52- Chiedere scusa.

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«Dan.»

Sento la voce di Riccardo che chiama il mio nome ma sono troppo stanco per riuscire ad aprire gli occhi.

«Hey Dan, svegliati...»

Emetto un piccolo lamento e cerco di aprire lentamente gli occhi, per richiuderli poco dopo.
«Rick... ho sonno...» pronuncio poi, con la voce ancora impastata dal sonno.

Riccardo emette una breve risata divertita e, poco dopo, sento le sue labbra poggiarsi sulle mie.
Ci baciamo dolcemente; la sensazione del contatto delle nostre labbra mi fa sempre sentire bene.

Riccardo stacca lentamente le sue labbra dalle mie ed io cerco di aprire nuovamente gli occhi.

«Buongiorno Dan...» pronuncia poi Riccardo, rivolgendo i suoi occhi nei miei.

«Buongiorno...»

Riccardo accenna un sorriso e si abbassa nuovamente su di me per lasciarmi un altro piccolo bacio sulle labbra.
«A che ora arriva tua madre?»

«Non lo so...» faccio una pausa ed emetto un sonoro sbadiglio.
«Ha detto che mi avrebbe chiamato... Hai sentito il mio telefono squillare?»

«Mmh... No.»

Cerco lentamente di rimettermi seduto ma vengo bloccato da una piccola fitta di dolore, che inizia dalla parte bassa della schiena e andando ad estendersi verso giù.

«Tutto bene, Dan?» chiede Riccardo, notando la mia espressione dolorante.

«Sto bene...» faccio una pausa e gli rivolgo uno sguardo di rimprovero.
«Però dovresti darti un contegno la prossima volta... Farlo per tre volte di fila è stato... stancante... e ora... mi fa male di nuovo... "lì"...»

Riccardo comincia a ridere divertito, portandosi una mano davanti al viso.

«Non ridere... sono serio...»

«Ok, ok...» pronuncia Riccardo continuando a ridere.
«Mi dispiace... ho perso un po' il controllo delle mie azioni...»

Questo l'ho notato...

Ieri sera, una volta finito di fare il bagno, siamo tornati entrambi in camera per asciugarci e vestirci. Riccardo ha voluto nuovamente occuparsi lui di asciugarmi i capelli ed io ho fatto lo stesso per lui poco dopo e quando poi siamo andati a letto, abbiamo deciso di rimanere svegli per un po' per parlare tra di noi e farci le coccole; delle coccole che sono andate via via a trasformarsi in un altro vero e proprio momento di passione ed abbiamo quindi finito per fare l'amore altre due volte di fila.

Non avevo mai visto Riccardo in quello stato, sembrava che non riuscisse più a staccarsi da me e più noi continuavamo a farlo, più lui mi desiderava.
Anche io ero completamente preso dal momento, anche io lo volevo, anche io desideravo intensamente Riccardo; la passione aveva travolto entrambi completamente.

In quel momento la mia mente era completamente annebbiata e non sono stato a pensare alle conseguenze e al dolore che tutto ciò avrebbe comportato.

«Non mi è dispiaciuto... ma magari... la prossima volta andiamoci con un po' più di calma...» pronuncio poi, emettendo un sonoro sospiro.

«D'accordo...»

Cerco nuovamente di mettermi seduto sul letto, sopportando il dolore, mentre Riccardo nel frattempo si alza dal letto per rivestirsi.

«Che ore sono?» chiedo poi, con voce ancora dolorante.

«Quando ho controllato erano le 9:34.»

Emetto un altro sonoro sbadiglio e cerco di scendere lentamente dal letto.
«Provo a chiamarla io...»

Mi alzo dal letto ancora dolorante e recupero il mio telefono dal comodino.
Dopo aver sbloccato lo schermo ed aver cercato il numero di mia madre nella rubrica, procedo a far partire la chiamata e mia madre risponde dopo qualche minuto.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora