24- Sospesi.

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È passata una settimana da quando sono tornato a casa mia.
La situazione tra i miei genitori sembra che stia lentamente migliorando.
Io ho iniziato ad avere molto più dialogo con mio padre, parliamo molto più spesso e mi confido molto di più con lui.
Con mia madre invece, ho deciso di passare almeno tre giorni alla settimana interamente con lei.
Non fa altro che chiedermi di Riccardo e di come vadano le cose tra me e lui.
È diventata molto curiosa per quanto riguarda Riccardo e continua a chiedermi insistentemente di presentarglielo e ogni volta, preso dall'imbarazzo, io rifiuto.
È vero che ho detto che non ci sarebbero stati più segreti né da una parte né dall'altra, ma parlare della mia situazione sentimentale e di Riccardo con i miei genitori continua a mettermi a disagio.
Quando ne parlo con Francesco non mi sento così, con lui riesco a parlare normalmente su ogni cosa, ma credo che il motivo sia che, essendo Francesco gay a sua volta, è in grado di capirmi completamente per ogni cosa.
Francesco ed io abbiamo veramente un buon rapporto, mi piace confidarmi con lui e in generale stare con lui.
Si può dire che ormai tra tutti i miei amici, lui sia davvero il mio migliore amico.
Lui però, è una di quelle persone a cui non piace parlare molto di sé e delle cose che gli passano per la testa, preferisce stare ad ascoltare gli altri e dare consigli.
Infatti, quando ho cercato di parlare con lui sulla faccenda di Andrea, che Riccardo aveva tirato fuori quando eravamo a casa sua, Francesco non ha voluto proprio affrontare l'argomento e si è limitato a parlare di altre cose.
Non so esattamente se Riccardo quel giorno ci abbia azzeccato e se quindi Francesco provi davvero qualcosa per Andrea, ma il comportamento di Francesco è abbastanza sospetto.
Non capisco perché non si senta di parlarne con me.
Vorrei potergli dare dei consigli anche io e aiutarlo come lui aiuta me.
Siamo amici, vorrei solo che lui si confidi un po' di più con me.
Non so esattamente cosa lo blocchi, ma ho deciso di prendere tempo e di non forzarlo, con la speranza che un giorno deciderà di confidarsi con me.
Se sono riuscito a far aprire Riccardo con me, posso essere in grado di farlo anche con lui.
Per quanto riguarda Riccardo, non posso che essere felice del nostro rapporto.
Siamo tornati entrambi a scuola e come eravamo soliti prima, percorriamo insieme sia il tragitto per l'andata che quello per il ritorno.
Ultimamente, abbiamo preso l'abitudine di rimanere a pranzo fuori insieme e di ritornare a casa dopo con calma.
Riccardo si comporta sempre in maniera dolce con me e mi piace passare il tempo con lui.
Tuttavia, oltre al suo lato dolce, ho notato che anche il suo lato passionale non fa altro che crescere a dismisura.
Non posso dire che la cosa mi dispiaccia, anzi tutto il contrario, però allo stesso tempo non riesco a non provare imbarazzo in queste situazioni.
Non sono mai stato con nessuno in questo modo e tutto questo mi imbarazza terribilmente.
Quando sono con Riccardo provo emozioni che non ho mai provato prima d'ora, la mia mente si annebbia completamente e il mio corpo reagisce in maniera strana.

Oggi Giulia non è venuta a scuola e durante l'intervallo, abbiamo deciso di tornare nella stanza della ex-vicepresidenza.
È l'unico posto a scuola in cui possiamo restare completamente da soli.
Io sono seduto sopra il grande tavolo presente al centro della stanza e Riccardo si trova davanti a me.
Siamo impegnati in un bacio dolce, che va lentamente a trasformarsi in qualcosa di sempre più intenso e passionale.
La luce che entra dalla grande finestra, illumina perfettamente tutta la stanza.
Il silenzio presente nella stanza è disturbato dal ticchettio dell'orologio appeso alla parete e dal suono dei nostri respiri affannati tra un bacio e l'altro.
Le nostre lingue cominciano a cercarsi fino a incontrarsi e poi intrecciarsi.
Riccardo mi spinge ancora più verso di sé, mettendo una mano sulla mia nuca e una sulla mia schiena e inizia a far scorrere quest'ultima lungo tutta la mia colonna  vertebrale fino ad arrivare alla fine della mia camicia.
Fa passare la mano al di sotto della mia camicia toccando la parte bassa della mia schiena nuda e poi sposta il palmo sul mio fianco sinistro.

«Rick! Fermo! Siamo a scuola!» esclamo staccandomi dalle sue labbra.

«E allora?»

«Come "e allora"?! Non possiamo...»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora