29- Legame.

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Anche stavolta, sono rimasto a dormire a casa di Riccardo.
Siamo rimasti da soli tutta la sera, abbiamo cenato, guardato la tv, parlato del più e del meno tra una coccola e l'altra e verso le 23:30 siamo saliti in camera sua, per poi sdraiarci sul suo letto.
È passato un po' di tempo dall'ultima volta che abbiamo dormito insieme e ammetto che mi mancava davvero tanto.
Il calore emesso dal suo corpo abbracciato al mio, i suoi leggeri respiri, il suo bellissimo viso addormentato... tutto questo mi è mancato.
Inoltre, il fatto che ora che io e lui stiamo ufficialmente insieme, che ci siamo detti a vicenda che ci amiamo e che abbiamo avuto la nostra prima volta, rende tutto ancora più speciale.
Ogni momento che passo con lui, è speciale per me, Riccardo riesce sempre a farmi stare bene come nessun altro.

Il trillo della sveglia di Riccardo, mi catapulta fuori dal mondo dei sogni.
Sbatto le palpebre più volte, cercando di mettere lentamente a fuoco le immagini e mi alzo, per mettermi a sedere sul letto.
Mi stiracchio, portando le braccia in alto e solo ora mi rendo conto che Riccardo non è più vicino a me e nemmeno nella stanza.
Allungo una mano verso il telefono di Riccardo sul comodino, per spegnere la sveglia e poco dopo, esco fuori dalle coperte e mi alzo dal letto.

Dov'è andato Rick?
Dev'essersi svegliato prima...

Esco fuori dalla stanza, do un'occhiata nel corridoio che ritrovo deserto e decido allora di scendere le scale e di dirigermi verso il soggiorno.
Una volta arrivato, mi guardo intorno e vedo Riccardo seduto sul divano: è leggermente piegato in avanti, con i gomiti premuti sulle ginocchia e tiene tra le mani qualcosa che a occhio e croce sembra essere un album di foto.
Il suo sguardo è serio e concentrato.

Avanzo verso di lui e Riccardo, accorgendosi della mia presenza, si volta lentamente verso di me e accenna un sorriso.

«Buongiorno.» pronuncia poco dopo.

Mi siedo accanto a lui e gli lascio un dolce bacio sulla guancia.
«Giorno Rick.» faccio una pausa e rivolgo lo sguardo verso le sue mani.
«Cos'è? Un album di foto?»

«Già. L'ho trovato per caso mentre cercavo le sigarette nella camera di zio.»

«Non avevi smesso?!»

«Mmmh... no, non proprio.»

«Ma... è da molto tempo che non ti vedo fumare!»

«Semplicemente ho smesso di fumare quando sono con te. Ogni volta o ti lamentavi o me la toglievi di mano per spegnermela. Tuttavia, da quando sono con te fumo molto meno di prima.»

Emetto un sonoro sospiro e appoggio la testa sulla sua spalla.
«Dovresti smettere... non ti fa bene.»

«La fai facile.»

«Almeno hai diminuito... è già un passo avanti...» faccio una pausa e rivolgo nuovamente lo sguardo verso l'album.
«Allora... di che album si tratta?»

Riccardo riapre l'album e me lo porge.
Dopo averlo preso tra le mani, abbasso lo sguardo verso la prima foto presente sull'album: ritrae una donna molto bella con dei lunghi capelli neri e gli occhi blu e con i lineamenti morbidi e delicati. La donna indossa un vestito bianco lungo che ricade morbido sulle sue ginocchia e si trova su una spiaggia con alle sue spalle il mare calmo e cristallino.
Sorride dolcemente guardando verso l'obbiettivo.

«Che bella...» commento, accennando un sorriso.

«Questa è mia madre.»

«Vi assomigliate infatti...»

«Non avevo idea che zio avesse tenuto queste foto. Da quando i miei genitori sono morti, lui e Luna hanno fatto sparire tutte le foto che li ritraevano.»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora