gomiti per non pesarmi addosso. Mi baciò sulla bocca, ripetutamente, ed io dischiusi le labbra con un piccolo gemito, lasciando che le nostre lingue si trovassero. Allargai istintivamente le gambe, sotto al peso del suo corpo.

- Nun ave' fretta, stellì! - fece lui, staccandosi da me e guardandomi con attenzione - Te vojo fa' n'sacco de cose n'questo momento, quindi fa' 'a brava e nun me provoca' troppo, vabbé? Avemo tutto er tempo der monno...

Iniziò a baciarmi sul collo, mentre mi accarezzava il seno, e io sospiravo rumorosamente. Con una mano scese fino alle mie gambe, sfiorandomi appena. Sussultai.

- Ti prego... - mugolai con impazienza, aprendo di più le gambe affinché mi toccasse meglio.

- 'Na cosa pe' vorta, ok? - io sbuffai infastidita - Ma quanto cazzo sei bagnata, piccolé? E te sto appena sfiorando!

- La smetti di tergiversare? Se tornano Jen e Filippo...

- A Filippo o' chiamo io quanno deve veni' a riportarce Pietro... sta' tranquilla che nun viene nessuno, stellì...

Mi lasciò un leggero bacio sulla punta del naso, mentre con la mano risaliva di nuovo fino al mio seno. Riprese ad accarezzarlo, soffermandosi frequentemente sui capezzoli. Prima li stuzzicò con le dita, poi ne succhiò uno per volta, strappandomi dei gemiti sempre più forti.

Sollevai le gambe, avvolgendogliele attorno al bacino: - Per favore...

- Che c'è, stellì? Avemo fretta, vedo! - scosse la testa - Pe' quanto ami sentirte così vicina, e ave' 'e cosce tue attorno a me, te devo chiede de abbassarle... così nun te posso fa' nulla de quello che c'ho n'mente...

Sbuffai più forte: - Non puoi prendermi e basta? - sbottai seccamente - Ti prego... - aggiunsi a voce bassa.

- Dopo. - fece lui deciso, afferrandomi saldamente per i fianchi e portando giù le mie gambe - Adesso fatte assaggia', che me manca troppo er sapore tuo, piccolé!

Avvampai, mentre lui si piegava e iniziava a baciarmi lì, lambendomi piano con la lingua. Gli andai incontro col bacino, assecondando i suoi movimenti esperti, gemendo ad ogni piccolo contatto tra la sua bocca e la mia intimità, desiderando che andasse più a fondo. E lo fece, strappandomi un piccolo urlo, quando mi penetrò con un dito, continuando ad usare la lingua.

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora