31) Ho vinto io

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*Attenzione, capitolo con scene di sesso anche più esplicite del solito, astenersi deboli de core*

Kayra's POV

Ripresi conoscenza molto lentamente, rendendomi conto che dovevo essere svenuta. 

Sentii qualcosa di solido e caldo contro al mio corpo, qualcuno mi stava abbracciando.

Sorrisi, aprendo lentamente gli occhi e trovandomi addosso quelli ardenti di Fabrizio, sdraiato sul letto accanto a me.

- Te sei svejata 'a fine, stellì! - disse a bassa voce, spostandomi una ciocca di capelli dal viso - Te 'a sei presa comoda, eh? - scherzò, ma intuii tanta amarezza dietro alle sue parole. 

Non mi piaceva vederlo così. Neanche un po'. Ok, aveva sbagliato... ma non aveva già pagato abbastanza le conseguenze di ciò che aveva fatto? Decisi di sì.

- Ehi... - iniziai quasi sussurrando, sollevando il braccio per potergli accarezzare il viso, esattamente dove, poche ore prima, lo avevo colpito - ... sono svenuta, vero?

Lui annuì, chiudendo per un momento gli occhi ed emettendo un piccolo mugolio, rilassandosi contro alla mia mano.

- Sì, Kayré... sei svenuta e nun sai quanto m'hai fatto preoccupa'! 'A colpa è solamente mia!

Scossi la testa: - Ormai è finita, non pensarci...

- Nun me sto riferendo ar video, stellì... me sto riferendo a quello che avemo fatto stamattina... m'avevano detto dieci giorni, porca miseria, e noi nun avemo aspettato manco ventiquattr'ore...

- Non credo che morirò per questo, no? - gli chiesi in tono ironico.

- Mazza, ahò, stai a diventa" peggio de me, sa'? E comunque, ok, ormai è successo, mo' però pe' dieci giorni se comportamo bene!

Sbuffai: - Non puoi dire sul serio...

Mi lasciò un bacio sulla fronte: - E' pe' er bene tuo, stellì...

- Ma ormai è successo, no? Che senso ha aspettare, adesso? Dai, possiamo prestare attenzione! - lui sembrava irremovibile - Ti prego! - continuai, assumendo un tono e un'espressione da bimba piccola.

- Possiamo fa' artro, piccolé, ma quello precisamente no...

- Vediamo quanto riesci a resistermi... - lo provocai, salendogli addosso e mettendomi a cavalcioni su di lui.

- Mo' che stai affa', stellì? - mi chiese lui con un mezzo sorrisino.

- Lo vedrai... - replicai a bassa voce.

Iniziai a strusciarmi contro di lui, baciandolo prima sulla bocca diverse volte, da lui ricambiata, per poi iniziare a scendere dalla mascella al collo, sul quale mi soffermai a lungo, prendendo tra le labbra un lembo di pelle e suggendo ripetutamente, fino a lasciargli un segno rosso.

Fabrizio iniziò a sospirare piano, alzando la voce quando, dopo avergli sbottonato la camicia, iniziai a dedicare tutta la mia attenzione ai suoi pettorali scolpiti, indugiando a lungo sui suoi capezzoli. Scesi poi lungo il ventre, scivolando giù dal suo corpo e accucciandomi tra le sue gambe.

- Me stai facendo mori'... te prego, continua, stellì! - mi supplicò lui, con la voce più roca del solito.

Mi sollevai per un momento, guardandomi intorno con aria interrogativa: - Quell'affare è acceso? - gli chiesi un po' a disagio.

Lui scosse la testa: - L'ho spento prima, piccolé... - mi disse con voce affannata - ... te prego, riprenni affa' quello che stavi facendo!

Tornai quindi a baciargli lo stomaco, iniziando a slacciargli i jeans. Lui si sollevò e con un colpo di reni se ne liberò, mentre io finivo di tirarli giù e li buttavo per terra, insieme ai boxer.

Fammi tremare l'anima. Di nuovo {Completa, leggete il sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora