59.
Decisi di rientrare in casa per andare in camera mia e prendermi una felpa da indossare, e scesi nuovamente ritornando a sdraiarmi sullo sdraio aspettandolo preoccupata. Le risate dei passanti erano ancora piuttosto vivaci nonostante l'ora, finché quasi assonnata, udii il rumore di una macchina accostare accanto al nostro cancello ed i fari illuminare la macchina di Josh.
Era lui ma non mi mossi.Aprì il cancello non accorgendosi minimamente della mia presenza, salì di nuovo in macchina e la parcheggiò dietro la Jeep . Scese barcollante e chiuse il cancello ma quando si voltò e mi vide, si fermò. «Abigail» Disse confuso non aspettandosi minimamente che fossi ancora in piedi. Mi alzai dallo sdraio senza nemmeno rivolgergli parola e mi indirizzai verso casa per andare a dormire dato che fosse ritornato. Accelerò il passo e mi bloccò il braccio accanto alla porta d'entrata, come sua abitudine.
«Lasciami!» Ordinai provando a dimenarmi mentre mi avvicinò a sé .
«Mi stavi aspettando?» Fissò le mie labbra mentre scossi la testa.
«Che domande....ovvio che no!»
«E perché stai scappando via?» ghignò. Non risposi mentre accarezzò il mio volto.
«Ti faccio tanto ridere?» ringhiai irritata mentre annuì mordendosi il labbro. «Idiota!» sbraitai scivolando via dalla sua presa , colpendolo sul petto prima di dirigermi dentro casa. Mi bloccò di nuovo e mi fece voltare prima di intrappolarmi tra il suo petto ed il muro. Appoggiò le sue mani ai lati della mia testa ed avvicinò il suo volto al mio.
«Dimmi che cazzo hai!» Ordinò ringhiando.
«Tu sei pazzo!» Replicai provando a liberarmi ma mi afferrò di nuovo e mi spinse contro la parete. Lo guardai sbigottita.
«No, tu non vai da nessuna parte se prima non mi dici che cazzo hai!» Sbraitò incitandomi a parlare. «Dimmi che hai, Abigail e risolviamola subito la questione.»
«Sei ubriaco!» Esclamai mentre notai stesse perdendo la pazienza. «E stai urlando!»
Non replicò , ma sentii il suo alito molto più vicino al volto. Appoggiò la sua fronte contro la mia e chiuse gli occhi mentre inspirai sonoramente quando il suo profumo inondò le mie narici. «Ti prego..Dimmi che hai!» Ansimò disperato. «Dimmi che ti sono mancato... perché tu a me sei mancata da morire!»
Deglutii.
«Non essere stupida.Ci ho messo troppo tempo per trovarti...» si leccò le labbra mentre avrei voluto farlo io. Mi guardò. «Quindi col cazzo che rinuncerei a te!» Disse scandendo bene le parole. «E non ti cambierei con nessuna al mondo. Te lo giuro su mia madre, amore mio. Né ora e né mai.»
Accarezzai il suo volto prima che si scaraventasse contro le mie labbra , e solo in quell'istante capii quanto mi fossero realmente mancate le sue. «Mi sei mancato. Mi sei mancato più dell'ossigeno! Perdonami ti prego, non avrei dovuto dubitare di te.» Sussurrai nella sua bocca mentre mi strinse di più a se.
«Vieni gattino...» disse prima di lasciarmi un bacio sulla fronte «...andiamo a fare un giro.»
«Adesso?» Chiesi perplessa notando fossi scalza mentre annuì cosi non me lo feci ripetere due volte e salii in macchina. Aprii il finestrino e mi appoggiai allo sportello lasciando che il vento della notte fresca mi baciasse il volto, mentre lui guidò fino al solito posto che pensai ormai fosse diventato nostro. Mise la sua enorme mano sulla mia coscia e quando mi voltai a guardarlo notai qualcosa sul poggia oggetti.
«E' una canna quella?» chiesi curiosa afferrandola.
«L'avrà dimenticata Logan prima. Ero con lui.» Mormorò sincero mentre la annusai.
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𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 // 𝚑.𝚜 {𝙰𝚄}
FanfictionQuella fu l'estate per eccellenza. Una di quelle che capitava solamente una volta nella vita e che ti portava a toccare l'apice più alto della felicità, e contemporaneamente, il punto più profondo ed oscuro dell'iceberg . Soprattutto, dopo l'incontr...