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HARRY'S POV

«Harry, sveglia!» Sussurrò qualcuno picchiettando sul mio braccio mentre a malapena aprii gli occhi. Parve quasi che le mie palpebre pesassero come minimo, dieci chilogrammi l'una. Spaesato mi alzai in piedi non capendo ancora se mi avesse chiamato Logan oppure Marcus. Dinanzi a me intravidi attraverso le finestre il sole già alto e d'istinto, lanciai uno sguardo all'orologio appeso alla parete dove le lancette indicavano le nove e trenta. Avevo riposato si e no una quarantina di minuti. 

«È successo qualcosa?» Domandai preoccupato guardando il biondino dato che Marcus stesse ancora dormendo in una delle sedie con la testa penzolante, il che mi dispiacque pure. Ebbi perfino timore che gli si sarebbe staccata dal collo da un momento all'altro. 

Scosse il capo. «No, ma i medici stanno entrando nelle varie stanze per i controlli ai pazienti. Sono appena entrati in quella di Abigail!»

Annuii ritornando a sedermi, picchiettando impaziente, il tallone per terra. «Grazie, amico!» Lo studiai, domandandomi se avesse almeno riposato o se fosse rimasto sveglio tutto il tempo. «Perché non vai a riprendere Timmy e ritornate a casa? Riposi un po' anche tu.»

«Timmy è in mani sicure, ci ho parlato al telefono poco fa, e poi, non posso lasciarti qui da solo! Inoltre, voglio anche vedere Abigail! Voglio essere presente al suo risveglio!» Sorrise con un entusiasmo che mise buon umore, sedendosi nella sedia accanto alla mia mentre picchiettai la mano sul suo ginocchio un paio di volte in segno di ringraziamento.

«Non so come sdebitarmi con te!» Sussurrai con onestà mentre i suoi occhi stanchi, brillarono a quelle parole. «Sei un vero amico e non dimenticherò mai tutto questo!»

«Lo so!» Si pavoneggiò facendomi sorridere. In fondo, Logan, era un ragazzo dal cuore d'oro sempre pronto ad aiutare chiunque. Provavo stima ed un rispetto fraterno nei suoi confronti e me ne sarei andato tranquillo lasciando Abigail in mani sicure. Nelle sue, certo che l'avrebbe protetta . «Beh , prima di tutto, potresti invitarmi a Londra per una bella vacanza!»

«Quando vuoi!»

«E poi, giunto lì, potresti presentarmi qualche bella pollastrella.» Sogghignò. «Tanto, ora che hai Abigail, non ti servono più!» Mi fece l'occhiolino ed il suo sorriso, al contrario del mio, non scomparve dalla sua faccia. Era giunto il momento di parlargli a proposito della mia decisione.

Guardai altrove, evitando il suo sguardo che con la coda dell'occhio, notai che fosse diventato serio. Si scostò di poco cercando nuovamente i miei occhi, come se avesse in qualche modo fiutato qualcosa che non andasse. Decisi così di parlare prima che incominciasse con l'inquisitorio. Mi schiarì la gola pensando e ripensando a ciò che volessi dirgli anche se in realtà, ero un tipo che andava subito al sodo, senza girarci troppo intorno. «Abigail non verrà con me a Londra!» Sputai lasciandolo di stucco, ammutolito. Mi voltai a guardarlo, trovandolo alquanto perplesso, anche se un po' mi aspettai quella reazione da parte sua.

«Scusa, non ho capito!» Si limitò a pronunciare ironicamente dato che avesse capito benissimo.

Deglutii trattenendo le lacrime.«Aspetterò che si svegli, mi confronterò con Josh e poi me ne andrò. Da solo!» Dette ad alta voce , quelle parole fecero molto più male di ciò che pensai. 

Scosse la testa con delusione prima di alzarsi in piedi, gironzolando in cerchio dinanzi ai miei occhi. Prima si grattò la testa, poi appoggiò le mani ai fianchi. «Fammi capire!» Esclamò amareggiato. «L'hai deciso tu questo o ne avevate già parlato, perché fino a pochi giorni fa, quella ragazza...» indicò con la mano la stanza «...era così felice di venire con te! Io non ti capisco, giuro!» 

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 //  𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora