41- Una scena programmata.

966 66 45
                                    

«Daniel. È ora di finirla.»

Le parole di Riccardo echeggiano più volte nella mia mente prima che il mio cervello inizi ad elaborarle.
Cerco di dare un significato a queste parole ma non riesco a comprenderle.

«Eh?» emetto voltandomi verso di lui.

Riccardo non mi risponde e mantiene il suo sguardo serio rivolto verso il basso.

Cosa...
Cosa significa?!
Lui... vuole...

«Ri-Rick...» mi trema nuovamente la voce, non riesco a parlare normalmente.

Cerco di pensare e di trovare le parole giuste ma non ci riesco.

Cosa... devo dire?
Non so cosa devo fare...

Apro la bocca per dire qualcosa ma vengo interrotto dal cigolio della porta della stanza che si apre.
Io e Riccardo ci voltiamo velocemente verso la porta e vediamo entrare la signorina Barbara, seguita poco dopo dal nostro professore di Educazione Fisica.

«Scusate ragazzi... sono stata informata solo ora dell'accaduto.» pronuncia l'infermiera avanzando per la stanza e fermandosi davanti a Riccardo.
«Come stai Riccardo?» chiede poi, rivolgendo a Riccardo un sorriso.

Riccardo si limita a rivolgerle un'occhiata seria e rimane in silenzio.

«Professore...» pronuncio voltandomi verso il professore di Educazione Fisica.
«Per favore... dica alla preside... che non è stata colpa di Rick...»

«Io sono stato informato dai vostri compagni e da dei colleghi che vi hanno visto in cortile... mi hanno detto che hanno dovuto fermare una rissa e...» il professore fa una pausa e rivolge lo sguardo verso Riccardo.
«Lui è già stato richiamato altre volte dalla preside per una rissa a scuola. Non mi sorprenderei se stavolta la preside decidesse di sospenderlo per diverso tempo.»

«Sì ma... non è stata colpa sua...»

«Negrini... tu... c'entri qualcosa?»

«Io-»

«Lui non c'entra niente.» interviene Riccardo parlandomi sopra.
«È solo venuto a tirarmi fuori da quella situazione.»

«Rick... però io-»

«Stanne fuori.»

Io... non voglio che Riccardo venga sospeso...
Sono stati quei ragazzi a provocarlo...

«Io...» faccio una pausa e assumo un'espressione seria.
«Voglio parlare anche io con la preside!»

«Cosa?» pronuncia il professore, assumendo un'espressione confusa.
«Negrini, se tu con questa storia non c'entri niente stanne fuori. Ci penserà la preside. Tu dovresti tornare in classe ora.»

«Io... ero presente... voglio solo dare alla preside la mia versione...»

«Dan, ora basta.» interviene Riccardo, rivolgendomi uno sguardo serio.

«Ma... Rick... io... voglio solo-»

«Non metterti in cose in cui tu non c'entri niente! Perché... devi sempre fare così!» mi interrompe Riccardo, alzando il tono della voce.
«Tornatene in classe e... lasciami stare.»

«Negrini... lui ha ragione. Lascia che sia la preside a decidere cosa fare.»

«Voglio solo che la preside ascolti la mia versione... e... anche quella di Andrea e Francesco...»

«Come?» chiede confuso il professore.
«C'erano anche loro?»

«Noi tre abbiamo visto cosa è successo... è giusto che la preside senta le nostre versioni...»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora