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Mi svegliai di soprassalto e scattai subito in piedi preoccupata quando non lo vidi accanto a me. «Harry!» Urlai correndo lungo il corridoio per scendere al piano di sotto finché sbucò dal bagno alle mie spalle. «Oh, Dio, grazie!» Mormorai tra i denti mentre mi avvicinai sotto il suo sguardo curioso.

«Che c'è?» Domandò preoccupato accarezzando la mia nuca finché stampò un bacio sulla mia fronte. «Stai male?»

Scossi la testa afferrando le sue mani nelle mie. «No, ma credevo te ne fossi andato.» Lo seguii in stanza e lo vidi afferrare un paio di jeans ed una t-shirt. «Dove vai?» Chiesi titubante aggrottando le sopracciglia, ma non rispose. «Harry!» Lo richiamai posizionandomi tra lui e l'armadio . «Dove stai andando?» Sussurrai con le lacrime agli occhi.

«Abigail...» mormorò non avendo il coraggio di guardarmi «...ti prego.»

«No!» Sbottai spingendolo via. «Non ci pensare nemmeno!» Afferrai bruscamente via i suoi vestiti e li lanciai dentro l'armadio prima di chiuderlo. Rimase a guardarmi e non fiatò, bensì si avvicinò per riaprire l'anta poco dopo.

«Devo parlare con lui!» Disse provando a spostarmi ma mi feci coraggio e lo spinsi di nuovo, anche se stavolta con un'agile mossa, afferrò i miei polsi e mi fece voltare stringendomi da dietro e bloccando le mie mani.

«No!» Singhiozzai angustiata. «Non devi!»

«Ti prego, non fare cosi!» Sussurrò al mio orecchio cercando di calmarmi. «Ti prego, non rendermi le cose più difficili di quanto già siano.»

«Harry, no!» Scossi la testa come una bambina capricciosa mentre mi strinse maggiormente a sé.

«È l'unico modo, amore mio!» Esclamò provando a convincermi. «Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo capire con le buone che cosa vuole da te, altrimenti non ci lascerà mai in pace!»

Seppur esitante ed angosciata, annuii dandogli ragione mentre lentamente mi lasciò libera. Mi voltai a guardarlo e non perse tempo ad accarezzare amorevolmente la mia guancia pulendo via le lacrime.

«Vengo con te!» Ringhiai decisa riprendendo fiato, provando a regolarizzare il mio respiro affannato.

Aggrottò le sopracciglia di colpo. «Non se ne parla!» Scosse la testa cambiando espressione facciale in meno di un secondo, prima di afferrare di nuovo i suoi vestiti.

«Ho detto che vengo con te!» Ribadii , ma mi ignorò. «E' solo colpa mia se ci troviamo in questa situazione di merda...» aggiunsi «...quindi verrò con te!» Conclusi correndo nella mia stanza per indossare qualcosa, senza lasciargli modo di replicare. Mi cambiai velocemente con gli occhi fissi sulla porta della sua camera da letto affinché non mi sfuggisse come l'altra volta. Legai i capelli in una coda alta e scesi le scale per indossare le Vans, aspettandolo pronta davanti alla porta d'entrata.

"Pronto?" lo sentii mormorare udendolo scendere le scale "..dannazione!"

«Che c'è ?» Chiesi notando preoccupazione nel suo sguardo.

«Logan...» disse «...non risponde al telefono.»

«Forse sta dormendo!» Risposi deglutendo. «O magari è con Timmy e non sente il telefono!»

Scosse la testa mordicchiando nervosamente le labbra.

«Credi gli sia successo qualcosa?» Domandai mentre afferrò le chiavi di entrambe le macchine ignorando le mie domande. «Harry, che fai?»

«Ti scongiuro!» Mi supplicò. «Rimani qui!»

Scossi la testa. «È inutile, verrò con te!» Sputai decisa. «Questa faccenda la dobbiamo sbrigare insieme!»

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 //  𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora