1) All'inferno e ritorno

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Fabrizio's POV

Ma poi non ho più memoria di niente che rassomigli a te

Ricordo solo una voce sottile che vuole ancora me

E sono mesi che non c'è più storia che rassomigli a te

E sento sempre venire una donna ma non so mai chi è

Una biondina sexy, della quale non ricordavo il nome manco per sbaglio, si muoveva sensualmente su di me, mentre io mi spingevo dentro di lei. La sentii urlare. Chiusi gli occhi, immaginando il viso di Kayra, i suoi occhi nei miei, il suo corpo contro il mio.

Pochi secondi dopo, era tutto finito.

Nessuna emozione.

Nessun sentimento.

Non avevo più un cuore.

Non avevo più un'anima.

Mi rivestii con movimenti stanchi, meccanici, senza degnarla di uno sguardo.

- Ehi, ti lascio il mio numero?

'Mazza, oh, che voce stridula che c'aveva questa! Guardandola bene, poi, mi accorsi che non era nemmeno tutta questa gran bellezza, alla fine.

Chissà a cosa pensavo, quando ci avevo provato con lei prima, al bancone del bar.

Ma io non pensavo mai a niente.

Non m'interessava di niente e di nessuno.

- Nun me 'nteressa der numero tuo! - esclamai, sistemandomi un po' i capelli davanti allo specchio del bagno del bar - Avemo fatto quello che dovevamo fa', mo' poi pure spari'!

- Ma come? Non ti sei divertito? - mi chiese, praticamente sculettandomi davanti.

Non reagii.

Non me ne fregava niente.

Non sentivo niente.

- Sentime bene, biondì... - cominciai con voce stanca - ... nun t'ho promesso niente e nun avrai niente da me... quello che volevo mo so' preso, mo' basta!

- 'Fanculo stronzo! - esclamò lei, alzando il dito medio e uscendo dal bagno.

- Guarda, ce sto già da du anni a 'fanculo, sa'? - chiesi, parlando praticamente da solo.

Finii di abbottonarmi la camicia, mentre mi spruzzavo un po' d'acqua fresca sul viso.

In quel momento, il mio cellulare squillò. Era Antonio, il mio manager.

- Ahò, Tonì, tutto bene?

- Ciao, Fabrì, tutt'apposto e tu?

Già. Come stavo io?

Guardai il mio riflesso nello specchio.

In quei due anni, avevo perso almeno una quindicina di chili, i capelli erano un po' più lunghi e arruffati, la barba era meno che incolta, e un paio di occhiaie violacee campeggiavano sul mio viso stanco.

- 'Na favola, Tonì, sto 'na favola!

Sì, certo. Che grandissima cazzata che avevo detto!

Ma tanto, ormai, ci campavo di cazzate, una in più o in meno non faceva certo differenza, no?

- Senti n'po', Fabrì, stasera ce sta n'evento 'mportante in un locale fori dar Lazio. So che te lo dovevo di' prima, ma m'hanno appena chiamato. Ce doveva sta' Ruggeri, ma s'è pijato n'influenza e c'hanno bisogno de n'sostituto, te 'nteressa? Praticamente ce so' dei ragazzi che vorrebbero fa' i cantanti, e tu devi mette dei voti. Quello che ottiene er punteggio più alto, avrà 'a possibilità de incide 'na canzone... che dici? Te va de sostitui' Ruggeri?

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora