Non so esattamente perché mi sento così agitato.
Il cuore continua a palpitarmi impazzito nel petto come se avessi appena corso alla maratona.Perché sono così agitato?!
Sono stato qui anche ieri... Mi devo calmare!Mi do dei colpetti sulle guance ripetutamente e aspetto in silenzio.
Ha deciso seriamente di non venire ad aprirmi?!
Mi allungo nuovamente per suonare il campanello ma anche stavolta non si sente nulla.
Starà ancora dormendo?
O mi sta semplicemente ignorando?!L'agitazione di prima sparisce completamente e assumo un'espressione irritata.
Suono altre due volte il campanello e sento finalmente un rumore di passi che avanzano verso la porta.
La porta si apre con un cigolio e abbasso lo sguardo con fare offeso.«Finalmente! Volevi lasciami qui fuori ad aspettarti in eterno?!»
Mi volto nella sua direzione con sguardo infastidito e vedo Riccardo davanti alla porta con addosso solo un asciugamano legato in vita. Delle goccioline d'acqua cadono sul suo collo e sulla sua fronte dai capelli neri umidi.
«WAAAH!» Emetto spontaneamente con un sussulto.
Riccardo mi guarda con la sua espressione gelida come al solito.
«Che cosa ci fai qui a quest'ora a fare casino davanti a casa mia?»Rimango immobile, pietrificato con lo sguardo stravolto su di lui e non riesco a pronunciare neanche una parola.
Una vampata di calore comincia a diffondersi su tutto il mio corpo e il mio cuore riprende ad accelerare.MA CHE MI PRENDE?!
CALMATI DANIEL!«Che fai lì impalato con quella faccia da pesce lesso?»
Ingoio la saliva e cerco di distogliere lo sguardo da lui.
«T-ti... ho d-detto che s-sarei venuto qui per... trascinarti a scuola e... T-tu... Perché vai ad aprire la porta mezzo nudo?!» pronuncio portandomi una mano sugli occhi.«In realtà non pensavo fossi tu, credevo fosse mio zio perché ha dimenticato le chiavi.»
«C-comunque...» prendo una pausa e mi volto nuovamente verso di lui .
«Vestiti e andiamo...»«Non mi sembra di averti detto che sarei venuto con te a scuola e comunque sono le 7:30, è troppo presto.»
«Rimarrò qui fino a quando non ti deciderai a uscire!» pronuncio guardandolo con aria minacciosa.
Riccardo sbuffa e richiude la porta.
Rimango con un'espressione sorpresa per qualche istante, poi incurvo le sopracciglia assumendo uno sguardo rabbioso e mi avvicino nuovamente alla porta e riprendo a suonare ripetutamente.
Riccardo riapre il portone poco dopo e mi lancia uno sguardo infastidito.«Sei proprio uno scassacazzo!»
«Ho detto che ti avrei trascinato a scuola ed è quello che farò! Ora vestiti e sbrigati!» pronuncio con tono deciso guardandolo con sguardo minaccioso.
Riccardo rimane a guardarmi dritto negli occhi per qualche istante poi sbuffa con fare rassegnato.
«D'accordo ho capito. Aspetta qui.»
«Come sarebbe a dire aspetta qui?! Fa freddo qua fuori! Potresti almeno farmi entrare dato che devo aspettarti...»
«Sta zitto. Aspetta qui e non rompere i coglioni.» pronuncia Riccardo con freddezza richiudendo la porta.
Sospiro rumorosamente portandomi una mano sulla fronte.
Se è una scusa per non uscire più giuro che lo ammazzo!
STAI LEGGENDO
Vorrei solo starti accanto. (In Revisione)
Teen Fiction➡️ CONCLUSA ⬅️ ⚠️ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (boyxboy). In questa storia sono presenti scene R18⚠️ -Daniel, un normale e tranquillo ragazzo di 16 anni, si è appena trasferito con suo padre in una nuova città e dopo due settimane è già riuscito ad ambi...