51- Piacevole.

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//ATTENZIONE, QUESTO È UN CAPITOLO R18. SI SCONSIGLIA LA LETTURA DEL CAPITOLO DA PERSONE MINORI DI 18 ANNI.\\

Questo è stato probabilmente il compleanno più movimentato che io abbia mai festeggiato.
Era da diverso tempo che non lo festeggiavo con degli amici e, a parte la situazione che, purtroppo, si è creata con Lucas, posso dire di essermi veramente divertito molto.

Mi sento abbastanza dispiaciuto verso Lucas, non mi aspettavo che le cose andassero in questo modo; fino ad ora non mi ero reso conto che Lucas provasse quel tipo di interesse verso di me.

Ci siamo appena ritrovati io e lui...
Spero che questo non lo porti a non parlarmi più di nuovo...

Ci tenevo abbastanza a recuperare il rapporto che io e Lucas avevamo in passato ed adesso ho veramente paura che dopo oggi, torneremo punto e a capo.

Che situazione...
Almeno...
Oggi sono riuscito a mettere a posto le cose con Rick...

Sul mio volto si forma un sorriso spontaneo che non riesco a trattenere.

Quella lettera gli ha dato la motivazione di cui aveva bisogno...
Oggi...
L'ho visto molto più sicuro di sé...
Me ne sono accorto anche in base a come si è comportato con gli altri...

Oggi, è stata la prima volta in cui ho visto Riccardo partecipare, almeno in parte, alle conversazioni del gruppo.
Generalmente se ne sarebbe rimasto per le sue o avrebbe parlato solamente con me e con Giulia, ma oggi è riuscito invece a parlare praticamente con tutti; mi ha davvero sorpreso moltissimo.

Finalmente...
Ha deciso di mettersi in gioco su tutto...

Vengo distolto dai miei pensieri dal rumore della porta della cucina che si apre; Riccardo entra nella stanza con in mano la busta della spazzatura e mi viene incontro.

«Ho appena finito di buttare tutto, il tavolo è ufficialmente libero.» pronuncia poi, alzando la mano che tiene la busta.
«Dove la metto?»

«Puoi lasciarla vicino al portone... mia madre mi ha detto che se ne sarebbe occupata lei, domani mattina...»

Riccardo annuisce con un breve cenno del capo e si avvia prima per il corridoio e poi per le scale.
Nel frattempo io, dopo aver finito di rimettere a posto la torta e le bibite avanzate, tiro fuori il mio telefono dalla tasca per controllare l'orario: 1:25.

Ci abbiamo messo un po' a rimettere le cose apposto...

Sblocco lo schermo e decido di mandare un messaggio sia a mio padre che a mia madre, per avvisarli che è andato tutto bene.

Gli parlerò del piccolo incidente della piscina domani...

Mentre scrivo il messaggio a mio padre, Riccardo torna da me in cucina.
«Abbiamo finito?»

Annuisco con un leggero cenno del capo e, appena finisco di scrivere il messaggio, rialzo lo sguardo verso di lui.
«Sì... dovrebbe essere tutto a posto...»

Dopo aver inviato il messaggio a mio padre ed averlo copiato nelle note, procedo poi ad inviare lo stesso messaggio anche a mia madre.

«Che fai?» chiede poi Riccardo, avvicinandosi a me.

«Stavo scrivendo a mia madre e a mio padre...» rispondo io, rimettendo il mio telefono nella tasca dei jeans.

«Gli hai detto della piscina?»

«No...» faccio una pausa ed emetto un sonoro sospiro.
«Gli racconterò tutto domani quando li vedrò...»

Riccardo si avvicina di più a me e porta la sua mano destra sul mio viso, per poi accarezzarmi dolcemente sulla guancia sinistra.
«Sei stanco?»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora