Ayla Estelle Silente-Potter (IN REVISIONE)

8. Carissima Ayla...

Dalla nostra tregua sancita nell'aula di Incantesimi sono passati alcuni giorni ed essendo il fine settimana non abbiamo lezione. Siccome è domenica decido di passare il mio tempo in camera rimettendo in ordine le idee. Ho ricevuto un gufo da Harry che mi invitava alla Tana per pranzare con loro ma non credo sia il caso. Meglio evitare d'incontrare Charlie e Oliver anche se so benissimo che non posso farlo in eterno. Sono seduta sul letto immersa in una lettura di incantesimi avanzati quando sento un pop e vedo Nervi con un grosso vassoio. Che ore sono? Oh mamma sono le dieci passate, ero così intenta nella lettura che non sono scesa a fare colazione, benché fossi sveglia dalle cinque passate. La mia elfa mi guarda e mi dice «Prof. Karkaroff ha chiesto a Nervi di portate da mangiare alla padroncina Ayla. Nervi si scusa se non ci ha pensato lei stessa!» Io la guardo sgranando gli occhi «Non ti ha fatto del male vero?» Lei mi risponde tranquilla scuotendo la testolina con le lunghe orecchie «Oh no, padroncina, Prof. Karkaroff era sceso per prendere del ghiaccio e quando mi ha visto ha chiesto a Nervi se padroncina aveva fatto colazione in camera e quando Nervi ha detto che non mi aveva ancora chiamata, lui mi ha chiesto gentilmente se gliela potevo portare, che sennò poi sarebbe stato troppo tardi. È stato gentile con Nervi. Era preoccupato per padroncina Ayla.» Nervi è sincera, la conosco da anni, non riesce a mentire, a me poi. Quindi mi chiedo perché Karkaroff si comporti così? Sono veramente confusa, prima arriva ed è il solito arrogante, poi mi ignora dopo mi chiede di collaborare poi mi ignora di nuovo e ora questo. Ho saputo da Harry che suo zio Igor avrà l'udienza al Wizengamot il 02 novembre per poter rientrare liberamente in Inghilterra e che il suo avvocato necessita testimoni a suo favore. Che voglia chiedermi di testimoniare? Beh, in fondo, Igor ha dato una mano all'est anche se non si è schierato nella battaglia finale per nessuna delle due fazioni. Credo di poter confermare che non sia più un Mangiamorte e parlare in suo favore.

Persa nei miei pensieri mi ero scordata di Nervi che era ancora davanti a me con il vassoio. Le sorrido e le dico che può posarlo e andare. Lei mi guarda incerta dondolandosi sulle gambette corte dopo aver appoggiato la colazione su di un tavolino basso davanti al letto. «Prof. Karkaroff dice che devo aspettare che padroncina mangi qualcosa, di sostanzioso ha detto. Questo è un ordine» mi sussurra con una vocina flebile. Io la guardo e scoppio a ridere -sfacciato, arrogante- penso tra me ma mi siedo sul letto e addento un pancake e mi bevo un caffè. Nervi è decisamente più tranquilla e dopo che ne ho mangiati altri due mi lascia con un sonoro pop. Dannato di un bulgaro, avrà pensato che essendo così magra forse non sono in grado di insegnare con lui, la Difesa dalle Arti Oscure richiede energie questo è ovvio. Quando lo vedo gliene dico quattro. Sto ancora ridendo fra me e me quando sento picchiettare alla finestra. Un piccolo gufo dei Pirenei batte insistentemente ai vetri. Io lo faccio entrare, appello dei biscotti per gufi e gliene allungo uno e lui mi porge la zampetta con la pergamena e appena l'apro mi si stringe il cuore.

Carissima Ayla,

mi ha detto Harry che nemmeno questa settimana verrai a pranzo alla Tana. Sono veramente dispiaciuto, sono sicuro che è a causa mia e di Oliver, ma ti prego non guastare il tuo ritrovato rapporto con Harry per me. Io lo so che ti ho ferito e che non te lo meritavi ma credimi che il mio affetto per te era sincero e non è mai mutato. Vorrei se fosse possibile tornare indietro a quando eravamo solo amici. Spero che tu stia bene e di poterti riabbracciare presto

Tuo, sempre e comunque, Charlie

Chiudo la pergamena mentre calde lacrime mi scendono silenziose. Devo uscire da questa torre, mi sento soffocare tutto a un tratto. Mi metto il mantello sopra la tuta che indosso ed esco dirigendomi nell'unico luogo dove credo e spero di trovare un po' di pace.