12. Bakewell

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Quella notte stranamente riuscii a dormire nonostante la giornata appena trascorsa. Non l'avrei ammesso mai nemmeno a me stessa, ma Frederick mi aveva colpito. Da quando era arrivato al castello aveva sovvertito tutto quello che pensavo di lui.

Chiamo Nervi e mi faccio portare la colazione in camera non sia mai che il "bulgaro" si agiti nuovamente perché non mangio -ma che vado a pensare?- Poi mi vesto comoda e mando una missiva a Minerva chiedendole di poter usare e collegare il camino del suo ufficio con quello del salotto di casa mia a Bakewell, nella contea del Derbyshire.

Il paese di Bakewell è famoso per l'omonima torta, ma non solo, risalente al XII secolo, è un affascinante e caratteristico paesino della campagna inglese immerso nel verde. A completare il "quadro da cartolina" c'è uno splendido fiume lungo il quale si trovano i tipici cottage inglesi, compreso quello dei miei genitori che è situato in fondo al paese stesso. Qui c'è una nutrita comunità magica, anche se non molti lo sanno.

Voglio andare a vedere come procedono i lavori e respirare un pò aria di casa.

Minerva mi ha dato subito il permesso e in un batter d'occhio sono lì. La villetta dei miei è una struttura a un piano immersa nel verde. L'esterno è ancora da sistemare e non oso nemmeno guardarlo. Dentro invece in salotto sembra tutto a posto. Il parquet di legno di olivo, che ho fatto venire appositamente dall'Italia è stato posato e un divano in pelle chiara troneggia al centro della stanza, che per il resto è ancora spoglia. Il camino da cui sono uscita è stato rivestito con pietre di fiume locali e l'ampia vetrata del salotto lascia dilungare lo sguardo sulla campagna inglese. Mi scuoto dalla polvere magica e dalla fuliggine ed entro nella stanza e sento subito un pop. Mi allarmo stringendo la bacchetta ma poi mi ricordo che la casa ha già gli incantesimi di protezione e a parte la sottoscritta, Nervi ed Harry non può accedervi nessuno. Nemmeno gli operai della ditta edile magica, che entrano solo con la mia elfa ed escono con lei. Quindi mi rilasso e infatti vedo la faccia preoccupata di Nervi che mi chiede "Padroncina ci sono problemi con i lavori, non è stata brava Nervi?" la tranquillizzo subito" Nervi è stata bravissima, volevo solo vedere come procedevano e sopratutto volevo dare una sbirciatina alla mia camera."

L'elfa visibilmente più calma mi guida lungo il corridoio dove si aprono le camere da letto. La mia stanza, che era quella dei miei genitori è esposta a sud e oltre ad essere quella più calda è anche quella che gode maggiormente dei raggi del parco sole inglese e si affaccia sul fiume. Io ho sempre amato questa casa e quando ho scoperto che era mia ne sono stata felicissima. Pensavo che nonno l'avesse venduta alla morte dei miei insieme alle altre proprietà, ma non era stato così.

La camera ampia e luminosa ha lo stesso parquet del resto della casa, un bagno privato e una cabina armadio ricavata nella parete dietro al letto con un piccolo incantesimo di espansione. Il letto, appartenuto ai miei genitori è in ferro battuto e sui pomi ha gli stemmi delle quattro case di Hogwards. La parete dietro il letto è acquamarina e la stanza ha tutte le tonalità di questo colore che io adoro. A volte penso che in una vita precedente ero un sirena, considerando quanto ami l'acqua.

Sono persa nei dettagli della stanza, che è esattamente come l'avevo immaginata e chiesta a Nervi, quando un patronus, un cervo argenteo, mi danza davanti e con la voce di Harry mi intima "Ore 13:00 pranzo alla Tana, ero venuto ad Hogwarts a prenderti direttamente, visto che non rispondi né alle mie lettere né a quelle di Charlie. Se non vieni di tua spontanea volontà giuro che vengo lì nel Derbyshire."

La mia elfa ridacchia per l'animale che si dissolve e per il tono con cui ha parlato. Io sbuffo sonoramente ed evoco il mio patronus, un elegante delfino e gli dico "Arriverò il prima possibile alla Tana". Il delfino sparisce mentre io, continuando a sbuffare, chiedo a Nervi se può prendermi qualcosa di adatto dal castello per un pranzo in famiglia, visto che sono uscita in tuta e mantello. L'elfa scompare per riapparire poco dopo con dei pantaloni di jeans chiari, una camicetta color mattone e un maglione dello stesso colore ma più pesante. Vans nere -ma dove le ha pescate?- e borsa di camoscio sempre nera. Inoltre ha portato una piccola pochette con i miei trucchi. Io l'adoro! Mi cambio e mi trucco velocemente poi do le cose che avevo indosso prima a Nervi che sparisce nuovamente.

Quindi mi smaterializzo per ritrovarmi nei pressi della Tana.

Ayla Estelle Silente-Potter (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora