Capitolo 17

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«Non mi interessa, tu sarai la mia compagna» ribatte con un tono che non ammette obiezioni.

Non ho vissuto fino ad ora nella mia libertà per poi finire tra le mani di un lupo mannaro, costretta ad una vita che non ho intenzione di fare.

«Non ti apparterrò mai! Neanche se mi terrai prigioniera qui per anni! Io ti odio!» urlo con le lacrime agli occhi.

«Ho cercato di essere gentile con te ma non è servito. Tu starai qui con me, capito?» urla con gli occhi rossi che brillano.

«S-si» sussurro debolmente, intimorita dalla sua presenza.

«Ho detto hai capito?» continua ad urlare con rabbia.

«Si!» urlo con le lacrime agli occhi.

Si avvicina improvvisamente e indietreggio ma c'è il muro. Sono terrotizzata che possa farmi qualcosa di terribile e da animale.

Inizia a baciarmi il collo e poi sento un dolore fortissimo: sta affondando i canini nel mio collo. È come se qualcosa mi perforasse il collo, qualcosa di appuntito e affilato peggio di un trapano.

Urlo dimenandomi ma mi tiene ferma, sono costretta a subire questo dolore. Poi si stacca e si lecca i canini, guardandomi soddisfatto.

«Cosa hai fatto?» dico spaventata, toccandomi il collo. Toccando provo solo dolore e le mie dita sono macchiate di sangue, del mio sangue.

«Ti ho marchiata, non resistevo più» replica semplicemente.

«Stasera verrai alla cena con il branco. Ti presenterò come mia compagna e Luna del branco, guai a te se combini pasticci» mi intima, puntandomi un dito contro prima di uscire.

Scoppio a piangere soffocando le grida nel cuscino. Mai nessuno mi ha fatto così paura in vita mia.

Pensavo che fosse gentile e dolce, ma è un mostro malvagio e senza cuore. Aveva ragione Delilah, e io che non le credevo perché troppo infatuata di un lupo che ha rivelato la sua natura animale.

Mi guardo allo specchio e non sono io quasi: i capelli tutti arruffati, gli occhi gonfi e un enorme segno sul collo, più che altro è un disegno dalle forme strane e di cui non capisco nemmeno il significato.

Dopo un'oretta, mi sono calmata vedendo la tv. Almeno ci sono Sky e Netflix!

Qualcuno bussa lentamente alla porta e io sussulto, con la paura che entri quel diabolico lupo.

La apro e c'è una ragazza con capelli biondi e occhi azzurri.

«Ciao!» dice sorridendo prima di entrare.

Chiude la porta alle sue spalle e non posso fare a meno di notare che è una ragazza bellissima.

«Piacere io sono Hailey, la sorella di Blake» si presenta porgendomi la mano sorridente.

Sembra molto più dolce rispetto a suo fratello, anche se non mi lascerò ingannare proprio come è successo prima.

«Io sono Cassandra» ricambio la stretta.

«Allora, sono qui per aiutarti per la cena» esclama e il sorriso mi muore sulle labbra.

«Ma hai pianto? Tesoro, che è successo?» chiede preoccupata.

Mi si avvicina ispezionandomi il viso e i suoi occhi cadono poi sul marchio, manco fossi una forma di parmigiano reggiano.

«Tuo fratello» replico solo, guardandola negli occhi.

«Dopo gliela farò pagare a quel gorilla che non è altro, ma ora andiamo a te» mi fa l'occhiolino.

Prende dalla cabina armadio un vestito tutto rosso, lungo e con uno spacco laterale sulla gamba sinistra.

«Fatti la doccia, mettiti l'intimo che sta nel mobiletto in basso ed esci» ordina con aria scherzosa, spingendomi in bagno.

Autoritaria eh penso ridacchiando ed entro nel bagno.

L'acqua finalmente scorre sulla mia pelle e riesce quasi a depurarmi e a depurare la mia mente dagli ultimi avvenimenti, che rimarranno comunque impressi per sempre sulla mia pelle.

Le mie dita viaggiano da sole sul collo che brucia leggermente e ne traccio il contorno, non capendo comunque cosa ha fatto. Percepisco addirittura due buchi più profondi, da cui continua a uscire sangue e passo del disinfettante con un batuffolo di cotone.

Esco dalla doccia con una vestaglia rosa e ancora fatico a credere davanti la sorella dell'Alpha, ma che in realtà non è un vero capo. Gli Alpha non si dovrebbero comportare in questo modo così violento e brusco, d'istinto.

«Vieni qua» mi suggerisce, ma sempre con dolcezza.

Mi siedo sulla poltrona dal colore bianco, liscia e morbida, lei si posiziona dietro e acconcia i miei lunghi capelli biondi in una morbida treccia a spiga.

Poi mi trucca leggermente, valorizzando le mie labbra con un rossetto rosso come il vestito.

Indosso per finire l'indumento più importante, le scarpe ed ecco che sono pronta.

Anche se a livello mentale non sarò mai pronta per una cosa del genere penso sospirando.

LA MIA MATE: cuori spezzati Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora