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Frederick
Merlino sono in ritardo. Credo che Draco mi crucierà fissato com'è sulla puntualità. Sono uscito presto per fare una corsetta, ma devo aver perso la cognizione del tempo. Veloce come un lampo mi faccio la doccia, mi vesto e sono fuori dal castello. Mi dirigo con lunghe falcate verso Hogsmeade e poi la vedo di schiena che cammina solitaria nella mia stessa direzione. Non resisto e la chiamo. Lei si volta e si ferma per aspettarmi. "La Granger non è venuta?" le chiedo dopo averla raggiunta. Lei mi risponde sibillina che aveva già un impegno con dei parenti. "Puoi unirti a me e Draco allora." Chiedo speranzoso. Lei mi sorride, Merlino com'è bella quando lo fa, dicendomi dolcemente che avrebbe accettato volentieri se non avesse già fissato con lo zio, è tanto che non lo vede. Io annuisco e continuiamo a parlare di cose futili fino al villaggio. Sembra impossibile che in così poco tempo le cose tra noi siamo mutate radicalmente, in meglio per fortuna. Lei mi richiama dai miei pensieri indicandomi un punto davanti a noi dove vedo Draco che mi sta aspettando e purtroppo non da solo. Lei mi saluta senza più sorridermi e si dirige verso la Testa di Porco scuotendo leggermente la testa dai lucenti capelli corvini. Io impreco dentro di me e raggiungo quel gran genio del mio biscugino che si è portato al nostro incontro le sorelle Greengrass. Partiamo bene. "Alla buonora" Mi apostrofa lui col suo solito tono aspro da purosangue snob qual è ed io gli rispondo tagliente "Mi sembri in buona compagnia no??" Lui alza gli occhi al cielo sbuffando e mi risponde criptico "Eh già!" A quel punto mi ricordo delle buone maniere, sarò pure bulgaro ma di nobili origini, saluto le due fanciulle e faccio strada per entrare nel raffinato locale in cui mangeremo.
Il pranzo si svolge tranquillo anche se io non lo sono affatto, ho notato con dispiacere il cambio d'umore di Ayla quando ha visto le Greengrass. Già ma che ci fanno qui? Allora mi decido ad indagare "Come vanno le cose nel mondo magico?" Astoria come previsto non si fa pregare ed inizia a snocciolare le sue lamentele su questo nuovo corso post-guerra, sul Ministero e via dicendo "Poi quell'assurda legge sull'amore, come se il matrimonio fra purosangue fosse un fatto d'amore. Dracuccio è così stressato che si era scordato che oggi aveva promesso a me e Daphne di portarci a fare compere." Ah ecco perché sono qui. "Povero Dracuccio, pensa se lavorassi pure?!?" Lo sfotto io. Lui mi guarda malissimo e chiede il conto senza nemmeno sapere se vogliamo il dolce. Usciti dal locale la comitiva vuole recarsi da Madama McClan per le compere tanto attese dalle signorine, ma io mi defilo fingendo improbabili impegni da direttore Serpeverde. Prima di andare dico in un soffio a Draco, in modo che solo lui mi senta, che me la pagherà per lo scherzetto di oggi e che gli devo parlare al più presto e lui sa bene di chi e cosa. Quindi con un elegante baciamano alle Signorine Greengrass mi congedo. Appena spariscono dalla vista mi dirigo alla Testa di Porco.

Il piccolo pub ha una consunta insegna di legno, che pende da una staffa arrugginita sopra la porta, raffigurante una testa di cinghiale mozza che gocciola sangue su un panno bianco. Noto per le frequentazioni poco raccomandabili, raramente vi entrano studenti. Il luogo è angusto e sporco, con un persistente odore acre di capra. Le finestre sono talmente incrostate che filtra pochissima luce nella stanza, che è illuminata con l'aiuto di mozziconi di candele su ogni tavolo. Il pavimento è in pietra a vista ma non proprio pulito. Il barista è Aberforth Silente zio di Ayla, un vecchio burbero, dalla barba incolta, alto e magro che indossa sempre un logoro grembiule. Io lo conosco bene perché grazie a lui sono riuscito ad entrare più volte nel castello per salvare mio fratello, prelevare gli studenti piccoli imparentati con maghi dell'est e portare viveri alla resistenza. Mio zio non si sarà schierato nella battaglia finale ma io si. Anche se pochissime persone lo sanno, fra le quali la McGranitt e Longobomot.

Entro e individuo subito il vecchio Silente che appena mi riconosce mi fa un cenno con la testa. Mi guardo intorno ma non la vedo. Mi avvicino al bancone per chiederlo a Aberforth ed appena sono a portata di voce mi dice "È già tornata al castello se è mia nipote che cerchi."

Perfetto penso fra me maledicendo il re delle serpi e le sue amichette Greengrass.

Ayla Estelle Silente-Potter (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora