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CRAKO'S POV.
«Ancora non siete riusciti a trovarli? Dove diavolo sono?» Domandai dando le spalle ai miei uomini che mi avevano raggiunto in giardino sotto quella dannata pioggia. Nessuno osò proferir parola. In parte, tutto ciò mi fece capire quanto la mia figura fosse onnipotente. Li avevo allevati come bestie e avevo dato loro armi con le quali, in quell'esatto momento, avrebbero potuto tranquillamente far fuori un vecchio disarmato e rompipalle, colpendolo alle spalle come infami. Eppure, erano troppo stupidi per farlo. «Li voglio vivi e qui dinanzi a me entro cinque minuti altrimenti vi cavo gli occhi uno ad uno e li dò in pasto agli avvoltoi.» Aggiunsi pacato evitando di voltarmi a guardare quel branco di incapaci. Uomini di due metri così impotenti dinanzi ad una ragazzina e ad un ragazzo autistico. Sospirai sonoramente. «Setacciate ogni millimetro del bosco, non possono essere andati molto lontano.»
«Capo!» Fiatò quell'orso inutile di Bambi prima di osare avvicinarsi alle mie spalle. Un pò troppo per i miei gusti dato che l'odore della carne e del sangue presente nei suoi vestiti riuscì a perforarmi violentemente le narici.
«Che vuoi, nullità!»
«Stanno arrivando. Anzi, dovrebbero essere già qui. E c'è pure la polizia!»
Tesi la mandibola udendo quelle parole che parvero pugnalate alle mie spalle ma non mi scomposi. Quella era casa mia e chiunque avesse anche solo provato entrarci senza il giusto invito, non ne sarebbe uscito vivo. «Bene, date loro il benvenuto ed accoglieteli come meritano! Mi occuperò io dei ragazzini. Ho voglia di divertirmi un po'.» Mormorai convinto del fatto che non sarebbero neppure riusciti ad avanzare di un palmo nelle mie temute terre. «Ah, Bambi...»
«Si, Capo!» Replicò alle mie spalle finché decisi di voltarmi a guardarlo prima di scontrare lo sguardo con gli altri idioti. «Non osate sporcare la mia residenza, ed inoltre, quando li catturerete li voglio vedere inginocchiati qui al mio arrivo, intesi?» Lo vidi annuire. «Soprattutto quel ...Harry. Voglio che lei sia presente e veda la scena quando lo sgozzerò con le mie stesse mani! Ed ora dammi la tua pistola, muoviti!»
Non se lo fece ripetere due volte prima di tirarla fuori dalla sicura attaccata alla sua cintura. La afferrai avvolgendola nel mio fazzoletto di seta con stampate le mie iniziali. Pulii per bene l'impugnatura e senza calcolare minimamente quei topi di fogna delle mie guardie mi addentrai nel boschetto a cacciare come un'abile cacciatore le mie piccole prede.
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𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 // 𝚑.𝚜 {𝙰𝚄}
FanfictionQuella fu l'estate per eccellenza. Una di quelle che capitava solamente una volta nella vita e che ti portava a toccare l'apice più alto della felicità, e contemporaneamente, il punto più profondo ed oscuro dell'iceberg . Soprattutto, dopo l'incontr...