60) L'essenza

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Il capitolo sarà decisamente molto spinto, probabilmente molto più di quelli che ho scritto finora. Inoltre, essendo dal POV di Fab, il linguaggio sarà decisamente più scurrile, è pur sempre un uomo, no?

Fabrizio's POV

Il modo in cui Kayra si lasciava andare con me, concedendomi pienamente la sua fiducia, mi faceva sentire orgoglioso ed eccitato nello stesso momento. E anche intenerito, a dirla tutta.

Un sorriso mi salì spontaneo alle labbra, quando si voltò, sdraiandosi sulla pancia.

- Piccolé, no... te devi mette a gattoni, te ricordi l'artra vorta? - le chiesi con voce dolce.

La pelle delicata del collo di Kayra si fece scarlatta, segno che era arrossita. 'Sti cazzi, se ce godevo a farla vergogna' n'quer modo! Co' tutto l'amore der monno, chiaramente.

- Sì, ok... - fece lei a bassa voce, mettendosi come le avevo chiesto - ... così va bene?

Le tremava la voce, e non solo quella. Non era esattamente stabile sulle gambe.

- Tutto bene, stellì? - le domandai preoccupato, chinandomi su di lei e lasciandole un piccolo bacio sul collo.

- Non... - la sentii chiaramente deglutire a vuoto - ... non farmi male, per favore, Brì...

Strabuzzai gli occhi, dimenticando per un attimo che non poteva vedermi in viso: - Pe' quale motivo te dovrei fa' male, piccoletta mia?

- Sei... ecco... tu sei... insomma, ce l'hai con me...

- A parte che nun è affatto vero, stellì... ma anche se fosse, pensi veramente che te potrei fa' male de proposito, solo perché me fai gira' i cojoni?

- Prometti...

Mi piegai ancora di più su di lei, facendole lievemente girare il viso verso di me: - Nun te farò mai der male, piccolé... mai... te fidi de me?

- Se non mi fidassi, non sarei qui ora... se non mi fidassi, non ti permetterei di fare... beh, quello che stai per fare... solo...

- Cosa?

- Ecco... - Kayra arrossì violentemente - ... volevo chiederti una cosa, ma...

- Che me volevi chiede, eh, bambolì? Parlime, nun te vergogna'... nun te devi vergogna' mai co' me...

Prima di rispondere, si voltò nuovamente, per evitare di guardarmi negli occhi: - D'accordo che non devi farmi male, però... insomma...

- Nun te preoccupa', che me sa che t'ho capita benissimo... mo' vedemo se c'ho ragione... - lei rabbrividì - ... prima però famme vede' se sei abbastanza bagnata...

Le passai la lingua sul collo, con una lentezza quasi esasperante, poi feci scivolare due dita dentro di lei e iniziai a spingere, sentendola gemere forte.

- Brì, ahh! Ti prego, basta, non posso più aspettare...

Ridacchiai: - E se te volessi tortura' n'artro po'?

- Fai sul serio?

Non replicai. Mi sdraiai di schiena, con la testa tra le sue cosce, e iniziai a leccarla. Kayra urlò.

- Quanto cazzo sei buona? - chiesi con voce roca, riprendendo ad usare anche le dita e mordendola piano - E, soprattutto, quanto cazzo sei bagnata? - lei non rispose, continuava a gridare, probabilmente era fuori controllo. Mi rialzai - risparmia 'a voce, stellì, che tra poco te ne servirà tanta, fidate... se tanto tanto ho capito cosa me volevi di' prima...

La afferrai saldamente per i fianchi, e poi la penetrai a fondo, con un colpo secco del bacino. Lei lanciò uno strillo acuto ed io ringhiai, dando un'altra spinta decisa e profonda, lasciandole anche una sonora pacca su quel culo perfetto, ottenendo un altro strillo da parte sua.

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora