7- Le persone non sono tutte uguali.

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«Perché tu mi spaventi.»

Rimango completamente immobile a guardarlo senza dire una parola.

Come?! Io lo spavento?!
Che cosa vuol dire?!

«I-in c-che... senso?!»

Riccardo rimane in silenzio senza rispondermi.

«In che senso... ti spavento?»

«Te l'ho già detto. Tu... sei strano.»

«Non capisco...»
Mi porto una mano sulla fronte e mi lascio sprofondare all'indietro nel divano.

«È perché... il tuo potere non ha funzionato su di me?»

«Ti ho già detto che non sono un mago e comunque... non è quello. Sei proprio tu strano di per se... Non sono in grado di capire perché tu sia così.»

Lo guardo confuso e sospiro.
«Scusami ma non riesco a capire cosa intendi.»

Riccardo non mi risponde.

«Comunque...» faccio una pausa e appoggio una mano sulla sua spalla.
«Devi rientrare a scuola.»

Riccardo sbuffa e si volta dall'altra parte ignorandomi.

«Non ignorarmi!» pronuncio con tono infastidito.

«Te l'ho già detto io odio quel posto. Tu non puoi capire...»

«Allora... fammi capire...» pronuncio con un filo di voce e abbassando la testa.

Riccardo si volta verso di me e mi guarda attonito.
«Vedi?» Riccardo fa una pausa e si porta una mano sugli occhi.
«È proprio questo tuo comportamento che non sono in grado di capire.»

«C-come?!»

Riccardo si avvicina lentamente a me e mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio con i suoi occhi gelidi proiettati sui miei. Sento il suo respiro colpire la mia pelle.

«Che cosa vuoi tu esattamente da me?»

Il mio cuore accelera i battiti di botto e sento le mie guance infiammarsi dall'imbarazzo.
Rimango come incantato, bloccato. Non riesco a dire nulla.
Resto immobile con lo sguardo fisso negli occhi di Riccardo.

Ma che mi prende?!
Devo dirgli qualcosa!

Apro la bocca un paio di volte per provare a dire qualcosa ma non sono grado di elaborare una risposta.

«Perché non fai semplicemente come fanno tutti?» continua Riccardo.

«C-cosa... i-intendi?» riesco a pronunciare con voce tremolante.

Riccardo rimane in silenzio a guardarmi per un attimo e poi si allontana da me.
Il mio cuore comincia a calmarsi lentamente.

Ma che problemi ho?!
Per un attimo ho pensato che mi stesse per esplodere il cuore...
DEVO CALMARMI. DEVO CALMARMI.

«Le persone... mi disgustano.» afferma Riccardo scuotendomi via dai miei pensieri.

«Eh?!»

«L'ho capito quando avevo 8 anni.»  Riccardo fa una pausa e abbassa lo sguardo.
«Ho capito che non avrei avuto più bisogno di nessuno. Io odio le persone.»

Rimango in silenzio per un attimo per pensare cosa dire.
«Io... non so perché la pensi così però... Non siamo tutti uguali... Non tutte le persone sono stronze.»

Riccardo si fa sfuggire una risatina isterica.
«Bugie.»

«Non tutti sono cos-»
«Invece si!» Riccardo mi interrompe bruscamente.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora