19- Dolcezza.

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//ATTENZIONE QUESTO È UN CAPITOLO R18. SI SCONSIGLIA LA LETTURA DELL'ULTIMA PARTE DEL CAPITOLO DA PERSONE MINORI DI 18 ANNI.\\

Alla fine, sono andato davvero a casa di Riccardo.
Appena arrivati a destinazione, Riccardo, non avendo con sé le chiavi, ha suonato due volte al campanello e subito dopo Luna è venuta ad aprire la porta.
Aveva un'espressione molto preoccupata e non appena mi ha visto ha subito tirato un sospiro di sollievo e dopo avermi abbracciato affettuosamente come una sorella maggiore, mi ha invitato a sedermi in cucina per cenare con loro.

Riccardo ed io siamo seduti vicini, mentre Luna e lo zio di Riccardo si trovano rispettivamente, dall'altra parte del tavolo davanti a noi.

«Menomale che l'hai trovato... quando mi hai chiamata e mi hai detto che era scomparso e che suo padre non lo trovava da nessuna parte mi sono preoccupata veramente tanto...» pronuncia Luna con un sospiro.

Riccardo rivolge lo sguardo prima verso di me e poi lo punta su suo zio.
«Lui non vuole tornare a casa sua... gli ho detto di stare qua almeno per oggi.»

«Può rimanere tutto il tempo che vuole...» lo zio di Riccardo fa una pausa e sposta lo sguardo verso di me.
«Tuttavia, credo che sia giusto avvisare tuo padre che tu sei qui e stai bene. Sarà molto preoccupato.»

Abbasso lo sguardo e resto in silenzio per qualche minuto.
«Io... non voglio parlarci... almeno per il momento... vorrei evitare di parlare con lui...»

Lo zio di Riccardo emette un sospiro quasi rassegnato.
«Ho capito Daniel... Chiamerò io tuo padre e lo avviserò io.»

«La ringrazio signore...»

«Puoi darmi tranquillamente del tu.»

«Mmmh... d'accordo...» faccio una pausa e rialzo lo sguardo verso lo zio di Riccardo.
«Dato che sono qui... vorrei... parlare con le- cioè... vorrei parlare con te... riguardo agli immuni.»

«Certamente, puoi chiedermi tutto quello che vuoi.»

«Perché... esattamente la vostra abilità non ha effetto sugli immuni

«Non si conoscono esattamente i motivi. Io stesso so veramente molto poco e quello che so deriva da un'attenta lettura del diario di mio nonno.» l'uomo fa una pausa e riprende poco dopo.
«Mio nonno, fu il primo ad ottenere un'abilità nella nostra famiglia. Nel suo diario dice che un giorno quando era un ragazzo molto giovane sentì una voce. La sentiva nei suoi sogni, la sentiva nei suoi pensieri. Questa voce gli diceva che avrebbe potuto dargli un'abilità speciale che avrebbe potuto dargli molta più sicurezza. Mio nonno scrive che quando lui era un ragazzo, aveva molti dubbi e insicurezze riguardo a tutte le persone che lo circondavano. Diceva che non poteva fidarsi di nessuno, tutte le persone intorno a lui erano dei bugiardi e questa voce gli diceva che poteva aiutarlo. Così mio nonno accettò.»

«Ma... aspetta...» pronuncio assumendo un'espressione perplessa. «Questa voce... che cos'è?!»

«Mio nonno nel suo diario dice che si tratta di un demone. Questo demone, compare nei momenti più oscuri di una persona, quando si è facilmente vulnerabili, in un particolare episodio triste della vita che ci fa stare male. È in quel momento che il demone fa la proposta. Mio nonno ottenne l'abilità di poter far rivelare qualsiasi verità a chiunque lo guardasse negli occhi. Le persone non potevano più mentirgli. Si sentiva finalmente sicuro. Tuttavia, quel demone gli disse che più lui avrebbe usato la sua abilità, più la sua vita si sarebbe accorciata.»

«Cosa?!» emetto confuso.

«Esatto. Ogni persona su cui viene utilizzata la nostra abilità, corrisponde a un anno in meno della nostra vita. Inoltre, il demone rimase attaccato alla nostra famiglia come una maledizione. Da mio nonno, passò a mio padre, ovvero al nonno di Riccardo. Mio padre però, fu in grado di non cedere al demone. Riuscì a tenergli testa e decise non ottenere mai nessuna abilità... Poi però il demone provò anche con me e con Valerio, il padre di Riccardo. Noi cademmo come nostro nonno nella trappola del demone. Io ottenni la stessa abilità di mio nonno, mentre Valerio ottenne quella di poter piacere a chiunque l'avesse guardato negli occhi.»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora