LA MIA MATE: cuori spezzati

Prologo

Ho sempre amato il bosco di Wolvesland, non per questo sono una guardaboschi. Osservare gli alberi che cambiano colore con il sole che si innalza e che scende, è una sensazione bellissima. Sul fitto bosco di questa cittadina si narrano tante leggende ma quella che mi piace di più è sui lupi mannari. Si diceva che un tempo queste creature popolassero queste terre come delle formiche in un formicaio, poi però comparve un'altra specie, quella dei vampiri: li chiamavano figli della notte, mostri senza cuore e succhia sangue. Ci fu una vera e propria guerra tra questi esseri speciali e i pochi umani rimasti si schierarono con i vampiri, credendo che i veri nemici fossero i lupi e quindi per cacciare coloro che occupavano la loro terra. Quasi tutti i lupi mannari furono o sconfitti o esiliati per sempre mentre vampiri se ne andarono nei propri territori visto che ormai non avevano alcun motivo per restare e gli umani ripopolarono la città. Gli anziani dicono che quei magici lupi giganti dagli occhi colorati e scintillanti esistono tuttora, e aspettano solo il momento giusto per uccidere definitivamente i vampiri, vendicandosi delle sanguinose battaglie, e convivere pacificamente con gli esseri umani. Non so con certezza se ciò che si racconta è vero o meno, molti ci credono perché sono cresciuti fin da bambini con questa convinzione, io no. È proprio qua, secondo le dicerie, che dovrebbero stare: nascosti all'ombra degli alberi secolari, ad osservare le nostre mosse e studiarci per capire come ci comportiamo nella nostra quotidianità. In tutti questi anni che ho passato tra queste piante e questi animali non ho mai visto un lupo, figuriamoci mannaro! Qui ci sono solo scoiattoli, insetti, uccelli, cervi e conigli. Niente lupi mannari, niente vampiri, niente creature sovrannaturali ma solo noi, semplici esseri umani. Questo è ciò che dicevo prima di incontrare lui , l'alpha, la mia salvezza., colui che ha sconvolto la mia vita come fossi in un film e mi ha reso ciò che sono.