47.5- Troppo tardi.

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There's a hole in my head and heart
But I'm a long way from the start
There's a hole in my head and heart
But I'm a long way from
[...]

"Chemical" dei "The Devil Wears Prada" rimbomba nelle mie orecchie attraverso le cuffiette, mentre la mia mano fa scorrere velocemente la matita sul foglio.
Non ho controllato l'orario e ho perso un po' la cognizione del tempo, ma credo siano passate un bel po' di ore da quando ho iniziato a disegnare.
In questa settimana, il disegno è stata l'unica cosa con cui sono riuscito, almeno in parte, a stare meglio.
Ho continuato a disegnare quasi compulsivamente per ore e ore e ritraendo sempre lo stesso ed unico soggetto.

Sono veramente un idiota...
Devo smetterla di continuare a disegnarlo...

Appoggio la matita sulla scrivania e rimango ad osservare il foglio per qualche minuto; in particolare, mi concentro sulle linee che vanno a ritrarre il suo sorriso, quel sorriso che, nonostante tutto, era sempre presente sul volto di Daniel.

Ho fatto la cosa migliore...
Lui starà meglio senza di me...

È passata una settimana da quando ho parlato con Daniel per quella che ho voluto definire come "ultima volta"; ho deciso di non tornare a scuola e di non parlargli né vederlo più.

Sto cercando di fare del mio meglio per allontanarlo del tutto da me e, nonostante io abbia già allontanato un sacco di persone sia attraverso la mia abilità che senza, questa è la prima volta in cui mi sento logorare dentro ogni volta che ci ripenso.
Non è stato affatto facile parlare a Daniel in quel modo guardandolo dritto negli occhi ma, alla fine l'ho fatto per il suo bene.

Daniel non ha bisogno di me...
In tutto questo tempo lui è sempre stato male a causa mia...
Non ho fatto altro che farlo piangere...

Ogni volta che ripenso a quel giorno e a come sono stato stronzo verso di lui mi sento proprio una merda; l'immagine del volto di Daniel rigato dalle lacrime mi provoca ogni volta una fitta al petto.
So bene che Daniel non si aspettava affatto che io mi comportassi in questo modo, era visibilmente scosso ed incredulo, ma non ho avuto altra scelta.
Ho promesso a me stesso che avrei fatto  del mio meglio per farlo stare bene e l'unico modo è quello di allontanarmi da lui, non voglio più che lui pianga o che stia male a causa mia.

Però lui...

Alzo lo sguardo e lo sposto lentamente verso il bigliettino, rimasto appoggiato sulla mia scrivania, che Daniel mi ha dato nel vicolo prima di andarsene.

Lui...
Sembra non capire che starà meglio senza di me...

Le parole di Daniel hanno continuato a frullarmi in testa per tutta la settimana.

"Se non verrai, allora non ti starò più in mezzo, accetterò la fine della nostra storia."
Queste parole mi fanno male ma, allo stesso tempo, mi sento confortato; l'idea che lui si allontanerà definitivamente da me è ovvio che non mi fa stare affatto bene, ma allo stesso tempo so che da domani lui avrà la possibilità di vivere la sua vita per il meglio senza di me.

Per lui...
Sarà facile andare avanti...
Daniel...
Al contrario mio...
È una persona forte...

Sposto lo sguardo verso i miei polsi e osservo le vecchie cicatrici presenti sul mio braccio; mentirei se dicessi che in questa settimana non ho mai pensato a voler riprendere in mano la lametta ma, ogni volta che mi saltava in testa il pensiero di tagliarmi, mi tornava in mente Daniel che mi chiedeva di non farlo.
Prima di conoscere Daniel, era una cosa che facevo spesso; ero perennemente incazzato con il mondo e con me stesso e spesso l'autolesionismo era l'unica cosa con cui riuscivo a calmarmi.
Non pensavo troppo a quello che stavo facendo, sentivo solo il bisogno di farlo perché, anche se per poco, riuscivo a stare meglio.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora