Capitolo 13

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SICCOME QUESTO CAPITOLO È TROPPO PICCOLO, STASERA NE PUBBLICHERÒ UN ALTRO!
Detto questo....buona lettura!

Busso alla porta della signora misteriosa e, colei che mi apre, è un'anziana di più di novant'anni con capelli bianchi e occhi verdi.

«Prego entra» esclama, saltellando allegramente.

Il suo appartamento è pieno di piante strane, mai viste. Circondano tutte le pareti e crescono in altezza, sviluppandosi anche sul soffitto. C'è anche un odore strano nell'aria, talmente forte da pizzicare leggermente anche la gola e il naso.

Quella più presente di tutte ha dei fiori viola ed emana una specie di polverina che si diffonde nell'aria, creando questa atmosfera terribilmente soffocante.

Non so come faccia a vivere questa signora qui dentro penso disgustata.

«Strozzalupo» esclama improvvisamente.

Mi volto verso di lei che accarezza tra le mani uno di questi fiori viola.

«Cosa?» domando non capendo.

«Il nome della pianta che stai guardando. È strozzalupo, una potentissima pianta, un veleno pericoloso. Si usa contro i lupi mannari, li allontana, l'inalazione di questa sostanza li uccide. Ma allo stesso tempo può uccidere anche noi se fusa in un intruglio» spiega sedendosi e facendo cenno di sedermi davanti a lei.

«Cosa sa dirmi sui lupi?» cambio argomento.

«Oh cara, io so tutto quello che c'è da sapere ma non sui lupi comuni» replica, guardandomi osservare tutta questa stanza, che dovrebbe essere il soggiorno.

«Ah» faccio solamente.

Perché sono tutti così enigmatici?!

«Ma tu dimmi, come mai cerchi informazioni su quegli essere così malvagi e spietati?» chiede, con un pizzico di disgusto nella sua voce.

Esseri malvagi e spietati? Ma che le hanno fatto di male quelle povere creature?

«Ecco io l'altro giorno...» inizio ma mi blocco quando vedo balestre, frecce e un sacco di armi nella stanza dietro.

Lei, vedendo che non continuo ma fisso dietro di lei, si volta e corre subito a chiudere la porta.

«Non ti preoccupare cara, sono del mio amato nipote» spiega con un sorriso imbarazzato.

E il nipote che caspita ci fa con tutte quelle armi? Penso rabbrividendo.

Non mi fido di questa donna, non so perché ma non mi fido e la conferma mi arriva dalla mia pelle che pizzica e si sta irritando per queste maledette piante. Tra l'altro proprio sul braccio su cui ormai è solito strofinarsi Blake e mi sembra quasi di sentirlo ringhiare contro questa donna.

«Sa dirmi di più su questo simbolo?» domando, tirando fuori il foglio preso in precedenza dalla borsa.

Lo prende in mano guardando prima il foglio e poi me.

«Appartiene agli antichi umani che combatterono nella battaglia contro i lupi mannari affianco ai vampiri» racconta come se rivivesse questo momento con un pizzico di felicità.

Si certo, adesso esistono lupi mannari e vampiri! Ma questa qui è strana forte!

«Quindi la leggenda è vera ?» chiedo, strabuzzando gli occhi.

«Certo. Coloro che hanno questo simbolo non possono parlare dei lupi mannari a persone che in qualche modo c'entrano con i lupi o muoiono» conclude, ridandomi il foglio.

E quindi cosa c'entra quell'uomo?

«Grazie mille è stata molto utile» la saluto, alzandomi e mi scappa uno starnuto per tutta quest'aria viziata.

Mi guarda con un ghigno per nulla rassicurante ma allo stesso tempo scioccata.

«Figurati, non ho fatto niente» ricambia, facendomi uscire di casa.

Faccio la spesa e torno a casa con ancora più dubbi di prima.

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Ciao belli!

Ci stiamo avvicinando alla parte più importante di tutta la storia quindi se avete intenzione di non leggere più questo racconto, aspettate. Più in là si farà decisamente più emozionante e avvincente.

Vi sta piacendo la storia?

Un bacio
Angy❤️

LA MIA MATE: cuori spezzati Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora