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«Che fai?» Domandò il mio amico raggiungendomi sul divano con due bottiglie di birra in mano, prima di portare via la famosa polaroid, dalle mie mani. «È la sua scrittura?» Chiese accigliato, leggendo, mentre annuii. «Beh, mi sembra abbastanza chiaro , no? Lui ti sta aspettando!» 

"Ben oltre le idee di giusto e sbagliato c'è un campo. Ti aspetterò laggiù..."

«Non è così, credimi!» Risposi convinta della mia teoria mentre lo vidi sorseggiare un po' di birra. «Se mi stesse aspettando, come affermi tu, che senso avrebbe avuto andarsene o non degnarsi nemmeno di rispondere ai miei messaggi ed alle mie chiamate?» 

«Il tuo ragionamento non fa una piega...» parlò soffocando un ghigno divertito, riguardo la mia voto dove avevo i capelli arruffati «...però io sono positivo. Lui ti ama e questo lo so con certezza!» 

Sollevai le sopracciglia con sarcasmo, non sapendo più a cosa credere, ormai. 

«Tu che pensi?» Chiese guardandomi.

Sbuffai, prima di mordicchiarmi le labbra. «Credo che quel campo, sia sottinteso come, un'altra vita, Logan. Lui spiega perfettamente che ci ameremo un giorno e che staremo per sempre insieme, ma non in questa vita.»

«Tu sei troppo pessimista!» Sbottò alzandosi in piedi mentre lo guardai farmi un cenno con la mano . «Avanti, andiamo a preparare le valigie che domani abbiamo un volo, e ho sonno!» 

Chinai il capo non muovendomi dal posto mentre accarezzò la mia testa, spostandomi i capelli dietro l'orecchio. «Io, non ci voglio venire a Londra!»

«Che?» 

«Ho detto che..-»

Mi interruppe gesticolando. «Ho capito bene che hai detto, ma perché?»

«Non me la sento!» Sospirai mentre una possente morsa strinse forte alla bocca del mio stomaco. «So già come andrà a finire!» Provai ad allontanarmi ma mi bloccò, afferrando il mio avambraccio e costringendomi a guardarlo di nuovo.

«Noi due, assieme a Josef e Kira andremo domani a Londra! Non costringermi a sedarti e a portartici con la forza perché sai che ne sarei capace!» Minacciò tendendo la mandibola mentre deglutii scuotendo la testa, facendolo sospirare esasperato. «Senti razza di codarda! Hai già perso qualcuno in passato , ma non era colpa tua e non potevi evitarlo, ma stavolta è diverso perché puoi ancora fare qualcosa!»

«Scusa?» Ringhiai basita. «Perché devo sempre fare io qualcosa, per gli altri?!»

«Entrambi potete, Abigail!» Replicò sincero . «Lui è andato via perché non si sente alla tua altezza, non perché non ti ami.»

Non parlai, ma quelle parole mi fecero gridare forte al mio interno.

«Tu lo ami?» Chiese scuotendo le mie spalle . «Lo ami, sì o no?»

Annuii con le lacrime agli occhi. «Certo che lo amo!»

«In tal caso, chi meglio di lui può darti le risposte che cerchi?» Esclamò insistendo affinché potessi cambiare idea. «E non osare inventarti scuse!» Minacciò acchiappando la mia mano mentre mi sdraiai a terra come una bambina, opponendo resistenza . «Dai, Abigail!» Sospirò infastidito, afferrando i miei polsi e trascinandomi sul pavimento fino alla camera da letto. Mi prese in braccio e mi lanciò a peso morto sul lettone, dirigendosi a prendere la mia valigia.

«Ti odio!» Borbottai provando a soffocarmi con i cuscini, udendolo ridacchiare. 

«Dai, muovi il culo e vieni qui!» Ordinò mentre sbattei i piedi e le braccia sul materasso, dimenandomi come se fossi posseduta. «Ti consiglio di portarti dietro un completino intimo, sexy, non si sa mai!» Mi fece l'occhiolino, stuzzicandomi mentre gli alzai il dito medio.

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 //  𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora