5- Abilità.

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Credo di non aver mai visto mio padre così ansioso prima d'ora.
Dopo l'episodio avvenuto a scuola, ha cominciato a trattarmi come un bambino di 10 anni. Vuole che vada a dormire presto e tutte la mattine non mi fa uscire di casa fin quando non è sicuro che io faccia colazione. Nonostante abbia cercato più volte di fargli capire che non deve più preoccuparsi e che la cosa non si ripeterà più, mio padre continua a comportarsi in questo modo e la cosa sta diventando abbastanza stancante.
Contando oggi, sono passati 4 giorni da quell'episodio a scuola.
Continua a tornarmi in mente la mia conversazione con Riccardo nell'infermeria. 

Ancora non riesco a capire cosa Riccardo pensi di me...
Continua a trattarmi con freddezza e sembra che non gli stia simpatico per nulla, però...
Quel giorno lui... si è preoccupato per me?

Non so esattamente perché ma, in quest'ultimo periodo, Riccardo ha completamente invaso la mia mente e questo mi fa sentire un idiota.   
Quando Venerdì sono rientrato a scuola, come mi aveva consigliato l'infermiera, Riccardo non c'era e si è assentato anche il giorno dopo e quindi non ho avuto l'occasione di parlare nuovamente con lui.

In realtà... ci sarebbero molte cose di cui vorrei parlare con lui... Vorrei sapere di più su di lui.
Vorrei chiedergli perché continua a respingermi nonostante io non gli abbia fatto niente...
E poi... C'è la domanda che mi perseguita da più tempo:  Cosa intendeva quel giorno, quando ha detto che qualcosa su di me non aveva avuto effetto?!

Dalla volta non ho fatto altro che pensarci e ho provato e riprovato a trovare una risposta sensata, ma continua a venirmi in mente solo qualcosa di magico e paranormale che, ovviamente, è impossibile.
Mi do dei colpetti sulle guance cercando di scacciare  i miei pensieri su Riccardo e mi sistemo la camicia davanti allo specchio.
Oggi è domenica e io e mio padre siamo stati invitati per cena a casa di un suo collega di lavoro di nome Antonio, chiamato Tonio dai suoi colleghi.
Da come lo descrive mio padre sembra un uomo che tiene molto al suo lavoro e che si da sempre molto da fare. Dovranno discutere su un nuovo progetto e si terranno occupati per tutta la sera. 

Mio padre bussa tre colpi alla porta ed entra subito dopo nella mia stanza per poi sedersi sulla sedia vicino alla mia scrivania.
«Vedo che sei pronto, tra poco usciamo.»

Do un'occhiata prima al mio riflesso nello specchio e poi mi volto verso mio padre guardandolo con aria annoiata.
«In realtà io avrei preferito rimanere a casa, è un incontro tra di voi io non c'entro assolutamente nulla.»

«Ma che dici? È stato lui a dirmi di portare anche te!» Mio padre si alza dalla sedia e viene verso di me.
«Lui e sua moglie sono delle brave persone. Hanno una figlia di quattro anni, se ti annoi puoi sempre giocare con lei.»

«In pratica vi serviva un babysitter?»

Mio padre si fa sfuggire una breve risata.
«Non dovrebbe essere un problema per te, tu sei bravo con i bambini.»

Sbuffo rumorosamente, supero mio padre e mi dirigo verso la porta.
«Io comincio a scendere, ti aspetto giù.»

Scendo le scale e una volta arrivato al portone lo apro uscendo dall'abitazione.
Mi incammino verso l'auto di mio padre mentre controllo il mio cellulare e noto, leggendo i messaggi, che sul gruppo della classe è iniziata un'accesa discussione riguardante i gruppi di studio di storia che la professoressa aveva annunciato qualche giorno fa.
Silenzio il gruppo, decidendo di non partecipare alla conversazione che si stava facendo sempre più animata e una volta arrivato all'auto di mio padre, apro lo sportello e mi siedo sul sedile davanti.
Poco dopo mio padre mi raggiunge e, dopo essersi seduto alla mia sinistra nel posto di guida, ci mettiamo in viaggio verso la casa di Tonio; il tragitto si dimostra molto più corto di quanto pensassi ed arriviamo davanti alla casa abbastanza in fretta.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora