Lo scatto della serratura mi sveglia all'improvviso e mi sotterro di più tra le coperte.
Poi però sento i suoi passi e quindi mi metto seduta, proprio nel momento in cui lo vedo camminare verso di me con un paio di pantaloncini.
«Ciao amore» mormora, richiudendola porta.
«È già finito il mio tempo di prigionia?» dico, con risatina ironica.
«Mi dispiace, ho sbagliato ancora una volta. Cavolo, sembra che sia io quello che rovina ogni volta il nostro rapporto» confessa più a se stesso che a me.
Non ha proprio tutti i torti! Penso, alla luce del suo caratteraccio.
«Invece è colpa mia. Se non ti avessi portato la bambina, non ti saresti arrabbiato. Dovevo rispettare la regola» sbuffo frustata.
«In effetti è vero» ride, sedendosi sul letto.
«Ehi!» esclamo, schiaffeggiandogli il braccio.
«Però non dovevo arrabbiarmi in quel modo e farti piangere» si scusa.
«Esatto» annuisco.
«Spesso perdo il controllo per via...» stringe la mascella.
«Della tua natura animale?» concludo io.
«Si. Gioca l'istinto in quel caso. E il mio istinto è quello di proteggerti a qualunque costo» mi accarezza la mano.
Anche se non condivido quello che ha detto, dato che per proteggermi non serve tirarmi uno schiaffo o chiudermi in camera, è comunque dolce il concetto in sé.
«Ti amo», abbracciandolo di slancio.
«Non potevi rendermi più felice di così» ridacchia, baciandomi.
Finiamo sotto le coperte di nuovo, ma non vorrei stare in nessun altro posto.
«Mi piace quando ragioniamo e risolviamo i problemi» confesso, appoggiando la testa sul suo petto.
Sono sdraiata su di lui che nel frattempo mi accarezza i capelli.
«Li dovrei tagliare» penso a voce alta, prendendo una punta un po' danneggiata.
«No. Non lo fare, amo i tuoi capelli» mi blocca baciandomi sulla testa.
Una cosa che ho capito che apprezza molto è il contatto fisico.
«Blake?» lo richiamo.
«Si?» fa.
«Io voglio trovare quelle persone» mi lamento, prendendo la sua mano e giocando con le dita.
«Oh no, adesso ricominciamo» si lamenta, sbattendosi l'altra mano in fronte.
Ed ecco che ritorna in versione bambino!
«Blake, non possiamo abbandonare quelle persone» gli faccio notare.
«Ma non possiamo nemmeno dire :' Ehi scusate non è che avete rapito dei nostri lupi perché li rivogliamo'» scherza.
«Se la metti così!» gli tiro uno schiaffo sulla mano.
«Cosa vorresti fare?» sbuffa.
«Vorrei parlare con Trevor» spiego.
Sento che si irrigidisce.
«Scordatelo! Non ti lascerò con il re dei vampiri!» ringhia.
Gli accarezzo lentamente il braccio per calmarlo.
«Blake fidati di me, non succederà niente di brutto» cerco di rassicurarlo.
«Di te mi fido, di lui no. Devo ricordati che stava per tagliarti via il collo?» replica stizzito.
«Il marchio e no, me lo ricordo bene. Ma potrei avvertirti se sono in pericolo» propongo.
«E come vorresti fare?» domanda ma sorride.
«Beh, potrei urlare visto che tu sei un lupo e quindi senti a chilometri di distanza. Poi il rapporto tra compagni amplifica questa tua qualità. Se non posso urlare potrei tagliarmi o ferirmi così tu percepiresti il mio sangue oppure potrei farmi male e percepiresti il mio dolore» dico.
«Qualcuno qui ha studiato» dice, facendomi il solletico.
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LA MIA MATE: cuori spezzati
Werewolf(Completa) PRIMA STORIA DELLA DUOLOGIA:LA MIA MATE Series. PERDONATE GLI ERRORI CHE POTETE TROVARE NELLA STORIA. NON LI CORREGGO PERCHÉ HO DECISO DI FARLO NELLA REVISIONE CHE INIZIERÒ A BREVE. Cassandra è una normale ragazza di diciannove anni. Bell...