62) Nessuno tocca il mio uomo

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Fabrizio's POV

Jen e Filippo erano andati via da poco. Kayra aveva iniziato a sparecchiare, mentre Pietro era sdraiato sul divano a guardare i cartoni animati, mezzo addormentato.

Andai incontro a Kayra ad ampie falcate, e le tolsi i piatti di mano con un sorriso: - Niente da fa', bambolì. Qua ce penso io. Vatte a sdraià sur divano... - abbassai la voce per non farmi sentire dal bambino - ... che t'ho sfinita, oggi. Sei esausta e pure 'ncinta...

- Ma Fabrì...

Scossi la testa con decisione: - Movite, fa' come t'ho detto! - esclamai, mollandole una sonora pacca sul culo.

Lei trasalì: - Brì, non davanti a...

Feci spallucce: - E' mezzo addormentato... e poi, nun lo vedi quant'è concentrato? N'ce pensa popo a noi! Daje, vatte a riposa' n'pochettino!

Kayra sospirò e annuì: - Va bene, papà. - disse in tono sfottente.

La presi per il polso e me la tirai contro, parlandole all'orecchio: - Nun me chiama' così, perché se te pijo, te sbatto come se nun ce fosse n'domani, stellina mia!

Lei ridacchiò, divincolandosi appena: - Bonjour finesse, eh Fabri!

- Che è 'sta finesse, piccolé? Se magna?

Kayra alzò gli occhi al cielo: - Ci rinuncio. Tu e le lingue proprio non andate d'accordo, eh?

Mi leccai le labbra sfacciatamente: - Mo' basta, sennò te faccio vede' co' cosa va d'accordo 'a lingua mia e quanto, soprattutto!

Lei arrossì violentemente, ma non replicò. Tornai a sparecchiare, guardando di tanto in tanto Kayra e Pietro sul divano. Parlottavano piano, ma con il televisore acceso, non riuscivo a capire che cosa stessero dicendo.

- Fabrì, vieni qui subito, per favore! - strillò Kayra agitata.

Mi voltai allarmato nella loro direzione, ma sembrava tutto apposto. Pietro era perfettamente seduto in braccio alla mia donna. Li raggiunsi velocemente e mi piegai sulle ginocchia, appoggiando le mani sulle cosce di Kayra, su cui era seduto il piccolo.

- Che c'è, che succede? - chiesi preoccupato.

- Pietro, amore, ripeti quello che mi hai appena detto, per favore. - aggrottai la fronte, guardando Kayra perplesso - Fabrizio, ti prego, adesso non dare di matto. E' giusto che tu lo sappia, ma...

Scossi il capo: - Tranquilla, m'hanno fatto carma' per bene, stellì! - le feci l'occhiolino, poi guardai Pietro - Piccoletto, che devi dì a papà tuo?

Lui prese a succhiarsi il pollice, assorto. Avevo imparato a capire che, quando faceva così, non era per niente tranquillo.

- Nonno dice a nonna che tu picchi mami... nonna dice che ti ha vitto... e nonno ha detto una palola diffitile...

Serrai la mascella, cercando di mantenere la calma di fronte a Pietro: quel bambino era già stato messo in mezzo fin troppo, e con un altro scoppio d'ira incontrollato lo avrei spaventato a morte.

Kayra mi guardò shockata, poi fece una carezza sulla testa al piccolo: - Amore, prova a dire questa parola... anche se non la dici bene, noi capiamo, tranquillo...

- Ea tipo... tipo... - strinse gli occhi per lo sforzo - ... pettente...

Scattai in piedi, respirando affannosamente, stringendo con forza i pugni: - Era pezzente, amore de papà? - chiesi, obbligandomi ad assumere un tono dolce e pacato.

Lui annuì con forza: - Tì, era codì! E nonna ha detto: quetto romano di med...

- Pietro no! Amore della mamma, non si dice!

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora